Insegnamento di Henri Viaud-Murat del 01/03/2020
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Vorrei spiegare in che cosa consiste il vero pentimento secondo Dio.
Penso che ci siano più livelli di pentimento.
Il primo è essenziale per entrare nella Nuova Vita in Cristo: realizzare che siamo peccatori e che siamo destinati al giudizio e alla condanna, ma che l’Amore di Dio ci offre il perdono grazie al sacrificio di Gesù Cristo sulla croce e alla fede in Lui e nella Sua Opera.
In seguito, man mano che camminiamo seguendo Gesù Cristo, il Signore ci fa penetrare più in profondità nel pentimento, togliendo tutti gli aspetti “egoisti”, come la paura della condanna e del castigo.
All’inizio ci pentiamo perché ci rendiamo conto di meritare l’inferno e che Gesù ce ne ha liberati, questo è sufficiente per essere salvati ed accettare Gesù come nostro Salvatore e Signore.
Ma un cristiano ha bisogno di avere in permanenza uno spirito di pentimento. Che non significa vivere in uno stato di depressione, colpevolezza o tristezza come lo intendono gli uomini.
Il vero pentimento è semplicemente il fatto di essere pronti in permanenza a ricevere la luce che Dio vuole fare sul nostro stato attuale, quando non è conforme alla Sua volontà e alla Sua Parola, per potercene allontanare.
Innanzitutto Dio vuole che ci rattristiamo nel nostro cuore, realizzando che i nostri peccati hanno spinto Gesù a donare la Sua vita per noi.
C’è una tristezza che viene da Dio.
Consiste nel renderci conto che l’azione commessa in disaccordo con la volontà di Dio e che la Bibbia chiama peccato - mancare l’obiettivo - ha portato Gesù a morire per noi, accettandoci così come eravamo e portando su di sé il nostro fardello di peccato e di condanna.
Solo la rivelazione di ciò che Gesù ha compiuto sulla croce per noi, ci permette di restare in permanenza in questo stato di pentimento.
Se mi chiede di pentirmi è perché Lui stesso ha portato quel fardello sulla croce e che ha così tanto sofferto.
È la rivelazione delle sofferenze di Gesù per amore verso di me, che mi permette di prendere una posizione sempre più chiara, decisa e intransigente nella mia vita contro il peccato! Fino ad odiare il peccato!
Non solo a causa delle conseguenze terribili che devo subire a causa di esso, ma rendendomi veramente conto dell’amore di Dio per me, che per amore verso di me ha accettato di soffrire, per liberarmi.
Quanto ha sofferto il Signore sulla croce!
E penso che la sofferenza più grande l’abbia avuta quando, ad un certo punto, non ha più sentito la comunione che aveva con suo Padre, nel momento in cui il peccato è entrato nel suo corpo.
Per questo ha gridato: “Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato!”
Non significa affatto che Dio lo avesse completamente abbandonato, o rifiutato con disgusto!
Ma semplicemente che non ha più sentito quella comunione che aveva in permanenza con Suo Padre.
È terribile per il Figlio di Dio non sentire più nel suo cuore, nella sua anima, la comunione che aveva con suo Padre.
Gesù dice, in Giovanni 17 “Padre, la vita eterna è conoscere Te e colui che hai mandato Gesù Cristo”.
Conoscere Dio significa essere in comunione con Lui, quando non c’è nessun peccato tra Lui e me ad ostacolarla.
Prendendo il peccato nel Suo corpo, non ha più sentito nella sua anima questa comunione, ed è terribile per il Figlio di Dio!
Era sicuramente la prima volta nella Sua esistenza eterna che provava un tale sentimento!
Questa sofferenza l’ha accettata perché ti ama!
E perché ti ama, ha accettato di prendere la condanna, il giudizio.
Sono lunghe 3 ore in quella situazione! Sono state lunghe le 6 ore sulla croce!
Ma le 3 ore buie, da mezzogiorno alle tre, quando la terra era avvolta dalle tenebre, quando probabilmente Gesù ha accolto il peccato nel suo corpo, la condanna, il giudizio, e che la collera di Dio è caduta su di Lui, sono state terribili!
Lo ha accettato per amore verso di te, verso di me!
Quindi ogni volta che sei tentato nel peccare, lo Spirito Santo vuole ricordarti questo!
E vuole anche ricordarci che ci ha resi capaci di resistere al peccato, di vincerlo, di resistere alla carne ed impedirle di manifestarsi.
Non solo perché ci rendiamo conto delle conseguenze disastrose che il peccato ha su di noi, ma semplicemente per rispondere all’Amore che il Signore ha manifestato per noi sulla croce.
Questa è la motivazione migliore per resistere al peccato!
Non solo il fatto di renderci conto che se non ci pentiamo, questo peccato ha delle conseguenze terribili per noi, ma realizzando quanto amore Gesù ha avuto per me per liberarmene.
Gesù ha detto che non è venuto per i giusti, ma per i peccatori.
Eravamo tutti peccatori.
Ma, dopo la Nuova Nascita, siamo dei giusti che possono ancora peccare!
Per Sua Grazia, quando ci capita di peccare, Dio ci ha dato il sangue di Gesù, disponibile in permanenza!
Ma il Suo Sangue è efficace solamente se lo mettiamo sul nostro cuore, sulla nostra vita, con il pentimento.
La Grazia più grande che Dio ci da è di poterci pentire sempre quando ne abbiamo bisogno, nel momento in cui lo Spirito Santo fa luce in noi. Ma dobbiamo desiderare che Dio ci mostri in permanenza quello che vuole cambiare in noi.
Abbiamo bisogno di pentirci di quello che deve essere cambiato in noi.
Ecco il vero pentimento!
“Signore mostrami quello che ai Tuoi occhi non va nella mia vita!
Mostrami se c’è qualcosa che ancora mi controlla di sbagliato, di carnale.”
Il pentimento però non deve portarci alla depressione.
È scritto che Giuda si è pentito, ma poi si è ucciso.
Non era un pentimento che porta alla vita, ma un rammarico, un disgusto profondo che lo ha spinto al suicidio. Non è questo il vero pentimento!
Il vero pentimento è una tristezza che mi permette di comprendere che Dio, per amore verso di me, mi offre la liberazione dal peccato confessandolo.
Più ci rendiamo conto di cosa è il peccato per Dio, che ha spinto Gesù a morire per noi per amore, e meno voglia avremo di peccare!
