giovedì 11 giugno 2020

Qual è lo scopo della tua vita?

Articolo di Henri Viaud-Murat

Lo scopo che diamo alla nostra vita determina l’intero corso futuro della nostra esistenza. Ecco perché è così importante scegliere bene questo scopo!
Sei riuscito a comprendere quale sia lo scopo che Dio vuole che tu dia alla tua vita?

Potremmo pensare che Dio proponga come scopo di vita a tutti gli uomini, quello di essere salvati. O, dopo essere stati salvati, quello di vivere una vita su questa terra alla gloria di Dio.

Sono scopi giusti e lodevoli e a Dio non dispiace che li scegliamo per la nostra vita!
Ma il Signore considera queste scelte di secondaria importanza, a fronte dell’unico scopo che Dio vorrebbe per tutti gli uomini:
Conoscere Dio come Egli è!


Sia in ebraico che in greco, “conoscere” qualcuno non significa “aver sentito parlare” di quella persona. Ma implica l’idea di relazione personale profonda, di intimità fusionale con la persona conosciuta, di un inter-penetrazione cosciente di due personalità, al punto di formarne una sola.

La vera salvezza non è solamente il fatto di avere i nostri peccati perdonati e di ricevere da Dio una nuova natura in Cristo, ma di conoscere Dio!
Più lo conosciamo, e più la nostra vita cambierà!

Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te, poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato.Giovanni 17:1-3

Qui vediamo che la conoscenza di Dio e di Cristo è il dono che il Signore Gesù da a chiunque il Padre ha attirato a Suo Figlio.

Dobbiamo ricordarci che Dio Padre vuole dare a tutti gli uomini l’amore per la Verità. E chiunque lo riceve, sarà attirato a Cristo per essere salvato.

Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me.” Giovanni 6:44-45

L’insegnamento che il Padre da a tutti gli uomini consiste nel mettere nei loro cuori il desiderio di conoscere la Verità, riguardo alla loro esistenza su questa terra e al loro destino finale dopo la morte.

Tutti quelli che vogliono realmente conoscere la Verità riguardo a queste questioni fondamentali, Dio li vede e li attira a Colui che ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita!”

E questi, capiranno che è il loro peccato a separarli da Dio e che devono pentirsi di quei peccati e ricevere come Salvatore e Signore Colui che li ha riscattati sulla croce. Allora i loro peccati saranno cancellati, diventeranno delle nuove creature, riceveranno lo Spirito Santo e cominceranno una nuova vita con Dio.

A partire da questa esperienza fondamentale, la volontà di Dio è che tutti i Suoi figli Lo conoscano così come Egli è realmente, cioè conoscerLo in Spirito e in Verità!

Anche se siamo nati di nuovo, battezzati d’acqua e di Spirito Santo, se fin dall’inizio non abbiamo fissato come scopo unico della nostra vita la conoscenza personale e vivente del nostro Dio, faremo molta fatica a vivere su questa terra una vita abbondante e vittoriosa.

Certo, possiamo avere la certezza di essere salvati e anche di essere un giorno rapiti per incontrare il Signore. Ma non basta se vogliamo vedere manifestarsi, su questa terra, la Persona di Cristo che vive in noi. Per far questo, dobbiamo cercare di conoscere Cristo e cercare di conoscerLo sempre meglio e sempre di più!

Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo; il suo levarsi è certo come l'aurora. Egli verrà a noi come la pioggia, come l'ultima e la prima pioggia alla terra.” Ossa 6:3

Se Dio non volesse rivelarsi a noi, ci sarebbe assolutamente impossibile conoscerLo! Ma l’intera Bibbia ci dimostra che Dio vuole rivelarSi agli uomini che Egli ha creato.

Ora mi rallegro nelle mie sofferenze per voi, e a mia volta compio nella mia carne ciò che manca ancora alle afflizioni di Cristo per il suo corpo, che è la chiesa, di cui sono stato fatto ministro, secondo l'incarico che Dio mi ha affidato per voi, per presentare compiutamente la parola di Dio, il mistero che fu tenuto nascosto per le passate età e generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi, ai quali Dio ha voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria, che noi annunziamo, ammonendo e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo perfetto in Cristo Gesù; e per questo mi affatico combattendo con la sua forza che opera in me con potenza.Colossesi 1:24-29

Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo.Matteo 11:27

Dio vuole rivelarci Suo Figlio, Gesù Cristo, perché sa che la conoscenza del Figlio di Dio ci darà anche la rivelazione del Padre.

Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora lo conoscete e l'avete visto».Giovanni 14:6-7

Quindi la nostra conoscenza personale di Cristo ci permetterà di conoscere anche nostro Padre Celeste.

Capite quanto sia importante per ognuno di noi, questa conoscenza personale di Cristo?

