Insegnamento di Henri Viaud-Murat |
Leggiamo in Ebrei 8 versetto 1: “Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.”
Il punto essenziale è che oggi, secondo l’ordine di Melchizedek, che è un ordine eterno, abbiamo un sommo sacerdote seduto alla destra di Dio Padre per l’eternità: Gesù Cristo di Nazareth, resuscitato, glorificato e asceso alla destra del Padre.
Proprio ora, adesso, Gesù è sommo sacerdote alla destra del Padre.
Oggi vorrei parlarvi di guarigione.
Ho iniziato con questo passaggio perché ci viene detto che Gesù Cristo è il: “mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse” rispetto alle antiche.
Nel capitolo 9 versetto 13 è detto:
“Se il sangue dei tori e dei capri e la cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! “
In questa nuova alleanza, il sangue di Gesù ha la capacità, il potere, di purificare la nostra coscienza. Il sangue degli agnelli e dei capri non poteva farlo; poteva solamente coprire il peccato. Bisognava quindi ricominciare con un nuovo sacrificio ogni giorno, mentre adesso, il sangue di Gesù ha il potere, una volta per tutte, di purificare la nostra coscienza dalle opere morte del peccato, per permetterci di servire il Dio vivente.
Versetto 15: “E perciò egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte (la morte del sommo sacerdote) per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell'eterna eredità”.
Ecco perché Egli è il mediatore del nuovo patto: perché il Suo sangue è una potenza infinitamente più grande di quello degli agnelli e dei capri del vecchio patto.
Quando Gesù condivise l’ultima cena con i Suoi discepoli, disse: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue” Luca 22:20; e i discepoli che erano ebrei, sapevano bene cosa significasse il sangue del patto. Il sangue dell’agnello che veniva versato, permetteva a Dio d’intervenire sulla base di tutte le promesse del patto.
Il sangue di Gesù è un sangue puro e perfetto, che permette a Dio d’intervenire ora, per farci ereditare tutte le meravigliose promesse descritte in Ebrei 8. Un alleanza più eccellente, con promesse migliori di quelle del vecchio patto.
Il Signore ci richiama a queste cose per ricordarci, che anche nel nostro tempo, tra le Sue promesse, c’è quella della guarigione per il nostro intero essere.
Visto che la malattia e la morte sono entrate con il peccato, era necessario che il sangue di Gesù purifichi la nostra coscienza dalle opere morte, affinché la conseguenza del peccato, ossia la malattia, sia anch’essa purificata dal sangue di Gesù e affinché Egli possa darci un’intera e piena guarigione.
Lo vediamo anche nella vecchia alleanza.
Quando gli Israeliti trascorsero 40 anni nel deserto, non furono mai ammalati, tranne quando peccavano. Delle piaghe caddero su loro quando si ribellarono al Signore. Ma quando veniva fatta l’espiazione per quel peccato (come immagine dell’espiazione di Cristo), Dio li perdonava con la guarigione. E riprendevano in piena salute la loro marcia nel deserto, durata 40 anni, senza che uno solo si ammalasse, eccetto durante la ribellione.
Visto che si tratta di un patto meno eccellente del nostro, dobbiamo sapere che nel nuovo patto, ci sono tutte le promesse del vecchio, più altre ancora.
Le nuove promesse del nuovo patto sono:
l’appartenenza alla Chiesa, il battesimo di Spirito Santo, la grazia di potere fare parte della Sposa di Gesù Cristo, la grazia di essere rapiti da Gesù Cristo per regnare con Lui, non solo per il Millennio, ma per l’eternità.
Non avevano queste promesse nella vecchia alleanza, e queste che ho appena elencato, sono solo alcune delle promesse del nuovo patto e più eccellenti delle precedenti.
Che grazia enorme ci è stata data!
Quindi, se Dio ha voluto, nella Sua grazia, darci delle promesse migliori, a maggior ragione Egli rinnoverà per noi anche le promesse di guarigione e di liberazione contenute nel vecchio patto.
Leggiamo in Esodo 15, versetto 25, siamo all’inizio del pellegrinaggio del popolo di Dio:
“Mosè gridò all'Eterno; e l'Eterno gli mostrò un legno; egli lo gettò nelle acque (le acque che erano amare), e le acque divennero dolci”.
L’acqua amara è il peccato. Il legno è la Croce di Gesù. L’acqua amara diventa dolce perché il sangue della Croce cancella il peccato e ci rende dolci agli occhi del Signore.
“Là l'Eterno diede al popolo una legge e un decreto e lo mise alla prova”. É così anche per noi. Siamo messi alla prova; una prova di fede.
Il Signore desidera liberarci, ma vuole che attraverso la malattia, comprendiamo che siamo in una prova, ne comprendiamo il perché e cosa bisogna fare per uscirne come vuole il Signore, cioè con una totale liberazione e completa guarigione.