E con la giusta motivazione potremo resistere meglio alla tentazione!
“Signore mi rendo conto che se mi lascio trascinare da questa tentazione, contribuisco alla tua crocifissione di 2000 anni fa. Non voglio più praticare queste cose.”
Bisogna essere come Paolo, quando alla fine di Romani 7 dice:
“il bene che voglio fare non riesco a farlo e il male che non voglio fare quello faccio.
Miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo?”
E poi aggiunge: “Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore,
8:2 “perché la legge dello Spirito della vita in Gesù Cristo, mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte” che è nella carne.
Però all’inizio, il suo atteggiamento è stato di dire “Miserabile che sono. Chi mi libererà da questo?”
Chi non ha veramente compreso dirà: “Si so che non è giusto, ma visto che Gesù mi ha perdonato, non è così grave! Se ricomincio so che posso sempre confessare ed essere sempre perdonato.”
Questo non è un atteggiamento profondo.
Sicuro che il Signore mi perdona tutte le volte che ritorno a Lui. Gesù dice fino a 70 volte 7 al giorno!
Ma più capisco che cos’è il peccato e meno cadrò.
Lo Spirito Santo agirà nel mio cuore per comunicarmi l’odio di Dio verso il peccato.
Dio ama il peccatore ma odia il peccato, perché è la natura intrinseca di satana.
Il peccato è la vera natura di satana!
Il peccato è la ribellione contro Dio, la disobbedienza, fare qualcosa che Dio non vuole e non ama.
Dio però sà da dove veniamo, sà che non siamo in grado di raggiungere una perfezione assoluta dall’oggi al domani.
Il problema è che la nostra santificazione può bloccarsi, magari per anni.
Perché la velocità di progressione nella santificazione dipende dalla rivelazione che riceviamo sul significato del peccato per Dio.
Dio vuole trasmetterci il più velocemente possibile il Suo odio per il peccato, per evitare di minimizzarlo o di prenderlo sotto gamba quando ai nostri occhi non sembra così grave.
Per esempio: un piccolo litigio nella coppia, o tra fratelli o sorelle, ci si arrabbia, esce una parola dura, tagliente, una frecciata. Magari diciamo a noi stessi che non è così grave! Capita a tutti!
E poi, certo, ci rendiamo conto che non va bene, lo riconosciamo e Dio ci perdona!
Ma Dio vorrebbe che andassimo più a fondo nel nostro atteggiamento e nel nostro carattere, prima che accada!
Che dicessimo:
“Signore voglio potermi accorgere quando la mia carne cerca di stimolarmi con pensieri o emozioni che possono farmi cadere!
Aiutami ad imparare a riconoscere gli ambiti e i momenti nella mia vita in cui la carne si manifesta”
Perché variano da una persona all’altra.
La carne si manifesta in momenti di astio, insofferenza, impazienza, collera… e anche se per alcuni possono sembrare reazioni di poca importanza, per Dio sono un peccato! Chiamiamo le cose col loro vero nome!
Più avrò la rivelazione che tutte queste cose sono dei peccati, e cioè in disaccordo con la volontà perfetta di Dio,
più farò attenzione.
Dio me lo mostrerà - non per colpevolizzarmi, per accusarmi, per scoraggiarmi… chi fa questo è il diavolo -
ma per farmi capire che queste cose hanno contribuito a crocifiggere Cristo.
Se io prendo queste cose alla leggera, significa che non ho ancora avuto una piena rivelazione di quanto Cristo abbia sofferto per liberarmi dal peccato!
Perché me ne ha davvero liberato!
Ha fatto di me, nel mio spirito, una nuova creatura simile a Lui!
Capace di reagire in ogni occasione come ha reagito Gesù!
Avete mai visto Gesù lanciare frecciate, o reagire con astio?
Ho visto un Gesù riempito di santa collera contro i farisei, o contro l’incredulità dei Suoi discepoli, ma non era mai carnale, perché non ha mai difeso i Suoi interessi personali, ma quelli di Suo Padre e del Suo Regno!
Ogni qual volta cercate di difendere i vostri interessi personali, peccate!
“Ma ti rendi conto? È andato a trovare il mio vicino di casa! Lui, un fratello che conosco da più di vent’anni, è andato a trovare il mio vicino, ha visto la mia macchina quindi sapeva che ero in casa, e non è nemmeno passato a farmi un saluto veloce!”
… E allora? Che problema c’è?
Benedicilo! E quando ti capita di passare vicino a casa sua, vai a fargli un saluto! Invece di pensare: “Ah no! Visto che quella volta là mi ha ignorato, lo farò anch’io!”
Questa è la carne! Occhio per occhio!
No! Questa Non è la legge di Cristo!
Quindi, vedete, se nel profondo del vostro cuore dite al Signore:
“Signore so che mi ami così come sono. So che anche se reagisco ancora così, tu non mi allontani, continui ad amarmi! Ma so che il Tuo Cuore desidera farmi andare oltre, per farmi comprendere cosa sono per te il peccato e la carne!”
Carne = Peccato
È la stessa cosa. È la natura di Satana.
“Signore voglio aprirti la mia anima, il mio cuore, affinché tu ci metta dentro l’odio per queste cose!”
Perché quando hai l’odio per il peccato e per la carne, se ti accade di manifestarlo, sarai rattristato sapendo che ferisce il tuo Signore! Sono cose che hanno contribuito a crocifiggerlo!
Allora potrai riconoscerlo davanti a Lui, sapendo che il Suo Sangue è sempre disponibile per purificarti.
E crescerà in te il desiderio ardente di imparare a peccare sempre di meno e a manifestare il carattere di Gesù in ogni occasione.
Non dobbiamo più considerare i peccati e la nostra carne con leggerezza.
Il Signore ci aiuterà a manifestare, a tirare fuori quello che ci ha già dato dentro, la Sua Santità.
Ma ti rendi conto della meraviglia?
Ti ha reso capace di reagire in ogni cosa come Gesù!
Se vieni trattato ingiustamente, nel tuo spirito sai che è una grazia di Dio!
Quanti trattamenti ingiusti possiamo subire nel corso di una giornata!
Da parte di questo mondo, o della nostra famiglia o di cristiani carnali.
Subiamo costantemente cose che non abbiamo meritato, e sono queste che ci fanno reagire in modo più violento, quando siamo ancora controllati dalla nostra carne!
