giovedì 4 gennaio 2018

IRAN: Ex-Combattente di Hezbollah e fervente musulmano salvato da Gesù Cristo.



Traduzione del video (inglese sottotitolato in francese)

AFSHIN, Una Storia di Speranza. 


Sono nato nel sud dell’Iran, in una città chiamata Abadan, in una famiglia musulmana Sciita.
Mio nonno era un capo religioso, ha avuto 19 figli e da questi 84 nipoti.
Ovviamente ha dovuto sceglierne uno per continuare le tradizioni nell’educazione spirituale dell'Islam per le nuove generazioni.
Così chiese in preghiera chi doveva essere il suo successore.

Quando ero piccolo mi accaddero degli incidenti in cui sarei dovuto morire, ma ogni volta, prima che il pericolo prendesse il sopravvento, vedevo la figura di una persona sempre vicina a me.
E ne parlai apertamente con la famiglia.
Mio nonno vide questo come un segno, la prova della presenza di guide spirituali dell’Islam che vegliavano su di me e mi proteggevano.
Allora fui scelto, mi prese sotto la sua ala e mi insegnò tutto quel che conosceva sull’Islam.

Crescendo diventai un membro di Hezbollah. Feci parte di questo esercito per tre anni e nel frattempo studiai intensamente il Corano.

Mio nonno seminò nel mio cuore l’idea che avrei dovuto condividere l’Islam con quei poveri cristiani perduti, deviati dalla strada giusta.
E ovviamente, mi ricordava il mio dovere di essere una guida spirituale per la nostra famiglia, anche quando mi trovavo fuori dall’Iran.

Durante un viaggio in Malesia, fui fermato con 30 passaporti illegali e arrestato.
In prigione iniziai ad insegnare le vie dell’Islam e a dire a tutti come dovevano comportarsi e quali erano i loro doveri verso Allah.
Pregavo cinque volte al giorno.
Gli sciiti in realtà pregano solo tre volte pur includendo i 17 rakat ogni volta.
Ma, visto che volevo avvicinarmi sempre di più a Dio, lo facevo cinque volte, poi verso fine serata, aggiungevo delle preghiere in più.

Avevo l’abitudine di leggere il Corano interamente, una volta ogni dieci giorni. E ottenni dei poteri spirituali al di fuori dell’Islam ordinario.
Nel Corano si parla dei djinns (spiriti / angeli caduti) e di altre entità spirituali. Comunicare con loro non è vietato. Infatti le nostre storie raccontano di persone che parlavano con loro, anche il profeta Maometto lo fece.

Quindi ho potuto collegarmi con questo regno spirituale. acquisendo poteri..
Avevo la capacità di pregare per le persone. Particolarmente quando qualcuno faceva loro del male o erano stati minacciati, venivano da me e mi chiedevano di pregare per loro. Immediatamente l’altra persona si ammalava o aveva un incidente. Cose di questo tipo!
Potevo chiudere gli occhi e dirvi cosa facevano le persone nell’altra stanza..
Questo mi ha dato sete di potere, volevo avere più potere. allora meditavo sempre di più sul Corano.

Una sera, mentre meditavo su certi versetti...
Ci sono delle parole nel Corano che sono ripetute continuamente a più riprese, ma che non hanno alcun senso. Sono i segreti del Corano.

Dunque, mentre meditavo su queste parole, uno spirito entrò nella mia cella. Era molto più potente di me, Non riuscivo a sconfiggerlo. Ero disperato. Provai a utilizzare tutti gli strumenti dell’Islam che conoscevo.
Tipo: “Nel nome di Allah ti ordino di andartene!”
“Vade retro Satana!”, e cose simili.
Ho provato di tutto, ma non serviva a niente. Ero terrorizzato.
Avevo l’impressione che mi strangolasse, che la vita mi lasciasse. Avevo il sentore di stare per morire in quella cella. Così mi sono messo a gridare verso il cielo.
E ho detto “Dio!”, non Allah, ma Dio in lingua farsi (dialetto iraniano) “Khoda”
“Dio, Aiutami!”