Nel versetto 26 l’Eterno dice: «Se tu ascolti attentamente la voce dell'Eterno, il tuo DIO, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani, perché io sono l'Eterno che ti guarisco»
Uno dei nomi dell’Eterno è Rapha – L’Eterno ti guarisce.
Non dice: Io sono l’Eterno che ti fa ammalare, ma dice: Io sono l’Eterno che ti guarisce “se fai quello che ti chiedo con tutto il tuo cuore, se conservi la mia Parola nel tuo cuore”.
C’è una differenza tra “obbedire alla Parola” e “conservare la Parola”, perché si può obbedire senza conservarla nel cuore. Colui che la conserva è colui che ama il Signore,ama la Sua Parola e obbedisce per amore del Signore.
Se ascoltiamo attentamente e se facciamo quel che è giusto agli occhi del Signore, poiché ha messo il Suo Spirito in noi, Egli non ci colpirà con alcuna malattia con cui colpì gli Egiziani.
Quando la malattia aggredisce, è sempre a causa di due elementi. Satana, è l’autore della malattia, è lui che colpisce, ma non può farlo senza il permesso del Signore. Satana non può toccarci senza l’autorizzazione di Dio. Non può alzare nemmeno un mignolo sui figli di Dio senza il Suo permesso.
E siccome il Signore è Sovrano assoluto di tutte le cose, quando dà il permesso a Satana, significa che Egli ha un buon motivo per farlo, che al momento solo Lui conosce ma che vuole rivelarcelo.
Ricordiamoci di Giobbe, un uomo giusto e integro. Dio stesso con la Sua stessa bocca affermò di non conoscere uomo più integro e giusto di Giobbe al mondo. E Satana allora arriva dicendo: “Permettimi di toccare il suo corpo e vedrai se continuerà a lodarti e ad obbedirti con fa ora”.
Dio conosce Giobbe e permette a Satana di toccarlo, ma non perché glielo ha chiesto lui. Dio lo permette perché Giobbe aveva un problema da risolvere di fronte al Signore; aveva una sua propria giustizia. Infatti non smetteva di giustificarsi dicendo: “Ma Signore, non capisco perché sono ammalato, io che sono l’uomo più giusto”. Per diversi capitoli non smette di dire: “Ho nutrito vedove e orfani…” E i suoi amici gli dicono: “Giobbe, se ti sta accadendo una cosa così terribile, significa che sei un gran peccatore. Confessa il tuo peccato. Non è possibile che con un ulcera maligna dalla testa ai piedi tu non sia un grande peccatore. Ci nascondi delle cose”.
Ma non c’erano grandi peccati nascosti nella vita di Giobbe; aveva bisogno di essere perfezionato. Dio ha permesso che Satana lo toccasse, perché Giobbe si era costruito una propria giustizia; si considerava giusto e perfetto. Dio voleva che imparasse qualcosa in più.
Quando Dio si rivela in tutta la Sua potenza e gloria, Giobbe dice: “Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede.” Giobbe 42:5
Non aveva mai visto Dio. É stata necessaria la malattia perchè Dio gli riveli la Sua giustizia, per poter vedere il Signore. Ha sentito la Sua voce e lo ha visto.
É proprio quando “vediamo” il Signore, quando ci troviamo nella Sua luce, che Egli ci rivela i nostri peccati nascosti o le nostre tendenze segrete, tutto quello che è male ai Suoi occhi. Egli vuole purificarci; come nel caso di Giobbe dove bisogna considerare la fine che Dio gli riserva. Dio è l’Eterno che guarisce e lo ha manifestato con una totale liberazione.
Lo scopo che Dio voleva raggiungere era completamente diverso da quello di Satana. Il diavolo voleva distruggere Giobbe, voleva che arrivasse a maledire Dio. Utilizzò i suoi amici, sua moglie, le persone più vicine a lui, per cercare di farlo cadere, ma egli rimase fedele.
Dio non voleva distruggere Giobbe, ma voleva comprendesse una lezione più profonda e preziosa, che gli avrebbe permesso di vedere Dio e di ricevere una totale guarigione, dopo che pregò per tutti quelli che lo avevano accusato.
A volte può accadere che il Signore non ti guarisca dalle malattie o ti liberi dalle prove, finche non avrai pregato per coloro che ti accusano ingiustamente. É quello che accadde a Giobbe. Dio disse: “il Mio servitore Giobbe pregherà per voi, facendo un sacrificio espiatorio”. Quando Giobbe lo fece, Dio lo guarì. Non fu guarito quando pregava e faceva il sacrificio espiatorio, ma dopo.
Allora non dimentichiamoci mai di intercedere per chi ci accusa ingiustamente. Non reagire contro di loro. Non provare alcuna amarezza nei loro confronti, perché rischieresti di far durare più a lungo la prova. Fa come Giobbe e intercedi per loro, affinché Dio perdoni la loro incredulità e mancanza di discernimento. Ma sappi che il Signore, prima di ristabilirti completamente, ti farà comprendere il perché ha permesso la tua particolare situazione.