Perché la carne sa benissimo che se vieni trattato male perché hai fatto del male, lo accetterai. È normale! Se ricevi uno schiaffo perché hai maltrattato qualcuno non ti puoi lamentare!
Ma se hai cercato di fare del bene a qualcuno, e questo non ha capito niente e in cambio ti maltratta, allora lo trovi ingiusto! E la carne non lo sopporta affatto!
Subito vuole prendere il controllo su di te per reagire e spingerti a rivendicare i tuoi diritti, a difenderti. E allora si innesca una discussione tra carnali, rivangando tutte le cose passate e così via fino alla disputa e poi magari alla separazione.
Quando in una discussione, tiriamo fuori e rinfacciamo cose accadute in passato è la prova che non abbiamo davvero perdonato. Altrimenti, se ho deciso di perdonare, non ne parlerò più!
Come dimenticato! Non in modo assoluto perché non sono colpito da amnesia, ma se ho perdonato, la cosa deve essere sepolta per sempre!
Perché quando Dio ci perdona dice che mette i nostri peccati in fondo al mare e non ci pensa più!
Ma vi immaginate Dio, prenderci da parte in un angolo del Paradiso e dirci: “Ti ho perdonato, ma sai, me ne hai combinate delle belle tu!”
Non sarebbe il Paradiso!
Se abbiamo perdonato non ci ritorniamo più sopra!
Ma la carne non lo sopporta e cercherà sempre di far risalire queste cose in superficie.
Vedete, per liberarci da tutte queste cose, che inquinano la vita di tanti cristiani per tutto il giorno e che vengono dalla carne, abbiamo bisogno di ricevere chiarezza, rivelazione e intendimento.
Abbiamo bisogno che il Signore faccia Luce, perché la maggior parte delle volte, un cristiano carnale non sa di esserlo. Pensa che siano reazioni normali del suo carattere, magari sa che non vanno bene, ma si dice “sono fatto così”.
Abbiamo bisogno di pregare che il Signore ci riveli nella nostra propria vita, quegli aspetti che sono ancora carnali, quel che la carne controlla ancora senza che ne siamo coscienti.
Abbiamo bisogno della rivelazione del Signore su cosa è giusto e sbagliato per Lui,
e la rivelazione che ci ha resi capaci di reagire come Gesù e di discernere quello che viene dalla carne, dal mondo e dal nemico!
Poi bisogna crederlo! Perché lo dice Gesù!
Dice che ti ha dato una natura simile alla Sua! È dentro di te!
E in questa nuova natura c’è tutto quello che ti serve per reagire con amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Cioè con il carattere di Gesù. È già dentro di te!
Quando Gesù ci dice: “Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne” (Ga. 5:16),
significa che mentre stai camminando secondo lo Spirito, la carne non può manifestarsi, in quel momento è paralizzata.
Ma appena smetti di camminare secondo lo Spirito, la carne riprende subito il controllo.
O è una o l’altra.
Le due cose non possono manifestarsi contemporaneamente.
L’ideale è di imparare a camminare sempre secondo lo Spirito, allora la carne rimane inattiva.
Ma come si fa?
Non dimenticando mai che sei un uomo o una donna che Dio ha ri-creato a Sua immagine, una Nuova Creatura. Unicamente per fede.
Renditi conto che non sei più il peccatore che eri prima! Che Dio ha creato in te una nuova persona come Gesù!
Non mi stancherò mai di ripeterlo perché deve entrare!
Non sei più l’uomo o la donna che eri prima!
Sei una nuova creatura!
E hai bisogno di meditarlo nel tuo cuore. Puoi farlo dentro di te, in qualunque momento della giornata.
“Cos’è questa nuova creatura che mi hai dato Signore? Cosa significa? Com’è?
Ho bisogno di rinunciare al mio Vecchio Io, per rivestirmi con il Nuovo Io che mi hai dato Tu!”
È lo Spirito Santo che te lo rivela.
Alcuni sicuramente penseranno perplessi: “non parla di me, non sono io, non riguarda me, mi conosco!”
Invece Si!
Guardate:
2 Corinzi 5:17 “Se dunque uno è in Cristo” - Chi è in Cristo qui? Alzate la mano! Bene - egli è una nuova creatura”
Ma dov’è questa nuova creazione? Lì dentro di te!
“le cose vecchie sono passate” - Non sei più quello che eri prima!
“ecco, tutte le cose sono diventate nuove.” - ma dove? Nel tuo spirito!
Il mio spirito non lo vedo, non lo sento, ma c’è. E la Parola di Dio mi rivela qual è la mia vera natura in Cristo: una nuova persona simile a Gesù.
E Chi assomiglia a Gesù è anche capace di reagire in ogni occasione come Gesù!
Quindi dentro di te, tu sei capace di reagire come Lui. E per manifestarlo devi solamente crederlo!
È per fede! Credi che sei quello che Gesù dice che sei!
Immagina Gesù ora qui davanti a te, e ti chiama per nome e ti dice:
“_________________ (metti il tuo nome)
Ho fatto di te una nuova persona simile a me!”
Cosa gli rispondi?
“Visto che lo dici Tu, anche se non lo vedo ancora, ma visto che sei Tu a dirmelo, io ci credo!”
Davanti alla tomba di Lazzaro, Gesù dice a Marta e a Maria “Se tu credi, vedrai la gloria di Dio”
E la gloria di Dio è anche quando sei trattato ingiustamente che reagisci con amore, con pazienza, con benevolenza, con bontà…
in modo spontaneo, senza sforzarti, perché se ti sforzi è ancora la carne.
Se ti sforzi di essere paziente, non viene dallo spirito e non durerà a lungo!
Ma se per fede tu sai che Dio ha fatto di te qualcuno che è paziente come Gesù, nel momento in cui arriva l’occasione, resti nella fede, perché non lo hai dimenticato distratto dalle cose della vita, ma decidi di rimanere in quella fede, in quella coscienza di essere come Gesù, allora uscirà da te la reazione giusta.
Bisogna meditare su queste Verità finché non riusciamo a restare nella fede per tutto il tempo: 7 giorni su 7, 24 ore su 24!
Nella fede di cose invisibili che ci sono annunciate nella Parola di Dio, gli occhi fissi su Gesù, su quello che Gesù dice che siamo!
E bisogna crederlo!
Ti garantisco che se lo credi, nel momento in cui la tentazione arriva per far uscire la carne o per peccare, quando sei nella fede, non puoi più lasciare la carne manifestarsi! C’è un rifiuto che ti viene da dentro! Allora lo spirito si manifesterà da solo. Per fede.
