Articolo di Henri Viaud-Murat |
La relazione che abbiamo con Dio dipende dall’immagine che abbiamo di Lui.
Molti cristiani purtroppo, non hanno una percezione corretta del Signore.
Quale immagine avete di Dio?
Quando ci pentiamo dei nostri peccati e riceviamo il Signore Gesù come nostro Salvatore, i nostri peccati vengono perdonati e Dio fa passare il nostro spirito da una nuova nascita.
Ma questo non basta per darci un immagine esatta di Dio! Affatto!
Prima della conversione a Cristo, tutti quelli che credono in Dio, hanno di Lui un immagine ovviamente influenzata dalla loro religione, dalla cultura, dall’educazione e dal loro vissuto, che falsificano la percezione di Dio.
Nella cultura del mondo i valori di merito e di prestazione sono dominanti.
Fin dall’inizio della loro esistenza, i bambini vengono condizionati ad aspettarsi una ricompensa se si comportano bene o ad essere puniti quando si comportano male.
Vengono abituati a ricevere quel che si meritano e a cercare di riuscire sempre meglio per meritare di ricevere il meglio.
Questa mentalità viene poi sviluppata a scuola, dal sistema di voti, classifiche e diplomi. E continua nella vita professionale, dove si continua a stimolare la prestazione e la ricompensa per meriti.
La stessa mentalità si trova in tutte le grandi religioni e comprese quelle cristiane.
Nella religione cattolica romana, i valori di merito e di prestazione sono profondamente radicati. Bisogna ad ogni costo “meritare il cielo” con le nostre buone opere e le nostre buone azioni.
Le chiese ortodosse mettono invece l’accento sull’ascetismo, le privazioni, i digiuni e come dice Paolo in Colossesi 2:23, su tutto quel che indica “un culto volontario di umiltà e disprezzo del corpo” che contribuisce solamente a soddisfare la carne religiosa.
Ma non ci sono solo le grandi chiese tradizionali che stimolano la prestazione e il merito.
Troviamo questa mentalità anche in molte chiese evangeliche, quando la vita dello spirito viene sostituita dal legalismo religioso.
I cristiani che sono ancora legati da una mentalità di meriti e prestazioni, vivono nel timore di “non fare abbastanza per il Signore”. Credono che Dio passi il Suo tempo ad imporre delle esigenze che sono incapaci di osservare. Vivono nel timore costante di “non essere all’altezza”, di “non essersi pentiti abbastanza in profondità”, di “non riempire tutte le condizioni per essere rapiti”, o addirittura per essere salvati.
Non si sono rivestiti della loro nuova identità in Cristo, che è un puro dono della grazia di Dio. Non hanno capito cosa significhi “camminare nello spirito”. Non sanno che camminando nello spirito possono obbedire naturalmente alla legge dello Spirito di Vita che agisce nel nostro spirito rigenerato e che ci libera dalla legge di peccato e di morte che agisce nella carne (Romani 8:2).
Quindi, non c’è da stupirsi che sia così difficile per i cristiani di sbarazzarsi completamente di questa mentalità di prestazioni e di meriti nella loro vita spirituale!
Non si rendono conto che così facendo si caricano di un fardello pesante, perché fanno dipendere la riuscita delle loro vita spirituale dai loro faticosi sforzi personali, invece di contare per fede sull’opera di Cristo, che ha detto:
“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!” (Matteo 11:28-30)
Quanti cristiani pensano che devono digiunare, pregare e supplicare Dio di conceder loro delle benedizioni, quando la maggior parte delle volte, le hanno già ottenute gratuitamente grazie al sacrificio di Gesù sulla croce e che basterebbe semplicemente prenderle per sé nel riposo della fede!
“Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato anch'egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue.” (Ebrei 4:9-10)
Significa che se camminiamo nella fede di quel che Dio ci ha già dato in Cristo, non abbiamo più bisogno di affaticarci con le nostre prestazioni personali per meritarcelo! Quel che Dio ci ha già dato per grazia non abbiamo bisogno di cercare di ottenerlo con i nostri meriti! Ci basta credere che lo possediamo già e prenderlo, semplicemente perché è Dio che lo dice!
“Voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza” (Colossesi 2:10)
“Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui. Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio” (2 Corinzi 1:19-20)
Dio vuole farci capire che la fede e la grazia escludono ogni concezione di prestazione e di merito! Solo al Signore Gesù, e a Lui solamente, vanno tutti i meriti e tutta la gloria, per la Sua opera magnifica compiuta sulla croce per noi!