Siccome la malattia è sempre una conseguenza del peccato, quando siamo malati è la stessa cosa,e aggiungiamo il nostro a quello ereditato da Adamo e Eva. Non ci sarebbe mai stata malattia nell’umanità se non ci fosse stato il peccato.
Questo non significa obbligatoriamente che se sei malato la conseguenza è solamente di un tuo peccato, ma la conseguenza del peccato da Adamo fino al tuo.
Quando siamo colpiti da una malattia non significa sempre che siamo grandi peccatori. Sappiamo che ci sono moltissime persone in questo mondo che sono grandi peccatori e godono di una salute perfetta. Ma, visto che non appartengono al Signore, non hanno bisogno di una correzione, ma della salvezza. Quando poi accolgono Gesù entrano in contatto con Colui che vuole liberarli, guarirli, salvarli e ristabilirli completamente nella Sua presenza.
É a partire da quel momento che il lavoro di purificazione comincia. Ed è da quel momento che il Signore può a volte permettere a Satana di colpirci con una malattia, se Dio ritiene che abbiamo bisogno di correzione.
Leggiamo in 1 Corinzi 11, il passaggio a proposito della santa cena, dal versetto 27:
“Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.”
La malattia e addirittura la morte prematura, vengono associate ad una correzione del Signore. Viene detto chiaramente. Si tratta di una correzione per il semplice e unico fatto come l’ aver preso la santa cena indegnamente, cioè senza essersi esaminati e autocorretti. É possibile farlo chiedendo al Signore di portare alla luce le cose nascoste nel mio cuore che non gli piacciono,smettendo poi di farle.Se sono già alla luce, le posso vedere e le devo abbandonare. Il Signore corregge chi si muove alla leggera, senza chiedere prima di fare luce o che i propri peccati siano perdonati e cancellati. Per questo Egli corregge preventivamente, per evitarci di essere giudicati col mondo.
La malattia è sempre opera di Satana, mai di Dio. Gesù è venuto per distruggere tutte le opere di Satana, ma non lo fa a casaccio. Lo fa soltanto in risposta alla preghiera della fede, fatta quando riceviamo la promessa del Signore riempiendo tutte le Sue condizioni.
Dio che è luce, vuole sempre che le condizioni che ci chiede di riempire siano anche chiaramente comprese, perché sono semplici.
Egli ci chiede di avere l’atteggiamento dei bambini. Se non siamo come un bambino, non entreremo nel Regno dei Cieli. Le cose, per un bambino, non sono mai complicate. Chi lavora con i bambini lo sa bene.
Pensate forse che Dio renda le cose complicate impedendoci di capire e essere salvati? Certo che no! Le cose sono complicate per coloro induriti nel peccato e che non vogliono pentirsi restando imprigionati nella loro ignoranza. Ma per noi che siamo figli di Dio, se siamo onesti davanti al Signore, se vogliamo camminare con Dio, il Signore ci rende le cose semplici perché abbiamo l’atteggiamento di un bambino.
Leggiamo la lettera di Giacomo, capitolo 5, nel versetto 13: “C'è qualcuno di voi sofferente? Preghi.”
Qui non si tratta solamente della sofferenza nella malattia, poiché ne parla dopo, ma di qualunque altra sofferenza. Dio non ci ha promesso di liberarci dalle sofferenze, al contrario, ci ha detto che avremo tribolazioni su questa terra, sofferenze, persecuzioni, rifiuti, abbandoni. Ci chiede di pregare per ricevere la grazia di passare attraverso queste cose con lo Spirito di Cristo, di essere riempiti del Suo Spirito e di fare la volontà di Dio in queste sofferenze che Egli permette.
“C'è qualcuno d'animo lieto? Canti inni di lode. Qualcuno di voi è infermo? (o malato. La sofferenza legata alla malattia non è la stessa che deriva dalle persecuzioni). Chiami gli anziani della chiesa”. in questo caso il Signore vuole che il credente si affidi agli anziani per essere aiutato anche nella fede,oltre che la guarigione.
All’epoca gli anziani non uscivano da scuole bibliche o teologiche, ma erano pieni di fede e di Spirito Santo. A volte non avevano alcuna istruzione, alcuni non sapevano leggere né scrivere, ma erano uomini pieni di fede e di Spirito e avevano la Parola di Dio nei loro cuori. Erano capaci di pregare la preghiera della fede.
Oggi le cose sono ben diverse. Non chiamare mai un anziano per una guarigione divina, se sai che è nell’incredulità! Rischia di peggiorare la situazione perché non è nella luce del Signore. Chiama piuttosto anziani conosciuti come uomini di fede e che conoscono la Parola.
“Che gli anziani preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore, e la preghiera della fede salverà il malato.” É una promessa certa, senza ombra di dubbio, poiché non è annunciata alcuna eccezione.