La prima cosa consiste nel volere conoscere Cristo.
Dobbiamo essere determinati a conoscerLo, come Lui stesso vuole che lo conosciamo. Dobbiamo preoccuparci di conoscerLo e fare di questo, il primo soggetto delle nostre ricerche e delle nostre preoccupazioni, che sia nella meditazione della Sua Parola, nella preghiera e nell’ascolto del Suo Spirito.

La seconda cosa consiste nel sapere come raggiungere questa conoscenza di Cristo.
Il Signore non si accontenterà di una nostra conoscenza superficiale di Chi Egli è. Ma vuole guidarci in una conoscenza personale profonda della Sua Persona. Vuole che possiamo dire come Giobbe:

Chi è colui che offusca il tuo consiglio senza intendimento? Per questo ho detto cose che non comprendevo, cose troppo alte per me che non conoscevo. Deh, ascolta, e io parlerò; io ti interrogherò e tu mi risponderai. Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede.Giobbe 42:3-5

Che Dio sia benedetto!
Egli ha dato a tutti i Suoi figli, a tutti i discepoli di Cristo, il modo di conoscerLo!

Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.” 1 Giovanni 5:20

Gesù, così come il Padre, è il Vero Dio! E Dio il Padre ci ha posti in Cristo, per poterlo conoscere! Per conoscerlo non possiamo occupare una posizione migliore!

Gesù ha detto:

Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore.Giovanni 10:14-15

Il Signore sa che non riusciremo a conoscerLo così come Egli è, all’inizio della nostra vita cristiana. Ma vuole piantare nei nostri cuori la certezza che siamo chiamati a conoscerLo esattamente come il Padre Lo conosce e che riusciremo certamente a farlo.

In Cristo, lo ripeto, Dio ci ha dato l’intelligenza per conoscerLo. Ma non si tratta di un intelligenza umana, fatta di ragionamenti intellettuali e di deduzioni cartesiane. Si tratta di un intelligenza spirituale, della capacità di ricevere la rivelazione da Dio di Chi Egli è nella Sua natura reale.

Questa rivelazione ci permetterà di SAPERE chi è Dio realmente e di arrivare ad una comunione costante con questa Persona divina unica che ha voluto rivelarsi a noi.

L’apostolo Paolo aveva chiaramente fatto della conoscenza di Cristo lo scopo principale della sua vita.

Per il resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore; per me certo non è gravoso scrivervi le stesse cose, e per voi è una salvaguardia. Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare. I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne, benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di più: sono stato circonciso l'ottavo giorno, sono della nazione d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei; quanto alla legge, fariseo, quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura (traduzione esatta: escrementi) per guadagnare Cristo, e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato alla perfezione, ma corro per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, corro verso la mèta, verso il premio della vocazione  celeste di Dio in Cristo Gesù. Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo.” Filippesi 3:1-15

In questo passaggio Paolo esprime il desiderio più intimo del suo cuore: “Conoscere Cristo!”. L’eccellenza della conoscenza di Cristo! Questa conoscenza sorpassa tutto quello che possiamo desiderare di raggiungere su questa terra! Questa conoscenza determinerà l’intero corso della nostra vita e del nostro ministero!

Paolo ci rivela anche qual è la condizione necessaria che ci permette di arrivare alla conoscenza di Cristo.  Dobbiamo rinunciare nel nostro cuore a tutto quel che possiamo considerare come un guadagno, o acquisito, o un pregio, o qualcosa di desiderabile, che non sia la conoscenza di Cristo!

Prima di convertirsi a Cristo, Paolo poteva vantarsi di aver occupato una posizione e raggiunto degli obiettivi molto elevati ai suoi occhi: essere ebreo, essere membro del gruppo più rigoroso del giudaismo, quello dei Farisei, di essere stato formato ai piedi di Gamaliele, l’autorità religiosa più rispettata del suo tempo e di essere stato animato da uno zelo ardente per perseguitare tutti i nemici della sua religione!

Ma nell’istante in cui il Signore Gesù si rivela a lui sul cammino di Damasco, Paolo realizza immediatamente che tutto quello in cui confidava, crolla come un castello di carte! E si sottomette senza indugio all’autorità di Colui che aveva fin lì perseguitato.

Allora egli, tutto tremante e spaventato, disse: «Signore, che vuoi ch'io faccia?». E il Signore: «Alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare»Atti 9:6

“Signore, che vuoi che io faccia?”
In questa corta frase troviamo la descrizione dell’atteggiamento che Paolo manterrà lungo tutta la sua vita: fare la volontà del Suo Dio. E per far questo, riuscire a conoscerLo così come Egli è.

Fratelli e sorelle, abbiamo davvero una piena coscienza dell’eccellenza della conoscenza di Cristo?
Abbiamo davvero compreso che per “guadagnare Cristo” dobbiamo rinunciare a tutto quel che non è Cristo?