Rassicuratevi, non è una cosa che impariamo dall’oggi al domani! Ma possiamo imparare molto velocemente!
Innanzitutto quando cadiamo, che la carne si è manifestata, dobbiamo essere capaci di riconoscerlo immediatamente e di pentirci immediatamente!
L’essere capaci di pentirsi subito è una grande qualità!
Anche se dovessi ricadere dopo 5 minuti, ti penti subito e riparti. È davvero importante! Una qualità di grande importanza! Una cosa preziosa!
È il primo passo verso una piena manifestazione dello Spirito.
Guardate in 2 Timoteo 2:24-26, ma leggo dal 22 per vedere il contesto:
“Or fuggi le passioni giovanili, ma persegui la giustizia, la fede, l'amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore.” - insomma, cammina secondo lo Spirito -
“Evita inoltre le discussioni stolte e insensate (ho ragione io, tu hai torto…) sapendo che generano contese.
Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente, ammaestrando con mansuetudine gli oppositori (quelli che si oppongono a te, che ti stanno criticando, trattando ingiustamente…), nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità (il vero pentimento è di riconoscere che quello che facciamo è sbagliato, esserne rattristati per arrivare alla conoscenza della verità, senza questo pentimento non possiamo arrivare alla conoscenza della verità),
e ritornino in sé (questo è il pentimento! ammaestrare con dolcezza se possibile o pregare per chi ti sta trattando male, affinché realizzi, si renda conto, che quello che ha fatto non va bene),
sottraendosi dal laccio del diavolo, che li aveva fatti prigionieri, perché facessero la sua volontà.”
Vedete come il diavolo ci tiene prigionieri con il peccato o la carne? Ma è possibile liberarsi delle sue trappole con il pentimento e con la fede nella Verità.
Perché pentirsi non basta. Una volta rattristato, devo poi dirigermi verso la buona via, quella della Verità. Ecco il vero pentimento.
Quando abbandono il male, entro nella via del bene e della verità e persevero in questa via. E se cado, ricomincio. Abbandono il male, mi libero dalla trappola del diavolo, prendo la via della verità, e persevero fino alla fine!
Leggiamo nella seconda lettera ai Corinzi un passaggio importante sul pentimento.
Nella prima lettera Paolo li aveva ripresi severamente. Bisogna comprendere che la Chiesa di Corinto è la più carnale di tutte quelle descritte nel Nuovo Testamento.
Accettavano il peccato in mezzo a loro senza troppo preoccuparsi e Paolo li riprende dicendo: “avete tra di voi qualcuno che vive con la moglie di suo padre, tranquillamente come se niente fosse, e voi non intervenite? E non siete stati rattristati, e non lo avete messo fuori, se dopo averlo avvertito non si fosse pentito?”
Allora dice (1 Corinzi 5:4-5) “Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo, ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù”.
Questo è l’ultimo stadio, quando Dio vede che malgrado tutti gli avvertimenti che ci ha dato non vogliamo abbandonare il peccato, è Lui che ci darà in mano a Satana per la distruzione del nostro corpo, affinché il nostro spirito possa vivere. E se a questo punto ci pentiamo, Dio fermerà Satana.
Quindi in 2 Corinzi 7:8 leggiamo “Anche se vi ho contristato con quell'epistola…
(a volte, per raddrizzare qualcuno che è nel peccato, saremo guidati a rattristarlo con parole che vengono dallo Spirito, non per condannarlo, ma per portarlo a vedere che prima di tutto ha rattristato il Signore e lo Spirito Santo, e che il Signore per bontà vuole trasmettergli la Sua tristezza per il peccato, per imparare a non camminare più in quella via),
…ora non me ne dispiace anche se mi è dispiaciuto, poiché vedo che quell'epistola, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati.
Ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio,
(significa che Dio vi ha dato la grazia di realizzare che quello che facevate non era giusto, e siete stati rattristati perché avete capito che Dio è stato rattristato perché Gesù è dovuto andare sula croce per questo peccato!)
affinché in nessuna cosa aveste a ricevere alcun danno da parte nostra.
(Aveva detto: fate attenzione! Non mi obbligate a venire come rappresentante di Dio per giudicarvi con la verga! Perché sarei obbligato a farlo, anche se Dio non prende piacere nel dare correzioni! Pentitevi prima, siate rattristati prima!)
La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte.”
Significa che Dio mi mostra la Sua tristezza per provare disgusto per quello che ho fatto, e voler cambiare strada per non ricominciare più.
Questo pentimento porta alla salvezza, cioè accolgo la via d’uscita di Dio, la via della verità, non rimango nella colpevolezza e nel rammarico, nella depressione, che sono la tristezza data dal diavolo per togliermi ogni speranza e distruggermi.
“Signore dacci la Tua tristezza che porta alla salvezza, quando ne abbiamo bisogno.
Quella tristezza di cui non ci pentiamo perché ci avvicina a Te!
Quando cadiamo ancora sotto il controllo della carne e pecchiamo, Signore sappiamo che il Tuo sangue cancella il peccato, ma insegnaci a non prendere più queste cose alla leggera!
Dacci la Tua tristezza per spingerci a desiderare di non ricominciare più!”
Quando abbiamo questo atteggiamento del cuore, possiamo contare sulla grazia di Dio che ci risolleverà sempre e ci insegnerà a cadere sempre meno, sempre meno, fino a non cadere più.
“Signore metti nei nostri cuori l’odio che tu hai verso il peccato! Contro le opere della carne”
Che non sono solamente la magia, l’adulterio, l’idolatria, ma anche le dispute, le discussioni, la collera, l’impazienza, l’amarezza… tutte cose che producono un veleno amaro nella vita di tanti cristiani.
Faccio una piccola parentesi per leggervi un passaggio nell’epistola di Giacomo.
Giacomo 3:13 in poi: “Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere fatte con mansuetudine di sapienza (Ossia camminando con lo Spirito).
Ma se nel vostro cuore avete uno zelo amaro e uno spirito di contesa (sono cose che vengono dalla carne), non vantatevi e non mentite contro la verità.
Questa non è la sapienza che discende dall'alto (ma è buona per il mondo, per gli uomini: “difenditi, ne hai diritto, non farti calpestare…”),
ma è terrena, carnale e diabolica.