“la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà;” É una delle promesse chiare e certe del nuovo patto, che è ben migliore del vecchio.
“e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate i vostri falli gli uni agli altri”. Non si riferisce a fratelli o sorelle incapaci di capire, ma a fratelli e sorelle ripieni di Spirito Santo, pronti a pregare per te. Dio dice nella Sua Parola: se nella tua sofferenza e nella tua malattia, il Signore ti ha mostrato qualche cosa che ti riguarda direttamente e che deve essere purificato, confessalo agli anziani che pregheranno con te.
Viene detto: “gli uni agli altri”, gli anziani non sono esenti dalla confessione dei loro peccati. Può capitare che quando si inizia a pregare, il Signore mostri qualche cosa a uno di loro e che gli dica: “C’è qualcosa nella tua vita che non hai messo in regola e non te ne sei reso conto chiaramente, ma lo Spirito santo te lo porta ora alla luce. Confessalo davanti a tuo fratello ammalato e pregate insieme”.
“e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia (non in modo superficiale). Elia era un uomo sottoposto alle stesse nostre passioni, eppure pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto”
Vediamo qui una promessa del Signore. Egli dice: “pregare con fervore, con efficacia, basandoti su questa promessa. Se non preghi non credere che venga fatto automaticamente”. Elia aveva la promessa di Dio. Egli gli aveva detto: “Non farò più piovere su questo paese per tre anni e mezzo”. (1 Re 17:1, Giacomo 5:17, Luca 4:25). Elia ha semplicemente detto: “Ecco quello che hai detto Signore, e accadrà così perché Tu lo hai detto”.
Anche se la promessa era certa, pregò perché Dio compisse quello che aveva annunciato. E alla fine dei tre anni e mezzo Elia avrebbe potuto dire: Dio ha detto che farà piovere di nuovo, aspettiamo che venga la pioggia.
Invece Elia si inginocchiò e disse al suo servo: “vai a vedere e ritorna qui”, ed egli lo fece per sette volte. Alla settima volta una piccola nuvola, grande come il palmo della mano, apparì nel cielo, poi scoppiò un gran temporale che bagnò tutto (1 Re 18:41-45). Elia aveva pregato.
Daniele ha pregato quando ha visto che i 70 anni erano trascorsi. Non ha aspettato passivamente per vedere compiersi la promessa del ritorno del popolo d’Israele dall’esilio.
Se la malattia ti colpisce, in Gesù Cristo hai molto più che una promessa di guarigione.
Gesù si è fatto carico delle tue malattie e delle tue infermità. Si è fatto carico delle tue iniquità e dei tuoi peccati sulla Croce. Tutto questo è stato distrutto dalla Sua morte, il Suo sangue ha cancellato ogni cosa. Le sue ferite ci hanno guariti.
Abbiamo delle promesse. Aspetteremo forse passivamente che si realizzino nelle nostre vite?
Preghiamo con ardore la preghiera della fede del giusto.
Esaminiamoci davanti al Signore dicendo: “Signore, la malattia mi ha colpito, cosa vuoi dirmi? Se hai permesso a Satana di toccarmi c’è un motivo, Ti prego rivelamelo”.
C’è sempre un motivo. Ma non vuol dire necessariamente che sono un grande peccatore.
Puoi anche essere l’uomo o la donna più giusti al mondo, come lo era Giobbe, ma forse ti stai lamentando della tua sorte, forse nella tua giustizia pensi di non meritartelo, come faceva Giobbe. Basta avere un atteggiamento di cuore simile a questo. Dio vede tutto, e se ha permesso a Satana di toccarti, lo ha fatto senza rivelargli le Sue intenzioni profonde. Sappi che il diavolo non può andare oltre ai limiti fissati dal Signore. Nel caso di Giobbe, Dio aveva ordinato a Satana: “Puoi toccarlo ma non puoi toccare la sua vita”, ed è assolutamente legato dalle parole del Signore, c’è una linea che non può oltrepassare.
Il Signore è fedele, non ci darà una prova oltre le nostre forze.
“Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere” (1 Corinzi 10:13).
Con la prova Egli ci darà il modo di uscirne, cioè l’assistenza del Suo Spirito per far luce sulla nostra fede. Allora diremo: “Signore, perché hai permesso questo? É opera di Satana. C’è forse ancora qualcosa che non ti piace nel mio cuore?”
Oppure per qualcuno potrebbe essere: Signore, c’è ancora dell’incredulità in me, riguardo alla Tua promessa di guarigione? Qualche dubbio sul fatto che Tu voglia guarirmi?”
Se dubitiamo che Dio vuole guarirci, è un atteggiamento di incredulità, perché Dio ci ha chiaramente detto, dall’inizio alla fine della Bibbia, che vuole guarire tutti i malati che si accostano a Lui per chiederGli una guarigione. Non ci guarirà senza la nostra piena volontà.