E subito udii una voce, in modo chiaro come mi sentite ora, che disse: 
“invoca il nome di Gesù”

In quel momento non ci ho riflettuto due volte.
Avevo l’impressione di affogare, e quando un uomo sta affogando, se gli si getta una corda, non inizia a discutere sul colore della corda... la prende e basta!
così dissi: “Gesù, se esisti davvero, mostrati a me”

Non so spiegarmelo. Con il senno di poi mi sono chiesto “perché ho detto quelle parole?”
Perché non ho detto semplicemente “Gesù aiutami?” Non lo so. Ma mi è venuto da dire in quel modo.

E prima ancora di aver terminato la frase, tutto ritornò normale.

Questa non fu ancora la mia conversione, ma l’inizio della mia confusione.
Una domanda mi torturava: Perché Gesù ha aiutato un Musulmano?

Ho fatto tutto quel che ho potuto per essere un buon Musulmano,
Mi sono impegnato nella via di Allah e per diventare un martire per lui ho camminato sulle mine.
All’epoca il governo Iraniano distribuiva alle persone disposte a dare le loro vite, a sacrificarle, un Corano speciale con timbro del governo, e l'ho ricevuto anche io. 
Ho contribuito alle esecuzioni per impiccagione. Feci tutto quel che era mio dovere contro gli infedeli facendo di tutto per far conoscere Allah agli altri.

Ma sentivo che c’era qualcosa di sbagliato.

E non era perché dubitassi di Allah o dell’Islam. Ero veramente un credente. 
Ma non capivo il perché. E questo mi angosciava. Così cercai di dimenticare.
Ma quella domanda: Perché Gesù ha aiutato un Musulmano?
Mi rigirava in testa tutto il tempo!
Pensavo: “Credo in Maometto, l’ultimo profeta, nella religione perfetta... perché Gesù è venuto ad aiutarmi?”

Ero sempre più angosciato, 
Mi dissi “Devo pregare e digiunare e chiedere a Dio stesso di mostrarmi la via”.
Ovviamente in quel momento, pensavo ai diversi versetti nel Corano che dicono
“Le vie di Allah sono numerose. Poco importa quale lato della montagna scalate, arriverete sempre alla stessa cima”.
E mi dissi che forse è diverso per Dio. Forse ha una via speciale per me e vuole che io la segua.
Allora pensai che non avrei mai trovato la risposta se non l’avessi chiesta.
Ed è quel che ho fatto. Ho pregato e digiunato con tutto il mio cuore e tutte le mie forze,
chiedendo: “Dio cosa vuoi che faccia?” “Qual è la strada che Tu vuoi che io segua?”

Così per due settimane sono rimasto seduto nello stesso posto, pregando e digiunando quando ero sveglio e addormentandomi, letteralmente crollando, sempre sul posto.
Mi svegliavo e continuavo a pregare in una preghiera continua, chiedendo: “Dio, cosa vuoi che io faccia?”
Dopo due settimane non avevo ricevuto alcuna risposta. 
Ero così frustrato che rifiutai tutto! Pensai di non avere alcuna possibilità di sapere cosa Dio volesse da me. Non sapevo neanche più se Dio esisteva davvero!
Credevo di aver sprecato la mia vita!
Per tutto il tempo avevo sempre avuto paura, avevo cercato di fare di tutto per piacere ad Allah.
Ma ora ero confuso.
Se Allah è davvero onnipotente e legge i cuori, sa che nel mio cuore lo amo.
E cosa importa con quale nome lo chiamo. Sa che nel mio cuore lo amo.
E questo dovrebbe essere importante per lui.
L'ho supplicato per due settimane, digiunando, pregando, ma non è successo nulla.

Allora gridai: "Basta, d'ora in poi seguirò la mia propria via!
Andrò per la mia strada e farò quel che voglio io!"

In quel preciso momento, sentii la presenza di Dio riempire la stanza.

