venerdì 10 giugno 2016

Aggiornamento profetico del 05 giugno 2016

MID-EAST PROPHECY UPDATE
P. JD Farag


Per l’aggiornamento di oggi, vorrei sottolineare il significato profetico di diversi sviluppi geopolitici accaduti solo la settimana scorsa.
Coloro che seguono gli avvenimenti nel mondo, si rendono certamente conto, come me, della difficoltà di riuscire a stare al passo con la grande velocità degli sviluppi. Anche se non siamo sorpresi da quel che accade, devo dire che l’accelerazione degli avvenimenti mi stupisce sempre di più.


- Vorrei iniziare con un articolo interessante del The Washington Post di giovedì 2, nel quale chi scrive sembra scioccato dal fatto che le iniziative, per la pace Israelo-Palestinese, stanno spuntando come funghi. Citando l’articolo: “Fino ad una settimana fa, sembrava che il processo di pace Israelo-Palestinese fosse in stallo. Pensava così anche il Presidente Obama. In marzo disse che non avrebbe cercato di rinnovare il dialogo — le due parti erano troppo lontane tra loro per raggiungere un intesa. Ora le iniziative di pace Israelo-Palestinesi stanno spuntando ovunque”. L’articolo prosegue parlando dell’incontro svoltosi venerdì 3 in Francia, al quale hanno partecipato 25 ministri degli esteri e il  Segretario di Stato USA John F. Kerry. Il motivo di questo incontro era di cercare un consenso internazionale per far avanzare il dialogo. Ciononostante, secondo il The Post, “ … La presenza di Kerry a Parigi preoccupa gli Israeliani, i quali temono che la comunità internazionale voglia obbligarli a: porre un termine all’occupazione militare del West Bank dopo 49 anni; interrompere i blocchi commerciali e di transito in Gaza; e fermare la costruzione degli insediamenti Ebrei nella terra che i Palestinesi vogliono come futuro stato. Gli Israeliani tengono anche d’occhio il calendario. Sono preoccupati che l’amministrazione Obama, prima della fine del mandato, difenda la soluzione a due stati in un discorso ufficiale o in una risoluzione delle Nazioni Unite, preparando così lo statuto finale per le negoziazioni. il problema è che, visto lo scenario politico sia a Ramallah che a Gerusalemme, nessuno fa molto affidamento sugli sforzi della Francia.
I diplomatici francesi alzano le spalle e dicono in conferenza stampa “Dobbiamo fare qualcosa”. In Israele c’è il sentore che qualcosa stia accadendo. Benjamin Netanyahu è preoccupato che stia arrivando un “uragano diplomatico” per quest’anno.



- Direi che le preoccupazioni di Netanyahu sull’ “uragano politico” che arriverà quest’anno, sono ben fondate, come viene evidenziato dal The Times of Israel di venerdì 3. Sembrerebbe che il Ministro degli Esteri Francese contribuisca avvisando, addirittura minacciando, che ci sarà un incombente disastro se lo stallo tra Israele e Palestina non venisse interrotto
Immagino che il problema sia, se c’è o meno speranza di interrompere questo stallo. Per avere una risposta possiamo leggere la citazione di questo articolo, in cui la direzione generale del Ministero degli Esteri Israeliano afferma che l’offerta Francese per ravvivare i dialoghi di pace Israelo-Palestinesi è condannata al fallimento, paragonandola allo sforzo coloniale del 1916 per suddividere il Medio Oriente.
La cosa davvero interessante riguardo a questi dialoghi di pace in Francia, è che né Israele né i Palestinesi erano presenti. Il The Times riporta una cosa ancora più interessante, cioè che lo scopo dei dialoghi in Francia venerdì, era di aprire la strada ad una conferenza di pace vera e propria che si terrà entro la fine dell’anno.



- Netanyahu non è solo oppresso e minacciato dall’esterno, ma anche dall’interno. Mercoledì 1, il The Times of Israel ha pubblicato come prima pagina “Kahlon richiama Herzog: Gli sforzi di pace Regionali sono “più importanti” di quanto è stato detto.” Citando il The Times “C’è uno sforzo importante non ufficiale, di dare il via ad un iniziativa di pace tra Israele e diversi stati Arabi vicini, ha indicato mercoledì il Ministro delle Finanze Moshe Kahlon, mentre ha chiamato il leader dell’Unione Sionista Isaac Herzog a unirsi alla coalizione guidata dal Likud. “Le voci e i discorsi su un movimento diplomatico importante nella regione sono molto più sostanziali di quanto dicano i giornali.”. Anche il leader del partito Kulanu, durante un evento in Netanya, ha dichiarato, “Chiamo l’Unione Sionista ad unirsi al governo per non perdere quest’opportunità storica che è stata creata.” ha aggiunto “Questo non è il posto e il momento per dare dei dettagli, ma abbiamo una rara opportunità per un cambio di rotta radicale a livello regionale.”