Gesù non guarì tutti i malati del Suo tempo, ma tutti quelli che andarono da Lui a chiederglielo senza una sola eccezione. Gesù diede a tutti una piena guarigione.
Personalmente considero che se non avviene adesso come vuole il Signore è solamente a motivo dell’incredulità della Chiesa. Unicamente!
Gesù infatti non potè fare alcun miracolo a Nazareth (è Lui stesso che lo dice), unicamente a causa della loro incredulità, impose solo le mani a qualche malato che glielo chiese guarendoli tutti.
Questo non significa che Gesù non voglia guarire. Egli ha un ardente desiderio di fare oggi le stesse cose che faceva quando camminava sulla terra. E vuole fare ancora di più, poiché ha dato lo Spirito Santo. Quindi spetta a noi continuare a sondare la Sua Parola e noi stessi alla luce del Signore, per poterGli dire onestamente:
“Signore, voglio che mi sondi per farmi comprendere il motivo di questa malattia. Cosa vuoi mostrarmi della mia vita? Perché questo problema arriva proprio adesso? E poi voglio mettere in regola un altra cosa nel mio cuore: la certezza assoluta che vuoi guarirmi, perché hai detto che hai già messo le mie malattie e le mie infermità su Gesù e che la Tua volontà è che siano tolte da me al più presto per glorificare l’opera di Gesù.”
A volte può sembrare che Dio guarisca più rapidamente i pagani dei Suoi figli, ma bisogna comprendere che la situazione dei due non è la stessa.
Lo ripeto: il pagano ha bisogno di convertirsi e il Signore a volte permette che gli venga concessa una guarigione immediata per poter venire al Signore, per comprendere la potenza di Dio e avvicinarsi a Lui.
Dio vuol fare lo stesso con i Suoi figli, ma può utilizzare la malattia come mezzo di correzione, se lo ritiene necessario. Finché la causa non sarà tolta, la correzione non si fermerà. Ma il Signore non vuole far durare questa correzione all’infinito.
Leggiamo in Ebrei 12:1 (ha appena parlato degli eroi della fede nel capitolo precedente):
“Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni (di uomini e di donne di fede, uomini come noi), deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge”.
Passiamo davvero del tempo seriamente, a volere abbandonare in modo risolutivo, il peccato nella nostra vita?
Se Dio ti ha mostrato che hai un linguaggio volgare, o delle abitudini impure o sbagliate, se ti ha mostrato che hai ancora del rancore o dell’animosità verso qualcuno, o che ti lamenti spesso o parli male degli altri, Se Dio ti ha mostrato quello che a Lui non piace, fai veramente tutto il possibile per lottare contro quel peccato?
“Deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti
(Immaginiamoci un corridore con addosso tante cose che lo appesantiscono e che non riesce a correre la gara che gli è posta davanti; che comincia a sbarazzarsi di tutti i pesi per essere leggero e correre nella direzione del Signore Gesù)
tenendo gli occhi su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato”
In questo passaggio parla due volte del peccato: “Deponendo il peccato” e “combattendo contro il peccato”.
Si tratta di un piccolo combattimento? Tutto viene fatto per fede. Non posso lottare contro il peccato con la mia volontà, ma posso mettere tutta la mia volontà al servizio della fede, perché ho capito che in Cristo sono una nuova creatura; il peccato non dominerà più sulla mia vita perché sono stato crocifisso e resuscitato in Lui.
Se Dio mi chiede di lasciare andare delle cose che sto facendo, che non Gli piacciono, la mia responsabilità è di metterle in regola con la fede e con la mia volontà davanti a Dio una volta per tutte, altrimenti arriverà la correzione.
E aggiunge in Ebrei 12:5: “E avete dimenticato l'esortazione che si rivolge a voi come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d'animo quando sei da lui ripreso”. Si tratta dello stesso contesto. i figli non hanno resistito al peccato e non hanno voluto sbarazzarsi di ciò che il Signore aveva mostrato.
Avremo combattimenti fino alla fine della nostra vita. Ma non significa che per tutta la vita avremo bisogno della malattia come correzione, perché non lottiamo contro i nuovi peccati che Dio ci mostra. Non è affatto necessario.
Si tratta di un atteggiamento di cuore, di amore e obbedienza.
Se Dio permette una correzione attraverso la malattia, non è per restarci definitivamente, ma per insegnarmi ad avvicinarmi costantemente alla luce, in modo da imparare a sbarazzarmi del peccato quando Dio me lo mostra e continuare la mia corsa libero da ogni fardello. Quando riesco a farlo, Dio non ha più bisogno di correggermi. E posso restare in perfetta salute, come gli Ebrei nel deserto, che venivano corretti solo quando erano ribelli e non si pentivano. Ma appena si pentivano e offrivano dei sacrifici, la correzione veniva tolta.
Non c’è alcun motivo che tu resti nella correzione del Signore.