Noi non meritiamo assolutamente nulla davanti a Dio, solo di essere giustamente giudicati e condannati!
E se oggi possiamo essere salvati e benedetti è unicamente grazie all’opera e ai meriti del Signore Gesù.
È la fede che ci permette di prendere tutto quel che ci appartiene in Cristo, affinché sia per grazia! È solo per fede che abbiamo accesso a tutte le grazie del Signore!
Ed è solo per fede che veniamo resi capaci di parlare ed agire in accordo con quel che abbiamo ricevuto.
Quindi sono la persona e l’opera del Signore Gesù Cristo che ci danno la rivelazione corretta della vera natura di Dio Padre, che è Amore prima di tutto.
Nell’Antico Testamento e nella vecchia alleanza, Dio non poteva rivelarsi pienamente come Egli è, perché il Suo popolo, il popolo Ebraico, non era composto da nuove creature spirituali come lo è la vera Chiesa di Cristo. Era invece un popolo dal collo duro, che doveva essere mantenuto sotto la sorveglianza di un Legge severa, aspettando la venuta della grazia in Gesù Cristo (Galati 3).
In tutta la Bibbia, vediamo che Dio si rivela progressivamente agli uomini e al Suo popolo, principalmente attraverso i profeti. Ma era necessario aspettare la venuta dell’annunciato Figlio di Dio, il Signore Gesù, affinché Dio potesse finalmente rivelarsi pienamente come Egli è.
“Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l'universo. Egli, che è lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l'espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell'alto dei cieli” (Ebrei 1:1-3)
La parola greca tradotta con “impronta” è “Karacter”, che significa “riproduzione esatta”.
Gesù è la riproduzione perfetta di Dio Padre, manifestata in forma umana.
Gesù stesso ha detto ai Suoi discepoli:
“Se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio” (Giovanni 8:19)
“Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere.” (Giovanni 14:8-10)
Se vogliamo avere un’immagine perfettamente corretta di Dio, basta conoscere Gesù come è descritto nella Parola di Dio! Tutto quel che Gesù ha detto o fatto ha sempre manifestato perfettamente la volontà di Dio Suo Padre.
Gesù è venuto per salvarci, per liberarci da ogni male, per riempirci del Suo Spirito, per benedirci e per darci la Sua Vita in abbondanza. Quindi è Dio Padre che, attraverso Gesù, ha manifestato il Suo desiderio di darci tutte queste benedizioni.
“Poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle” (Luca 9:56)
“Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.” (1 Timoteo 2:3-4)
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.” (Giovanni 3:16-18)
“Voi sapete come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazareth, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.” (Atti 10:38)
Tutte le guarigioni, tutte le liberazioni, tute le risurrezioni dai morti, tutti gli atti di perdono e di misericordia fatti dal Signore Gesù, hanno sempre manifestato perfettamente la volontà di Dio Suo Padre.
Se quel che Gesù ha compiuto non fosse stato perfettamente la volontà di Suo Padre, avrebbe mostrato di essere un ribelle, cosa impossibile, poiché Egli ha detto:
“Gesù dunque disse loro: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono».” (Giovanni 8:28-29)
Carissimi, più la vostra percezione di Dio sarà corretta, più sarete motivati ad avvicinarvi maggiormente a Lui in piena fiducia e ad essere in comunione costante con Lui!
Non si cerca la compagnia di persone che ci sembrano pericolose, di cui abbiamo paura o di cui abbiamo l’impressione che non vogliono farci del bene o benedirci!
Invece cerchiamo la compagnia di persone che ci amano, che cercano sempre di aiutarci e di benedirci, in ogni maniera possibile! E Gesù è questa persona! E anche Dio Suo Padre lo è!
Gesù ha detto:
“Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore. Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore.” (Giovanni 10:10.15)
Qui è Dio Padre che parla dalla bocca del Signore Gesù!
Riusciamo a comprendere fino a che punto questo Padre amorevole desidera benedirci, darci la Sua Vita con abbondanza e farSi conoscere da noi in modo intimo e personale?
Conosciamo davvero l’amore di Dio nostro Padre per noi?
O conserviamo ancora l’immagine del Dio terribile e vendicatore che pensiamo di vedere nel Vecchio Testamento?
Certamente Dio è anche un fuoco divorante, ma che divorerà i ribelli che non vogliono pentirsi e ricevere la Sua grazia!
“E noi abbiamo conosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; e chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio in lui.” (1 Giovanni 4:16)
Ricordiamoci bene di questo:
la nostra comunione con Dio nostro Padre dipenderà sempre dalla rivelazione che abbiamo ricevuto del Suo amore per noi!