(quello che è terreno e umano, è carnale e diabolico! Quindi se litighi con tuo marito o tua moglie o un fratello o una sorella, è carnale e diabolico! Quando lo capisci cerchi di farlo di meno, per imparare a non farlo più)
Dove infatti c'è uno zelo amaro (cioè voler a tutti i costi difendere la propria posizione e ribattere sempre, giustificarsi di continuo…)
e uno spirito di contesa (volere avere ragione a tutti i costi, anche quando si ha effettivamente ragione!),
lì c'è disordine ed ogni sorta di opere malvagie. (è la porta aperta a satana)
Ma la sapienza che viene dall'alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, benevola, (se ti fanno del male puoi essere pacifico, dolce, benevolo? Certo che puoi)
piena di misericordia (guarda quante volte Dio ha avuto pazienza e misericordia verso di te! Quante volte! E non smetterà mai! Allora fai lo stesso per gli altri. “Padre perdona loro, non sanno quello che fanno!)
e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia. Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che si adoperano alla pace.”
“Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.” Mat. 5:9
Gesù dice ai Suoi discepoli “vi lascio la Mia pace”.
Il nostro cuore deve essere riempito con la Pace di Gesù. E qualunque cosa ci faranno quella pace si manifesterà in noi con qualcosa di buono.
Quindi, se ci capita di cadere in tali cose: zelo amaro, spirito di disputa, disordine, azioni malvagie… la voce del Signore ci dice: “Pentiti! Smettila!”
E come smettere?
Rendendoci conto che è sbagliato e rattrista Dio, ma anche che ha portato Gesù sulla croce,
e che Egli ti ha dato la possibilità di non farlo più.
Gloria a Dio!
Altrimenti sarebbe terribile se Dio ci chiedesse di smettere quando non possiamo!
Ci chiede di smettere perché possiamo!
Come? Realizzando chi sono in Cristo: una nuova creatura capace di reagire come Lui.
Credilo! Non dimenticarlo! E vedrai come si manifesterà davvero nella tua vita!
Voglio ritornare a 2 Corinzi 7: 10
“La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte.”
Cos’è la tristezza del mondo?
Che ci dispiace per quello che abbiamo fatto, ma non riusciamo a sbarazzarci del senso di colpa, arriviamo alla disperazione.
La tristezza del mondo è la reazione di Giuda. Mi rendo conto che quello che ho fatto è terribile, non vedo uscite né speranza e il diavolo mi dice: “ucciditi!” Mi fa cadere nella depressione, nello scoramento, nella colpevolezza, perché non abbiamo compreso che la tristezza di Dio ci mostra sempre la via d’uscita!
Invece nella tristezza del mondo il diavolo ci mette in un vicolo cieco, dove la sola uscita è la morte e la perdizione.
v.11 “Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi l'essere stati rattristati secondo Dio, anzi quale giustificazione, quale sdegno, quale timore, quale grande desiderio, quale zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare.”
Qui Paolo cita 7 risultati della tristezza secondo Dio in noi:
1- premura (di cosa? di mettere le cose a posto il prima possibile. Perché se ho compreso che rattrista Dio e che mi ha dato la capacità di rimediare, non tarderò a farlo)
2- giustificazione (il fatto di essermi pentito mi permette di ricevere la Giustizia di Dio, Egli mi giustifica perché mi sono pentito secondo Dio e ho compreso che il Sangue di Gesù è sufficiente per cancellare il mio errore)
3- sdegno (contro chi? Contro me stesso, contro il diavolo, contro la carne. Uno sdegno divino)
4- timore (Non è solo il timore del castigo, ma il fatto di rendermi conto che ho mancato di rispetto a Dio. La tristezza secondo Dio aumenta in noi il timore e il rispetto verso Dio. Quindi cerco di camminare senza dimenticare mai che Dio è con me e in me, che vede tutto quello che faccio, ascolta tutto quello che dico…
E so che se avessi Gesù sempre affianco a me, in permanenza sotto i miei occhi, ci sono cose che non farei più!
Forse ve l’ho già raccontato, ma un giorno un fratello mi ha chiesto dei consigli su un problema per lui difficile ed imbarazzante - scusate non voglio scioccare nessuno ma è la verità - non riusciva a smettere di masturbarsi, sapeva che non andava bene, ma non riusciva a vincere sul problema.
Così gli ho detto solo una cosa: “Lo faresti di fronte a Gesù in persona?”
Ovviamente lui scioccato mi dice: “No! No! Certo che No!”
Gli ho risposto: “Ebbene, Gesù è in te! Ed è sempre presente! Ti vede, qualunque cosa fai!”
Vi assicuro che ha smesso immediatamente! Ha capito subito, ed è riuscito a vincere!
Quindi devi abituarti a renderti conto che Gesù è sempre lì con te.
Ma lo è veramente!
Non per condannarti, ma per insegnanti a comportarti in Sua presenza come ti ha reso/a capace di fare.
E vi posso assicurare che se vedeste con i vostri occhi Gesù in casa vostra dalla sera alla mattina, continuamente vicino a voi, il vostro comportamento con vostro marito o vostra moglie cambierebbe subito! O con tutti quelli che incontrate! Ti giri, e lo vedi lì… saresti perfettamente capace di trattenerti e morderti la lingua!
Quindi fallo! Lui è DAVVERO lì!
E ti ha reso/a capace di farlo.
5- grande desiderio (di cosa? di non ricominciare, di imparare da Lui)
6- zelo (di progredire nella conoscenza di tutti gli strumenti che mi ha dato per non ricadere più negli stessi schemi. Sempre contando sulla bontà e sulla grazia di Dio, sempre pronto a rialzarmi quando ricado.
Vedete, quando Dio vuole correggermi non vuole mai schiacciarmi sotto uno spirito di colpevolezza, di condanna, quella è opera del diavolo!
Gesù invece dice: “guarda cosa hai fatto! Adesso rialzati e sappi che sono in grado di farti progredire, di rafforzarti, di renderti irremovibile, per permetterti di non ricominciare più. Voglio insegnarti a non cadere più)
7- punizione (rendermi conto che Gesù è stato punito al mio posto. Comprendere la grandezza dell’opera compiuta sulla Croce, che mi ha fatto evitare la punizione che sarebbe caduta su di me se non mi fossi pentito -
Che punizione hai ricevuto Tu al posto mio Signore Gesù!”)
Non vi stimola ad imparare da Dio come riuscire a farlo?