Forse non ti sei avvicinato abbastanza al Signore perché porti alla luce le cause. Forse è semplicemente una questione di incredulità; non credi veramente che Dio voglia guarirti, e questo basta per mantenere la tua malattia.
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d'animo quando sei da lui ripreso, perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce». Sostenete la correzione.”
Abbiamo visto in 1 Corinzi 11, che la correzione può prendere la forma di una malattia (ma non è sempre così)
“Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete figli illegittimi e non dei figli.” Ebrei 7-8.
Nel versetto 10 dice: “Costoro (i nostri padri biologici) infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene”, quindi anche il nostro Padre celeste non vuole che la correzione duri. Se i nostri padri terrestri ci hanno corretti per pochi giorni, a maggior ragione anche il nostro Padre celeste vuole dare delle cose buone ai Suoi figli, Egli vuole darci la salute e la guarigione e non una malattia in permanenza per santificarci. Non è il metodo del Signore.
“Dio ci corregge per il nostro bene affinché diventiamo partecipi della sua santità. Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.”
Nel versetto 15 dice: “Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio”. La guarigione è una grazia. Non la meritiamo. É stata acquistata per noi da Gesù sulla Croce.
Carissimi, proprio in questo istante, il nostro sommo sacerdote seduto alla destra del Padre, sa che sulla Croce ha portato in anticipo tutti i nostri peccati e tutte le nostre malattie. Quindi, dove sono i miei peccati attuali? Su Gesù, quando Egli è morto.
Dove sono le mie malattie? Su Gesù. Egli è stato colpito al mio posto.
Per Lui tutto è eterno. Dico queste cose al presente perché è adesso che mi avvicino alla Croce, ma Gesù ha portato 2000 anni fa, i peccati che avrei commesso ora. Li ha portati in anticipo. Così come le mie malattie.
Quindi se tutte le malattie, tutti i peccati, sono stati messi dal Padre sulle spalle di Gesù, fino a farlo morire e portandoli nella tomba con sé, comprendete che il Signore vuole solamente una cosa: mostrarmi il più velocemente possibile se sto praticando un peccato qualunque, guarendomi il più velocemente possibile per togliermi ogni correzione che ha potuto addossarmi a causa di un atteggiamento sbagliato del mio cuore.
Per quanto mi riguarda, la sofferenza e la malattia che ho vissuto nella mia vita, sono state un grande sprone per avvicinarmi al Signore perché mi mostrasse la Sua luce. E so che se non avessi vissuto queste cose all’inizio della mia vita cristiana, avrei vissuto una vita superficiale nel Signore, perché avevo bisogno di essere corretto, su delle cose ben precise. Ho avuto bisogno di una malattia resistente e duratura nelle sofferenze, per cercare ardentemente la volontà del Signore dicendo: “Ti prego, mostrami!”. Ed Egli mi ha mostrato le cose per liberarmene e farmi partecipare alla Sua santità ed essere in piena salute.
Dio ci vuole in perfetta salute per fare le Sue opere. Non ha bisogno di malati. Egli ha portato le nostre malattie, le nostre infermità e vuole liberarcene interamente.
La guarigione delle malattie nella Bibbia è sempre associata al perdono dei peccati. La malattia è la conseguenza del peccato. La guarigione accompagna il perdono, sempre. Quando Dio ti mostra un qualsiasi peccato o una tendenza sbagliata, appena lo hai confessato, al tempo stesso sei guarito . Per il Signore la cosa è risolta. Che nessuno si privi della grazia di Dio!
Ecco una domanda che viene posta spesso: è bene per un cristiano farsi curare da un medico quando si ammala?
Personalmente penso sia sbagliato, perché se il Signore permette la malattia, è per mostrarci qualche cosa di profondo che bisogna risolvere con la fede nella Sua Parola e con l’azione dello Spirito Santo. Se invece cerchiamo immediatamente un trattamento medico utilizzando la medicina degli uomini, questo impedirà allo Spirito Santo di agire per mostrarci quello che dobbiamo vedere. Se faccio ricorso alla scienza medica per far sparire una malattia, non cercherò allo stesso modo il volto del Signore. L’intervento spirituale del Signore non avverrà con la stessa efficacia.
Il Signore non condanna nella Sua Parola l’utilizzo di medicine o della medicina, ma Egli ha un piano migliore per noi. Credere con fede nella Sua Parola e nell’azione del Suo Spirito per mostrarci e fare luce pienamente sulla guarigione acquistata per noi attraverso le Sue ferite sulla Croce. In questo modo può fare un opera più profonda nel nostro cuore, l’opera della fede.
Non dobbiamo consigliare a dei Cristiani di andare dal medico. Ma semplicemente spiegar loro la Parola e mostrare che c’è una via migliore, a condizione che vogliano davvero cercare il Signore e farlo nella fede. La via migliore è l’intervento del Signore, della Sua potenza, del Suo Spirito e della Sua Parola, che Egli ci manda per guarirci.
Questo però funziona solo grazie ad una fede personale di ciascuno davanti a Dio.