Dobbiamo anche comprendere che non possiamo raggiungere questa conoscenza di Cristo, finché non avremo compreso cosa significa:
“essere trovati in lui, non con la mia giustizia, quella che viene dalla legge, ma con quella che si ottiene con la fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio per fede”.

Una conoscenza profonda di Cristo non può essere raggiunta quando non abbiamo ancora realizzato cosa significa “essere trovati in Lui una nuova creatura” che è la giustizia stessa di Dio!

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura… Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” 2 Corinzi 5:17, 24

Finché conserveremo la coscienza di essere dei peccatori di natura, ci sarà impossibile “conoscere” Dio in senso biblico, cioè essere uniti a Lui, avere con Lui una comunione perfetta, con Lui che è perfettamente Santo!

Nel momento in cui realizziamo, per rivelazione della Parola e dello Spirito, che Dio ha fatto di noi, per Sua grazia, degli esseri che sono santi come Lui in spirito, potremo comprendere questa parola:

Ma chi si unisce al Signore è uno stesso spirito con lui.” 1 Corinzi 6:17

Che rivelazione straordinaria quella di essere un solo spirito con Dio! Di poterci tenere in piedi davanti a Lui senza alcun sentimento di colpevolezza o di condanna, perché il sangue di Gesù ci ha purificati e che lo spirito nuovo che Lui ci ha dato e di cui siamo chiamati a rivestirci, è santo della Sua santità, puro della Sua purezza e perfetto della Sua perfezione!

Voi però non è così che avete conosciuto Cristo, se pure gli avete dato ascolto e siete stati ammaestrati in lui secondo la verità che è in Gesù, per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell'uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, per essere rinnovati nello spirito della vostra mente e per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità.Efesini 4:20-24

Quando abbiamo compreso che Gesù ha pagato un prezzo altissimo per riscattarci, per fare di noi una nuova creatura a Sua immagine, possiamo solo desiderate di eliminare dalla nostra vita pratica, dai nostri pensieri, dalle nostre parole e dalle nostre azioni, tutto quello che è impuro agli occhi di Dio e che può solo disturbare la nostra comunione con Lui e la conoscenza di Lui.

Visto che, nel nostro spirito rigenerato, ha fatto di noi dei santi e dei perfetti, come non desiderare ardentemente di imparare da Lui a manifestare questa santità e perfezione in tutti gli ambiti della nostra vita pratica?

Paolo lo esprime così:

Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato alla perfezione, ma corro per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, corro verso la mèta, verso il premio della vocazione celeste di Dio in Cristo Gesù. Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo.” Filippesi 3:12-15

Il premio della vocazione celeste di Dio in Cristo è la perfezione totale, come quella di Dio! Questo significa percorrere un sentiero roccioso e in salita, ma che porta alla perfezione! Vuoi dire comprendere cosa significhi “la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, diventando conformi a lui nella sua morte, per arrivare, se possibile, alla risurrezione tra i morti.”

La potenza della risurrezione di Cristo è sapere che cosa significa essere resuscitati in Lui e con Lui, in quanto nuove creature.

La comunione delle Sue sofferenze, è accettare in anticipo di conoscere le sofferenze che Lui stesso ha conosciuto: il rifiuto, l’incomprensione da parte degli altri, la persecuzione, la mancanza di una vera comunione con molti fratelli, la solitudine, anche se con Dio non siamo mai veramente soli.

Diventare conformi a Lui nella Sua morte, è accettare, sotto la Sua direzione, di mettere a morte nella nostra vita tutto quel che deve essere messo a morte, cioè tutto quel che è carnale, terrestre, diabolico. 

Quando poi Paolo parla della “resurrezione tra i morti”, non parla della risurrezione finale del suo corpo, dopo la morte, ma parla della vita di risurrezione di Cristo, manifesta fin da ora nel suo corpo mortale, in quanto vivente in Cristo su questa terra. Per noi è poter proclamare come Paolo:

perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.” Romani 8:2-4

In altre parole, l’apprendimento graduale e costante di come camminare secondo lo spirito, approfondirà la nostra comunione personale con il Signore Gesù Cristo e ci permetterà di consocerò sempre meglio.

Fratelli e sorelle, se abbiamo capito l’importanza suprema della conoscenza di Dio e di Cristo, potremo accostarci con fiducia al trono della grazia e fare questa preghiera con tutto il cuore a nostro Padre:

“Signore, io Ti conosco già, poiché Tu mi hai dato la vita.
Ma voglio conoscerti pienamente, Tu e Colui che hai mandato, Gesù Cristo!
È lo scopo unico della mia vita!
Quindi, nel Nome di Gesù, ti chiedo di farti conoscere a me come Tu vuoi essere conosciuto!
So che vuoi farlo!
Allora grazie Signore, gioisco nel sapere che Ti rivelerai a me, che mi rivelerai Tuo Figlio Gesù e che mi farai progredire senza sosta in questa rivelazione!
A Te sia la Gloria, nei secoli dei secoli. Amen!”




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