Questo è il piano di Dio per noi. Vuole perfezionarci, fino a raggiungere la statura perfetta di Cristo, senza rughe né macchie né nulla di simile!
Ed è possibile anche per te!
Perché è la Volontà di Dio.
Ci sono dei cristiani che pensano di essere così duri a comprendere che Dio non ce la farà mai con loro.
Questa è la menzogna che il diavolo è riuscito a mettere nel loro cuore. “Ho provato tutto, non c’è niente da fare, non ci riuscirò mai.”
Non ci riesci perché non credi veramente che Dio sia capace di farti arrivare, ma Dio vuole farti arrivare alla perfezione assoluta.
Questo è possible solo per Fede.
1 Tessalonicesi 5:23-24
“Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro essere: lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Fedele è colui che vi chiama, ed è Lui che lo farà.”
È Lui che lo farà nella tua vita perché gliela hai offerta dicendo: “Signore ti do la mia vita, fai tutto quello che vuoi, che desideri fare!”
Allora rallegrati perché Dio ti porterà alla perfezione! Se rimani attento alla lezione che vuole insegnarti.
Vorrei guardare ora con voi l’inizio dell’Apocalisse, dove Gesù dà gli ultimi avvertimenti alle Sette Chiese che rappresentano la Sua Chiesa.
Nel capitolo 1 vediamo che il Signore appare a Giovanni in tutta la Sua Gloria e Giovanni cade ai Suoi piedi. Lui che lo aveva conosciuto così bene e che aveva appoggiato il capo sul Suo petto durante l’ultima cena.
Quando Gesù si rivela a noi in tutta la Sua Santità, cresce il nostro timore e il desiderio di pentirci!
Ricordatevi del profeta Isaia, che ha una visione di Gesù nel Tempio Celeste. (Isaia 6)
Il grande profeta di Dio che diceva a tutti “guai a voi! guai a voi!”, quando vede il Signore faccia a faccia, cade a terra e grida “Guai a me! Sono un uomo dalle labbra impure, in mezzo ad un popolo impuro!”
E a quel punto la Pietra Ardente tocca le sue labbra e il Signore gli dice “ecco il tuo peccato è tolto!”.
Il fatto di dire “guai a me!” è un atto di pentimento, e subito la grazia di Dio arriva a perdonarlo.
La Pietra Ardente rappresenta Gesù sull’altare della Croce che soffre espiando i nostri peccati.
Nel capitolo 2 dell’Apocalisse Gesù dice a Giovanni di mandare delle lettere alle Sette Chiese.
A due di queste non fa alcun rimprovero, alla Chiesa di Smirne e di Filadelfia.
“Smirne” in greco significa “mirra”, e la mirra veniva mescolata al vino acetato e data da bere ai condannati a morte sulla croce come leggero anestetico per attenuare un po’ le loro sofferenze. La mirra qui rappresenta la Croce.
“Filadelfia” significa “l’amore dei fratelli”.
Quindi a coloro che avevano compreso la croce e l’amore fraterno non fa alcun rimprovero.
Non avevano bisogno di pentirsi, perché quando non pecchiamo non abbiamo bisogno di pentirci.
Alle cinque altre fa un rimprovero e dice di pentirsi, e i rimproveri alle Cinque Chiese riguardano cinque pericoli e seduzioni per noi che siamo arrivati alla fine dei tempi e che siamo in procinto di partire.
Attualmente lo Spirito del Signore è all’opera nelle nostre vite per mostrarci se abbiamo ancora cose di cui pentirci.
Nel capitolo 2 parla alla Chiesa di Efeso, la bella chiesa a cui Paolo scrive quella lettera straordinaria.
Anni dopo le dice, dal versetto 2:
“Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi; e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti.”
Quanti complimenti!
Ma dice, ho UNA cosa contro di te…”Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore.”
Ecco la Prima cosa che dice a tutti noi: “Non abbandonare mai il primo amore”.
Ma cos’è il “primo amore”?
Non è l’amore che avevamo all’inizio, perché all’inizio non abbiamo mai un amore completo verso il Signore, cresce man mano che lo conosciamo meglio, che si rivela maggiormente nella nostra vita.
Intende l’amore che mettiamo al Primo Posto nella nostra vita. Amare Gesù per Primo, Lui e la Sua Parola.
Quindi dice: “conserva nel tuo cuore prima di ogni cosa l’amore per mio Padre, per Me, per la Mia Parola!”
“Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua” Mr. 12:30, Mt.22:37, Lu. 10:27
Ed è una questione di volontà, una decisione del nostro cuore, di amare il Signore prima di ogni altra cosa, perché Lui ci ha amati per primo. Quando ricevo una rivelazione di quanto il Signore ha sofferto sulla croce per me, cresce nel mio cuore il desiderio di amarLo per primo!
“Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” Mt. 6:33
Significa che non devo cercare prima le benedizioni, visto che se cerco Lui mi vengono date!
Invece cerco di conservare nel mio cuore il desiderio di cercare Dio prima di tutto, la Sua Giustizia, di amare Dio per primo, di metterlo prima di ogni cosa nella mia vita, e quindi amare la Sua Parola e tutto il resto verrà di conseguenza!
Alla Chiesa di Pergamo dice, dal versetto 14:
“Ma ho alcune cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la dottrina di Balaam, il quale insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli d'Israele per farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a fornicare. Così hai pure alcuni (nella tua chiesa) che ritengono la dottrina dei Nicolaiti, la qual cosa io odio.”
Balaam aveva l’amore dei soldi e degli onori, viene chiamato dal re Balak per maledire il popolo di Dio. Balaam era un vero profeta, ma amava soldi e onori e quindi ha cercato di maledire, ma Dio gli ha parlato dicendo: “No. Tu non puoi maledire quello che Io ho benedetto.” E quindi è stato obbligato a benedire il popolo d’Israele, dando delle parole e delle profezie straordinarie.
Il re non era contento e insisteva, ma ogni volta Balaam non ha potuto maledire e ha dovuto benedire il popolo.
Così trova uno stratagemma che suggerisce a Balak: far cadere nel peccato il popolo di Israele mandando in mezzo a loro le donne più belle e sensuali, così da attirare su di sé la maledizione e il giudizio di Dio. E così è accaduto.
Tornando alla Chiesa di Pergamo, erano state introdotte delle dottrine che insegnavano il compromesso con il peccato!
I Nicolaiti mettevano l’accento sull’amore e la grazia di Dio, piuttosto che sul pentimento di fronte al peccato.