- Mentre Netanyahu non accoglie le pressioni di pace Francesi, si sta invece avvicinando alle proposte di pace di Arabia Saudita e Egitto. Venerdì 3, il The Times of Israel ha riportato che Netanyahu “ha detto si” agli sforzi di pace regionali durante una telefonata con John Kerry. Ecco un paio di estratti dall’articolo. “In una conversazione telefonica con il Segretario di Stato John Kerry avvenuta giovedì, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu “ha detto si” ai nuovi sforzi guidati da Egitto e Arabia Saudita per un progredire verso la pace nella Regione, ha riportato una televisione Israeliana. 
La telefonata è avvenuta alla vigilia del summit di pace a Parigi ed è stata un fattore importante per il comunicato conclusivo del summit, che Kerry ha aiutato a negoziare, anche se non è stata stabilita una data precisa per la conferenza di pace internazionale che Parigi vorrebbe ospitare entro la fine dell’anno, ha riportato Channel 2. …
Lunedì, Netanyahu aveva potenzialmente accolto l’iniziativa, offrendosi di negoziare con il mondo Arabo i parametri del piano. “Colgo questa occasione per far chiarezza sul fatto che resto impegnato nella pace con i Palestinesi e con tutti i nostri vicini” Netanyahu ha dichiarato al Knesset. “Siamo disposti a negoziare con gli stati Arabi le revisioni all’iniziativa, in modo che possa tenere conto anche dei drammatici cambiamenti avvenuti nella nostra regione dal 2002, pur mantenendo lo scopo concordato di due stati per due popoli”, ha detto Netanyahu facendo il discorso prima in ebraico e ripetendolo in inglese.



-Vorrei condividere ancora un articolo interessante riguardo ai dialoghi di pace di Parigi, da Arutz Sheva di venerdì. Nel quale, in modo retorico, si chiedono se le inondazioni di Parigi, il cui culmine è stato raggiunto durante queste “discussioni di pace”, non sia un messaggio divino.
Infatti nel preciso momento in cui si concertava sul dividere Gerusalemme allo scopo di distruggere Israele, è stata dichiarata la calamità naturale che ha costretto il Louvre ad evacuare le opere d’arte.



- Mi perdonerete di saltare brutalmente dalla Francia all’Iran, ma devo prendere il tempo per parlare della notizia di Fox News di mercoledì, riguardo all’ammissione del Dipartimento di Stato che alcuni spezzoni del filmato dell’accordo Iraniano sono stati volutamente cancellati. Citando l’articolo “Il Dipartimento di Stato, in una sorprendente ammissione, fa sapere mercoledì che un responsabile ha intenzionalmente cancellato diversi minuti del video dell’incontro con la stampa del 2013, in cui sembrerebbe che il portavoce in carica rivelasse l’inganno mediatico sull’accordo nucleare con l’Iran. … Il Dipartimento di Stato ha dovuto rispondere alle domande, fatte all’inizio di quest’anno, riguardo ad una parte di registrazione mancante dell’incontro con la stampa di dicembre 2013. Durante quell’incontro, James Rosen di Fox News fece delle domande all’allora portavoce Jen Psaki riguardo ad una sua precedente affermazione che non c’erano stati dialoghi diretti e segreti tra gli USA e l’Iran — quando invece ci furono.



Permettetemi di riassumere il significato biblico di questi sviluppi geopolitici della scorsa settimana.
Stiamo osservando un percorso più delineato,rispetto all’aggiornamento profetico di solo due settimane fa, riguardo alla pace rivelato nelle profezie della Bibbia. E’ evidente che lo sforzo globale, attraverso la spinta per la “ pace,” stia preparando la strada all’avvento di un falso salvatore, ossia l’anticristo.

Daniele 8:25 (KJV) “Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani;; si innalzerà nel suo cuore e con la pace ne distruggerà molti; e si eleverà contro al Principe de' principi; ma sarà rotto senza opera di mani.

Geremia 8:11 “Essi curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: "Pace, pace", quando non c'è pace.”

Daniele 9:27 “Egli confermerà un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore».

1 Tessalonicesi 5:3 “Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto.

- Concluderò facendo una domanda, che tutti faremmo meglio a considerare, alla luce della velocità con cui tutto si sta muovendo.
Quando una donna vive le doglie del parto, sappiamo che manca poco tempo alla nascita del bambino, man mano che l’intensità delle doglie aumentano.


Ecco la domanda, se quanto sta accadendo è paragonato alle doglie del parto, non possiamo forse a ragione  affermare che manca poco tempo?