Articolo di Henri Viaud-Murat del 19 febbraio 2021
Questa frase ci viene detta più volte nell’Epistola agli Ebrei. Quindi dobbiamo stare attenti a non far indurire il nostro cuore.
Come può accadere?
Come possiamo evitarlo?
La Bibbia ci rivela che siamo composti da tre parti:
lo spirito, l’anima e il corpo.
Il nostro spirito è il nostro essere interiore profondo, il nostro vero essere, di cui, di solito, non siamo coscienti, ma di cui la Parola di Dio ci rivela l’esistenza (1 Tessalonicesi 5:23).
La nostra anima è la nostra personalità cosciente; il risultato di tutto il nostro passato: eredità, educazione, istruzione, cultura, esperienze personali, ecc…
È a livello della nostra anima che siamo coscienti di noi stessi e del mondo che ci circonda.
È a livello della nostra personalità cosciente che percepiamo e coltiviamo l’immagine che abbiamo di noi stessi, con le nostre qualità e i nostri difetti, i nostri fallimenti e i nostri successi.
Quando ci pentiamo dei nostri peccati e riceviamo Gesù Cristo come nostro Salvatore e Signore, è il nostro spirito che passa da una nuova nascita in Cristo, che diventa una nuova creazione simile a Gesù.
Questo “uomo nuovo” o “donna nuova” che noi siamo in Cristo, è stato (ri)creato in quel preciso momento, secondo Dio in una giustizia e una santità che provengono dalla verità (Efesini 4:24).
Tuttavia, la nostra anima, ossia la nostra personalità cosciente, non passa da una nuova nascita. Ma deve essere rinnovata, purificata, santificata, dalla Parola di Dio e dall’azione dello Spirito Santo, per poter diventare su questa terra uno strumento sempre più capace di esprimere e manifestare la realtà del nostro spirito rigenerato.
La nostra anima è a sua volta composta da tre parti:
l’intelletto, il cuore e la volontà.