Minimizzavano il peccato con il pretesto che Dio è buono e perdona sempre.
Sono dottrine pericolose.
C’è una parte di verità: cioè che Dio è buono e misericordioso, sempre pronto a perdonare, ma la parte di errore è nel far credere che il peccato non sia così grave.
Esistono ancora oggi queste dottrine, come quella dell’Ipergrazia, che si basano sui versetti di Paolo nella lettera ai romani dove dice: “là dove il peccato ha abbondato, la grazia ha sovrabbondato”. Insegnano che, se anche cadiamo in un peccato pesante, non è così grave perché la grazia sovrabbonda.
Con queste dottrine non siamo più nella volontà di Dio. Sono molto pericolose.
Qui dice a questa chiesa: “in mezzo a te ci sono quelli che insegnano tali cose e tu non li hai ripresi né cacciati!”
“Hai accettato che mangino carni sacrificate agli idoli”.
Questo non ha solo un significato letterale, ma anche spirituale. Le carni sacrificate agli idoli possono essere interpretate come le dottrine di Satana, che riceviamo e mangiamo.
Così come Gesù ha detto: “mangiate la Mia Parola, mangiate Me”, qui si riferisce a false dottrine introdotte nella Chiesa che li faceva nutrire di carni offerte a Satana, dottrine che il maligno stesso ha creato.
Per poi cadere nella fornicazione, pensando che non sia poi così grave perché la Grazia ha sovrabbondato.
Questo non è il pentimento che viene dal Signore!
Non è il rispetto e il timore di Dio!
Non è il desiderio di camminare nella Santità!
v. 16 “Ravvediti dunque, altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. “
Alla Chiesa di Tiatira, versetto 20 dice:
“Ma ho alcune cose contro di te: tu permetti a quella donna Iezabel, che si dice profetessa,
(che non è necessariamente una donna, ma uno spirito di seduzione e ribellione. Qualcuno con il dono di profezia, perché è possibile avere dei doni di Dio e camminare nell’iniquità! Infatti ci saranno alcuni che avranno cacciato i demoni e guarito nel nome di Gesù e che Lui rigetterà dicendo “non vi ho mai conosciuto”)
di insegnare e di sedurre i miei servi
(quindi una persona di grande carisma)
inducendoli a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli. Le ho dato tempo per ravvedersi dalla sua fornicazione (vedete la bontà di Dio!), ma lei non vuole ravvedersi. Ecco, io la getto in un letto di sofferenze e quelli che commettono adulterio con lei, in una grande tribolazione, se non si ravvedono dalle loro opere. (Dio avverte fino all’ultimo, finché c’è ancora tempo per pentirsi!)
Capitolo 3 scrive alla Chiesa di Sardi e dice al versetto 1:
“Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto”
Per chi ha reputazione? Per il mondo e per la Chiesa incredula. Ma per Dio sei morto.
“Sii vigilante e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio”
Le “opere perfette” sono quelle che Dio ha preparato per noi e che noi compiamo per fede.
Quindi significa che questa chiesa compie opere umane, che fanno credere a chi la vede di essere viva, ma non per Dio.
“Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti” (Le cose hai ricevuto all’inizio e pentiti!)
“Se tu non vegli, io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.” (Significa che non sarai rapita.)
Per finire, la Chiesa di Laodicea, versetto 15:
“Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido…”
non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca.”
Cosa vuol dire per Gesù “essere tiepidi”?
“Poiché tu dici: "Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla";
Vedete, non si tratta della situazione del cristiano che si rende conto di non essere abbastanza “bollente” per il Signore! Triste perché ha l’impressione di essere tiepido!
Questa Chiesa non si preoccupava affatto, non si poneva il problema! Pensava di non aver bisogno di nulla.
Diceva: “Io, sono già bollente, sono ricca, ho tutto quel che mi serve!”
“e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo.”
Ma lei si considerava a posto.
Si tratta oggi delle MEGA CHURCH con il miglior gruppo di lode, un pastore riconosciuto nel mondo, un profeta di fama internazionale, che ha pubblicato decine e decine di libri e presente su tutti i canali cristiani, ecc…
Ma non sai che davanti a Dio sei disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo!
“Ti consiglio di comperare da me dell'oro affinato col fuoco per arricchirti (vuol dire “santificati” per diventare spiritualmente ricco),
e delle vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità (Pentiti!),
e di ungerti gli occhi con del collirio (il collirio è la preghiera di Paolo in Efesini 1 “Signore illumina gli occhi del mio cuore, della mia mente, affinché io veda qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità”),
affinché tu veda. Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti.”
Riassumendo, vediamo che questi avvertimenti, sono quello che il Signore considera di primaria importanza nella preparazione della Sua Chiesa e che vuole farci mettere a posto prima del Suo Ritorno.
1 - Non perdere il Primo amore per Gesù, cioè continuare a metterLo al Primo Posto nella mia vita e ad amarLo con tutto il mio cuore.
2 - Vegliare alla purezza degli insegnamenti che ricevo.
Quindi la necessità di studiare io stesso la Parola di Dio, nella preghiera con l’aiuto dello Spirito Santo, per essere in grado di discernere quando nella mia chiesa o su internet o su un libro o in un seminario… mi trovo di fronte ad un insegnamento o ad una profezia che non vengon da Dio ma dal nemico.
Perché i falsi insegnamenti e le false profezie sono spesso ben mascherate, con molti versetti biblici, per farmi credere che vengono da Dio. E solo lo Studio personale della Parola con l’azione dello Spirito Santo, mi permettono di trovare la parte di menzogna, fosse anche solo l’1%.
3 - Sapere cosa significa “Essere bollenti” per Dio.
Vuol dire innanzitutto volerlo essere!
Perché quando mettiamo l’amore per Dio al primo posto, e siamo desiderosi di camminare nella Verità della Sua Parola perché la conosciamo e la studiamo personalmente, la conseguenza diretta è che diventiamo “bollenti”.
Essere bollenti non è davanti agli uomini, mostrare che faccio tante attività e azioni che dimostrano il mio impegno nell’opera di Dio, ma che nel mio cuore c’è un desiderio ardente di essere trasformato ad immagine di Gesù per essere utilizzato da Gesù su questa terra come uno strumento della Sua Giustizia.
E può trattarsi di cose che non sono eclatanti per gli uomini e per il mondo e per la chiesa.