Più comprenderemo fino a che punto Egli ci ama, più saremo motivati a ricercare la Sua presenza e la Sua comunione!
Inoltre non possiamo testimoniare al mondo dell’Amore di Dio, se non siamo convinti che Dio è Amore! Non possiamo testimoniare davvero della bontà di Dio, se non siamo persuasi che Egli è buono!
Nel cuore dell’amore di Dio c’è il pieno perdono che ci Egli ha accordato in Gesù Cristo Suo Figlio, quando non lo meritavamo. Poiché Dio ci ha perdonati in Cristo, non solo non ha più nulla contro di noi, ma ci accorda la Sua giustizia perfetta!
“Rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati.” (Colossesi 1:12-14)
È il perdono dei nostri peccati che ci ha resi capaci di ricevere tutta la nostra eredità celeste, che ci ha liberati completamente da tutta la potenza delle tenebre, e ci ha trasportati nel Regno del Figlio dell’Amore di Dio!
Che potente e gloriosa manifestazione dell’Amore di Dio per noi!
Ma non finisce qui!
“E con lui Dio ha vivificato voi, che eravate morti nei peccati e nell'incirconcisione della carne, perdonandovi tutti i peccati (dandovi la grazia per tutte le vostre offese). Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; avendo quindi spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui.” (Colossesi 2:13-15)
Dandoci la grazia per tutte le nostre offese e per tutti i nostri peccati, Dio ha potuto, non solo darci la vita (resuscitarci) con Cristo, ma anche cancellare l’atto fatto di comandamenti che ci condannavano e distruggerlo inchiodandolo alla croce!
Cos’è questo atto fatto di comandamenti che ci condannavano?
Si tratta della Parola di Dio, della legge di Mosè, ma anche di tutte le parole negative che sono state pronunciate contro di noi per condannarci.
Inoltre il pieno perdono dei nostri peccati, ha spogliato le potestà e i principati malvagi di tutto il loro potere, che avevano il diritto di utilizzare contro di noi se non fossimo stati perdonati dai nostri peccati. Tutte le potestà e i principati, che rappresentano la potenza di Satana, sono stati esposti in pubblico spettacolo dal trionfo della croce!
Ci rendiamo conto che tutto quel che era giustamente contro di noi a causa dei nostri peccati, tutto quel che ci condannava, è stato completamente cancellato e distrutto alla croce?
Una strada nuova e vivente è stata aperta per noi fino al luogo santissimo della presenza di Dio, fino al cuore dell’amore del nostro Padre Celeste!
Il maligno fa tutto il possibile per rubarci queste verità gloriose, per mantenerci sotto la dominazione di uno spirito di condanna e di senso di colpa, che va a braccetto con la mentalità di prestazione e di merito.
Finché non avremo raggiunto la perfezione, potrà ancora capitarci di peccare e di cadere. Ma appena ci pentiamo davanti al Signore, il sangue di Gesù, che è sempre disponibile per noi, cancella quel peccato e ci purifica subito da ogni iniquità (1 Giovanni 1:9).
Allora possiamo riprendere il nostro cammino con il nostro Signore Gesù, che si è impegnato a farci raggiungere la piena redenzione del nostro spirito, della nostra anima e del nostro corpo per farci comparire davanti a Lui santi ed irreprensibili!
Per questo, più l’immagine che abbiamo di Dio corrisponderà alla realtà, più saremo motivati ad avvicinarci con fiducia al trono della Sua grazia.
Allora verremo soccorsi in tutti i nostri bisogni, e inoltre saremo liberati dalla paura di lasciare che Dio operi liberamente nella nostra vita, cosa necessaria per farci raggiungere lo scopo glorioso che ci propone:
diventare la Sposa perfetta del Signore Gesù Cristo per l’eternità!
Quale essere umano sarebbe sufficiente a raggiungere un tale scopo da sé?
Nessuno! Nemmeno uno! Inutile provare!
“Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero vostro essere: lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, ed è lui che lo farà.” (1 Tessalonicesi 5:23-24)
Si, è Lui che lo farà, se perseveriamo e dimoriamo nella fede nella Sua grazia, pienamente manifestata in Gesù Cristo!
Se ti trovi ancora sotto un pesante fardello di sensi di colpa, causato da una mentalità di prestazione e di merito, avvicinati così come sei al Signore Gesù e chiedigli di aiutarti a liberarti di questo fardello, e Lui lo farà!
Amen.
Link Originale: https://bloghvm.wordpress.com/2021/06/14/3049/