Nell’Islam il peccato più grande che si possa commettere e per il quale non c’è perdono, è dubitare di Allah, dubitare dei suoi insegnamenti e del suo profeta.
Ed è quello che avevo fatto!
Sentivo e sapevo di aver commesso il peccato più grande contro l’Islam e che non potevo più essere perdonato.
Inoltre l'Islam insegna che Allah non appare MAI, Dio non visita Mai gli esseri umani,
Eppure la presenza di Dio era nella stanza, ed ero di fronte alla Sua Santità.

Tutto accadeva simultaneamente.
Mi trovai di fronte alla Sua Santità, e il peso di questo peccato mi opprimeva pesantemente.
Sapevo, che siccome Dio è giusto doveva uccidermi. Doveva cancellarmi dalla faccia della Terra, perché avevo commesso tanti peccati. Sapevo che meritavo di morire, piangevo perché non volevo morire, ma sapevo che non avevo alcuna possibilità per evitarlo.
Egli era così santo e io così malvagio!

Mi gettai in un angolo della cella, con la testa tra le braccia, gridando:
“Perdonami!” e continuai a ripetere: “Perdonami!” Mentre piangevo, tutto quel che ripetevo era “Perdonami!”.

Allora sentii una mano toccarmi la spalla, e mi disse: “Ti perdono!”
E in quel preciso momento, quando pronunciò quelle parole, mi sentii fisicamente perdonato.

Non capivo nulla di quel che accadeva.
Noi musulmani ripetiamo: “nel nome di Dio che è misericordioso e pieno di grazia”
Ma non possiamo sapere se siamo perdonati fino al giorno del giudizio.
Per questo non esiste un solo versetto nel Corano che dica che “Maometto è in paradiso”
Anche lui dovrà attendere, come tutti, fino al giorno di Qiyamah, il giorno della risurrezione,
in cui tutti saranno giudicati.
Allora, com’è possibile questo?
Chi è questo Dio che mi dice “Io ti perdono?” e com’è possibile che mi sentissi perdonato all’istante?

Così chiesi: “Chi sei tu che puoi perdonarmi? e far si che mi sento perdonato?
Ed Egli mi rispose: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

Quando sentii quelle parole, sapevo che avevano una grande importanza,  ma non avevo alcuna idea di cosa significassero! Continuavo a non sapere chi fosse questo Dio.

Allora gli chiesi: “Qual è il Tuo nome?”
“Gesù Cristo. Il Dio vivente”

Appena pronunciate queste parole, fu come se tutte le mie ossa venissero estratte dal corpo,
Caddi con la faccia a terra e cominciai a piangere. Piansi ai Suoi piedi, in presenza di Dio.

Sono passati 18 anni, ma non potrò mai dimenticare il Suo amore, la Sua clemenza, Non posso dimenticare quel che mi ha detto quel giorno. Come mi sono sentito perdonato.
Caddi faccia a terra e piansi.
Per tutti quegli anni avevo cercato di piacere a Dio, ma ora capivo che nulla di quel che avevo fatto Gli piaceva. Nulla! Perché non lo facevo per il “Grande e Vero Dio”
Mi sentii tradito perché mi aveva detto che Allah è Dio. Invece non è vero!
Mi avevano insegnato: “QITAL FI SABILLILLAH” “Uccidi nella via di Allah”

Invece questo Dio dice: “Ama nella Mia via, perdona nella Mia via.”
E tutto il mio essere, nel mio cuore gridava: “Si. Questa è la verità di Dio. Dio è perdono. Dio è amore.”

Piansi per due ore ai Suoi piedi.
Poi mi disse: “Afshin, alza lo sguardo.”