Se non hai questa fede, comunque non ti dirò che dovresti andare dal medico, ma che sarebbe meglio che ti avvicinassi di più a Dio per ricevere la fede necessaria, ed Egli te la darà.
Quando avrai visto il Signore agire con potenza, perché Lo hai cercato, sei stato illuminato, hai ricevuto la Sua Parola e hai compreso che in Cristo sei già stato guarito, se resti in questa posizione di fede irremovibile, vedrai il Signore agire nella tua vita.
Vedrai manifestarsi la guarigione. Dio sarà pienamente glorificato e darai una testimonianza che colpirà davvero i tuoi fratelli e le tue sorelle.
Diranno: “Finora siamo passati a lato di qualcosa molto importante. Ma adesso abbiamo capito la via migliore che il Signore ci vuole dare. Abbiamo un patto migliore, delle migliori promesse. Cercheremo il Signore perché Egli è l’Eterno che ci guarisce. Ci mostrerà tutto quello che vuole mostrarci, ma non ci lascerà nella malattia. Poiché l’ha già portata sulla Croce. Ci libererà quando ci avrà mostrato perché ci siamo ammalati. Ci libererà certamente!”
Entro nella via della fede con la certezza nel cuore che Dio non mi abbandonerà, perché vede che mi avvicino a Lui come un bambino e gli dico: “Signore, desidero che intervieni con la potenza del Tuo Spirito, desidero che il nome di Gesù sia glorificato in cielo come in terra e quindi voglio che sia Tu ad intervenire con lo Spirito Santo”.
Questo piace al Signore. Ed interviene con dei miracoli, delle guarigioni nel nome di Suo Figlio Gesù, che permettono ai pagani di essere salvati, perché vedranno Dio agire. E troveranno la guarigione.
Concluderò leggendo questo passaggio del Vangelo di Matteo. Quando parlo di guarigione, amo tornare al Vangelo di Matteo, perché viene detto costantemente che Gesù guariva tutti! Senza eccezione, tutti quelli che si avvicinavano a Lui.
Per noi che abbiamo un patto migliore, se c’è qualcuno che è ammalato, non pensate che Gesù voglia fare altrettanto e guarire tutti, senza eccezione?
Se hai bisogno di comprendere e vederci chiaro, credi forse che Gesù non voglia farlo proprio ora, in questo momento, affinché tu sia guarito e che il tuo fardello sia tolto dalla tua vita, che si tratti di una malattia fisica, psichica o altro?
In Matteo 8, versetto 16, leggiamo:
“Ora, fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, 17 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie».
Le persone che si trovavano là erano come noi, avevano sentito parlare di Gesù e volevano vederLo agire e che, senza dubbi, erano attratti da Lui e avevano amore per Lui. Quella sera quelle persone furono tutte guarite, istantaneamente. Gesù li aveva tutti guariti.
Vedo in questo passaggio un esempio della grazia suprema di Dio. Egli permette a Satana di toccare Giobbe e di toccare i Suoi figli con la malattia. Anche oggi molti dei Suoi figli sono toccati da malattie. Egli lo permette allo scopo di operare una correzione. Ma la grazia di Dio sorpassa ogni cosa, perché nel momento in cui gli occhi sono rivolti verso Gesù, nell’attesa di quello che Egli stesso vuole dare, tutti sono guariti. E “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” Ebrei 13:8.
Carissimo, questo significa che se Gesù ha deciso di permettere a Satana di toccarti per darti una correzione, perché ci sono delle cose che devi mettere in regola nella tua vita, la grazia di Gesù può guarirti oggi stesso, per permetterti di entrare in contatto con la Sua vita, per attirare il tuo cuore a Se.
Se permette ai Corinzi di restare sotto il giudizio di Dio, sono sicuro che non si erano avvicinati a Gesù come quei malati quella sera. Altrimenti anche loro sarebbero stati guariti e liberati, invece che castigati e corretti con malattie o addirittura subire morti premature.
Gesù li avrebbe toccati e guariti immediatamente.
Il fatto di essere guariti da un azione gloriosa e sovrannaturale del Signore, avrebbe toccato più in profondità i loro cuori per avvicinarsi ancora di più al Signore.
Ma non si sono avvicinati con sicurezza al trono della grazia per ricevere soccorso nel bisogno. Hanno preferito la gloria degli uomini alla gloria di Dio.
“Deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” Ebrei 12:2. Tutti i malati di Matteo 8:16 avevano solamente sentito parlare di Gesù. Si sono avvicinati a Lui e hanno ricevuto, quella stessa sera, la guarigione che Gesù voleva dare.
Quindi, se lo fa così facilmente per dei pagani, a maggior ragione vuole farlo anche per i Suoi figli, se si avvicinano con la stessa fiducia, quella semplice di un bambino.