Essere “bollenti” non significa obbligatoriamente avere un mega ministero o essere riconosciuti da tutti, ma che si possa vedere in te qualcuno che ha un cuore intero per Gesù e che l’unico desiderio del tuo cuore è di piacerGli, di obbedirGli, di camminare sempre più nella Sua Volontà!
Questo per Gesù è essere bollenti!
Dice al versetto 20: “Ecco, io sto alla porta e busso”
Da quel che abbiamo letto, possiamo vedere che Gesù si presenterà sempre personalmente a qualcuno o ad una chiesa, dove vede anche solo UNA cosa che non va, per rivelarglielo direttamente.
Così come non ha avuto nulla da ridire alle due chiese fedeli, ha visto una cosa che mancava alle altre ed è andato a dirlo personalmente.
Dovrebbe farci del bene sapere che Gesù non ci lascerà mai nell’ignoranza sulle cose che dobbiamo correggere in noi!
E dopo avervele rivelate, si aspetta da noi la reazione giusta!
Non come la profetessa che non vuole pentirsi!
Gesù le ha parlato e lei non vuole pentirsi. Come ha parlato a Balaam, che non si è voluto pentire perché nel suo cuore il suo primo amore non era per Gesù, ma per la fama, il mondo, le ricchezze, per la considerazione che posso ricevere dagli altri…
Per Dio questo non conta nulla!
Quello che ci deve interessare è Essere notati da Gesù!
Che vuole vedere nel profondo del mio cuore il desiderio di camminare con Lui, di seguirlo e di piacergli!
E pur sapendo di non essere ancora arrivato alla perfezione, ho il desiderio nel mio cuore di lasciarlo agire per farmi raggiungere quella perfezione che mi ha promesso.
Ci sono due cose importanti da ricordare:
1- Sappiate che Gesù vi avviserà sempre se vede nella vostra vita qualcosa di storto che voi non notate,
come per Laodicea o Efeso e per le altre che credevano che andava tutto bene.
Gesù nel Suo grande amore, prima del Rapimento, ci avviserà di quel che non va!
2- Si aspetta da noi un vero pentimento.
Ma questo sarà possibile solo se abbiamo nel nostro cuore l’amore per la verità.
Quello che dovremmo dire, che dovrebbero dire Efeso, Laodicea… è
“Si, Signore, lo riconosco! Grazie di essere venuto ad avvisarmi prima che sia troppo tardi!”
E quando mi ha mostrato, devo mettere tutto a posto, correggere quello che mi chiede di correggere, per poi ripartire mano nella mano col mio Signore fino al traguardo!
Ecco il vero pentimento!
Accettare di essere rischiarati da Dio, sapendo che cercherà sempre di avvisarmi.
Perché ci sono alcuni che pur essendo stati avvisati, rifiuteranno di pentirsi. Questi riceveranno il giudizio di Dio e rimarranno indietro, non verranno presi e dovranno vivere la Tribolazione dovendo scegliere tra:
essere decapitati dall’Anticristo o ricevere il marchio a perdizione.
Ma noi non vogliamo far parte di questi. Amen?
Vogliamo far parte di quelli che accettano di pentirsi quando il Signore ce lo mostra!
Perché non esiterà mai a farlo, e ci ha resi capaci di pentirci nel modo giusto e di camminare nell’obbedienza.
Questo pentimento che viene da Dio, produrrà nelle nostre vite una raccolta di benedizioni davvero abbondante!
Perché abbiamo accettato umilmente di rimetterci in questione davanti a Lui.
“Signore voglio fa parte di quelli che non hai bisogno di avvertire, come Filadelfia.
Voglio camminare nell’amore per Te e per la verità della Tua Parola.”
E se ci capitasse di allontanarci, Lui non esiterà a farcelo notare prima di partire!
“Signore vogliamo ringraziarti per il Tuo grande Amore.
Per darci il pentimento che viene da Te, per darci la possibilità di essere rischiarati sulla nostra condotta.
Solo tu puoi farlo!
Ti ringraziamo per la pazienza, l’amore e la perseveranza che Tu hai verso di noi Signore;
anche quando ci siamo trovati in situazioni sgradevoli ai Tuoi occhi, tu non ci hai rinnegati,
ma hai continuato ad amarci.
Hai previsto una via d’uscita per noi Signore e ce l’hai rivelata.
E quanto ti siamo riconoscenti per il dono di Gesù, il dono del Tuo Spirito e della Tua Parola!
Per questi tesori che abbiamo in Cristo.
Per la possibilità che ci dai di pentirci in permanenza, in un modo che ti soddisfi pienamente, e che produca dei frutti degni del pentimento!
Grazie di darci il desiderio di essere rischiarati da Te e di mettere in noi l’odio che tu hai verso il peccato, e verso tutto quello che viene dalla carne e da satana.
Grazie di insegnarci a camminare secondo lo Spirito!
Grazie di aver previsto ogni cosa nelle nostre vite per renderci capaci di camminare come Te!
Rivelaci in modo sempre più chiaro chi siamo in Cristo!
Perché quando avremo ricevuto questa rivelazione nel nostro cuore, nella nostra anima, senza dimenticarlo, allora potremo camminare come vuoi Tu! Con lo Spirito! Nella vittoria sul peccato e sulla carne!
Signore quanto siamo felici di conoscerti!
Quanto siamo felici di poter beneficiare ad ogni istante della Tua grazia, della Tua misericordia, del Tuo perdono!
Grazie Gesù di aver sofferto così tanto sulla croce per noi!
Grazie di aver portato i nostri peccati! Le nostre maledizioni, le nostre malattie!
Signore ti prego di stendere la Tua mano su tutte le persone che ricevono questo messaggio
e di portare nella loro vita la soluzione di cui hanno bisogno, la guarigione di cui hanno bisogno, la liberazione di cui hanno bisogno,
perché hai acquistato tutto questo per tutti noi sulla croce!
Conferma la Tua Parola nella vita di tutti quelli che ne hanno bisogno!
Signore prendiamo ora, per fede, quello che ci dai nella tua grazia!
Perché sappiamo che sei un Dio di Amore, che vuole benedire, ristorare, consolare, guarire,
che vuole permetterci di riscattare il tempo perduto!
Sappiamo che Tu vuoi guidarci al centro della Tua volontà!
Padre ti rendiamo grazie, nel Nome di Gesù
Amen.”
Fonte Originale: https://bloghvm.wordpress.com/2020/03/03/b283-la-repentance/
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