Alzati gli occhi vidi come una specie di schermo che mostrava persone di generazioni diverse, di nazionalità diverse, di ambienti sociali diversi, E per ogni persona che guardavo, potevo vedere ogni cosa cattiva che aveva fatto. Questo mi turbava molto.
Piansi e Gli dissi: “Dio, io vivo tra tutte queste persone! Sono tutti dei peccatori!”
Mi chiese: “Afshin, ti ho perdonato facilmente?”
Risposi: “Molto facilmente!” In Farsi diciamo “Come bere un bicchiere d’acqua”
Poi dissi: “No, no, più facile ancora che bere un bicchiere d’acqua.”
Mi disse: “Così facilmente ho perdonato te, così posso perdonare anche tutti loro, ma chi andrà a dirglielo?”.
Allora risposi: “Manda me!”
E mi disse: “Vai!”

Fu questa la mia conversione.
Poi pregai: “Dio mandami una Bibbia”
Allora, un detenuto di un altro settore della prigione e che non avevo mai visto, venne verso di me porgendomi un libro e dicendo: “Ecco quello che hai chiesto!”.
Era originario delle Indie orientali e potei capirlo perché parlo urdu e indi correntemente.
Quando mi diede quel libro sapevo che era la Bibbia.
Ringraziai subito Dio.
E dissi: “Signore, ho pregato ieri sera e questa mattina mi hai esaudito. E’ meraviglioso. Mi hai risposto. Sei Tu il Dio Onnipotente. Tu dai così velocemente.
La Bibbia, è la Vera Parola del Dio vivente."

Vi dico questo.
Condivido la mia testimonianza affinché la gente senta parlare del Dio Onnipotente. non mi aspetto che qualcuno diventi cristiano per la mia testimonianza. Questa vale solo per me.
Voglio che la gente comprenda che è la storia del Dio Onnipotente. Che è capace di Tutto. E che cerca tutti i cuori che lo cercano. Che ama tutta l’umanità con tutta la Sua forza e tutto il Suo potere.

Se qualcuno ascolta la mia testimonianza oggi, vorrei che dica: “Dio del Cielo, Creatore di ogni cosa, se tutto questo è vero, lo voglio anch’io!”
E posso assicurarvi, posso garantirvi, che il Dio Onnipotente è venuto, mi ha toccato e ha cambiato la mia vita e ha completamente perdonato tutto quello che avevo fatto, mi ha assicurato che posso essere al Suo fianco in paradiso.
Egli può dare a voi la stessa certezza. Può farvi gustare lo stesso perdono e lo stesso amore.
Questo è Gesù Cristo!
GLORIA A LUI OGGI E PER SEMPRE.
Amen.

Il consiglio che do ad un uomo musulmano o ad una donna musulmana..
So che vi chiedete: “Gesù Cristo è Dio? Può un essere umano diventare Dio?”
Certo che no! Mai, nessuno essere umano potrà diventare Dio.
Anche quando ero musulmano credevo in un Dio onnipotente, Dio, il grande Dio, che può essere tutto e fare ogni cosa.
Ma può un Dio, il Grande Dio, diventare un uomo? Si può rivelare nel corpo di un uomo?
SI. Può farlo!
Come cristiani non diciamo che Gesù Cristo è "figlio" come lo intende l’uomo.
No, no, no!
Ma che Gesù Cristo è Dio che si è incarnato in un corpo d’uomo per tutta l’umanità.
Invito chiunque a chiedere a Gesù Cristo con tutto il suo cuore, per avere comprensione della Verità.
Dio lo sa. 

Non possiamo mettere alla prova Dio, non possiamo rimetterlo in questione, ma possiamo porGli delle domande.
Possiamo parlarGli in tutta umiltà e chiedere: “Dio onnipotente, un membro della mia famiglia è malato,
Ho bisogno di essere guarito. Ho delle domande da farti. Il mio cuore è spezzato. 
Sono completamente depresso e nessun dottore può aiutarmi. Non ho più speranze.
Ho l’impressione di non poter trovare pace...”

Se chiedete: “C’è una speranza per me in Gesù?”
“C’è una guarigione per me nel nome di Gesù?”
“C’è una guarigione per un membro della mia famiglia?”
“C’è una soluzione contro questa depressione?”

Chiedete nel nome di Gesù e riceverete!
Perché Egli è il Dio Onnipotente.
Provate e vedrete.

Questo è DIO!