Come si sono avvicinati a Gesù i pagani quella sera? Mi sarebbe piaciuto essere là, davanti alla casa di Pietro, dove era riunita tutta la città di Capernaum. Era un grande villaggio, non una grande città, visto che erano tutti riuniti in una piazzetta davanti a casa di Pietro. Erano venuti tutti “Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto fra noi» e: «Dio ha visitato il suo popolo». Luca 7:16
Si sono tutti ammassati davanti alla casa. E quelli che erano ammalati da anni si sono detti: andiamo anche noi!
Il Signore non è uscito prendendo a parte uno per uno dicendo: “Fammi esaminare la tua vita…” oppure: “è meglio che resti malato ancora un po’”…
Li ha guariti tutti.
Ad alcuni malati disse mentre li congedava (così come anche alla donna adultera in Giovanni 8:11): «Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio» (Giovanni 5:14), ma prima li guariva tutti.
Noi che siamo i Suoi figli, anche se ammalati da anni, anche se ci rendiamo conto, con lo Spirito Santo, che Dio lo ha permesso per correggere qualcosa in noi e che vuole mostrarci, non dobbiamo privarci della grazia di Dio che vorrebbe guarirci oggi stesso. E quando riceviamo una tale guarigione, siamo così riconoscenti verso il Signore Gesù, che avremo solo voglia di avvicinarci sempre di più a Lui e di camminare nella santità cercando sempre di più la comunione con Signore.
“Ora, fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, 17 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie». Matteo 8:16 e 17.
Tutti i malati, anche tu, senza eccezioni.
Paolo nella sua ultima lettera a Timoteo, una delle ultime della sua vita, dice che Dio gli ha fatto la grazia, a lui che si considera il più grande dei peccatori (1 Timoteo 1:12-16).
A maggior ragione, se ti consideri il più grane peccatore o la più grande peccatrice, puoi ricevere la grazia di Dio e una piena salvezza.
“Salvezza”, in greco e in ebraico, è la stessa parola per “guarigione”. É meraviglioso!
Dio ha fatto in modo di farci comprendere che la Sua opera di guarigione è associata al perdono, usando la stessa parola per salvezza e guarigione “sozo” in greco. La guarigione è la salvezza del corpo.
La sola cosa che ti viene chiesta, nel nome del Signore, è di essere onesto con Lui.
Se si tratta di un castigo che hai ricevuto, prendi la decisione davanti al Signore di ricevere la Sua luce, dicendo: “Signore, tu conosci il mio cuore. Voglio obbedirti e camminare con Te. Rivelami oggi stesso il perché e dammi una piena guarigione. Sono tuo figlio e so che vuoi farlo esattamente come lo facevi quando eri sulla terra. Mi sono consacrato a Te, non per ritornare indietro, ma mi do ora interamente a te, corpo e anima, per fare la Tua volontà. Mostrami a passo a passo quello che devo fare. E se permetterai ancora a Satana di toccarmi con una malattia, io continuerò a darti piena fiducia affinché mi mostri quel che non va ai Tuoi occhi e mi darai una piena guarigione, perché la tua volontà è di distruggere le opere del diavolo.”
Ma se in fondo al cuore, c’è ancora qualcosa che ti lega al mondo o al peccato, Dio lo vede. Potrebbe anche guarirti lo stesso, come lo fa per i pagani. Ma la situazione, in certi casi e per certe persone, può diventare pericolosa, quando vengono guariti e ritornano al peccato con più forza e in piena salute.
Però anche in quel caso, Dio è così buono che è capace di guarire, semplicemente per compassione, perché comprendano che hanno altro da fare che cercare i piaceri del mondo.
Questa sera, come conclusione, vorrei fortificarvi nella vostra fiducia nella grazia di Gesù Cristo.
Gesù è sempre lo stesso, ieri, oggi ed eternamente.
Quel che fece a Suo tempo, vuole ardentemente rifarlo oggi stesso e vorrà farlo per l’eternità, allo stesso modo, fino al Suo ritorno e oltre.
Preghiamo:
“Grazie per la Tua volontà di benedirci, Signore, di guarirci e farci del bene questa sera.
Vogliamo tutti insieme benedirti e adorarti.
Sei sempre lo stesso. E noi vogliamo pregare per resistere e cacciare queste malattie dai nostri corpi. Contiamo sul Tuo potente aiuto, Signore, senza di Te non possiamo fare nulla, ma con Te, abbiamo delle vittorie meravigliose, perché Tu sei l’Onnipotente.
Voglio benedirti e ringraziarti per le guarigioni e le liberazioni che darai oggi stesso, che manifesterai questa sera nelle nostre vite.
Alcuni lo stanno aspettando da parecchio tempo. Questa sera, sappiamo che manifesterai la Tua grazia, vogliamo renderti gloria nel nome di Gesù Cristo.
Alleluia! Grazie per la Tua unzione. A Te la gloria. A Te la lode, Signore. Amen!”
Articolo di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei Santi)
Fonte Originale: Sourcedevie.com
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