domenica 5 aprile 2020

IL PRINCIPE CHE VERRÀ

Insegnamento di Amir Tsarfati, 4 aprile 2020


Shalom a tutti. 
Vorrei condividere un messaggio per quella che viene chiamata la “domenica delle Palme”.
Ho una buona e una cattiva notizia a riguardo:
la Buona è che effettivamente è vero che Gesù entrò in Gerusalemme mentre la folla agitava rami di palme, ma la cattiva notizia è che da nessuna parte nelle Scritture viene detto che fosse una domenica!
Leggiamo in Giovanni capitolo 12, che avvenne 6 giorni prima della Pasqua e sappiamo che molto probabilmente la Pasqua di quell’anno cadde un venerdì (in realtà dal giovedì sera). Non sto parlando della crocifissione, ma dei festeggiamenti della Pasqua Ebraica, del Pesach o Passover, che quell’anno ebbe due shabbath consecutivi (shabbath come termine si riferisce sia al giorno di riposo, il Sabato, che alle festività religiose).
Quel giorno sappiamo che Gesù fece il tragitto a dorso d’asino, da Betania, passando dal Monte degli Olivi, attraverso la valle del Kedron, fino dentro Gerusalemme.
Questo avvenimento è conosciuto come “l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme”.
In tutti i Vangeli leggiamo che Gesù parlò e insegnò parecchie volte riguardo alla Sua identità in quanto Messia e alla Sua divinità, ma si raccomandava sempre che non fosse detto apertamente. Ogni volta che la gente voleva lodarlo, lui in qualche modo li fermava.
Fino al momento in cui lo vediamo entrare in Gerusalemme a dorso d’asino, sei giorni prima della Pasqua, per il popolo ebraico la festa della Libertà dalla schiavitù. 
Questa è l’unica volta che Gesù accetta di essere lodato e osannato dalla folla; addirittura dice ai Farisei: se impediste loro di farlo, allora le pietre lo farebbero!
Quello fu un giorno molto speciale, in cui vediamo che Gesù voleva e si aspettava di essere accolto e celebrato come “il Principe che stava arrivando”.

Questa espressione “il Principe che verrà” la troviamo nel Libro del Profeta Daniele.
E “il re che arriva a dorso d’asino” lo leggiamo in Zaccaria 9:9.


Giovanni 12 dal versetto 12:
Il giorno seguente, una grande folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui, gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!». E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra come sta scritto: «Non temere, o figlia di Sion; ecco, il tuo re viene, cavalcando un puledro d'asina».

Vediamo quindi la realizzazione e la citazione della profezia di Zaccaria 9:9.
La gente che gridava probabilmente non lo sapeva, ma Gesù, che mandò a cercare il puledro d’asina, sapeva perfettamente cosa stesse facendo e quali profezie stesse compiendo.
Ricordiamoci che in Luca 24:44 Gesù dice:
«Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi».

Gesù sapeva benissimo che tutte le profezie a Suo riguardo nel Vecchio Testamento dovevano compiersi.

Vorrei precisare che Gesù non ha mai fatto alcuna citazione del Nuovo Testamento e non è entrato in questo modo in nessun altra città!
Il Nuovo Testamento non esisteva ancora all’epoca. E bisogna anche precisare che Gesù è venuto verso il popolo ebraico, entrato nella capitale ebraica, Gerusalemme, compiuto le profezie dei profeti Ebrei, trasmesse loro dallo Spirito Santo.

Gesù era assolutamente cosciente del giorno esatto in cui stava entrando in Gerusalemme, osannato dalla folla come Re.

Ma perché un re dovrebbe cavalcare un asino?
Nel Vecchio testamento vediamo che era una pratica usuale.
Un Re arrivava a dorso d’asino, quando veniva in pace. Mentre invece quando veniva in guerra cavalcava sempre un cavallo.
Per esempio in 1 Re 1:33, vediamo che Re Davide, quando deve passare il suo regno al figlio Salomone, lo fa arrivare a dorso d’asino.
Lo leggiamo anche in Giudici 5:10, 10:4, 12:14, in 2 Samuele 16:2 vediamo che lo stesso Davide cavalcava un asino mentre palava con Tsiba, il servo di Mefibosceth.

Gesù entra in Gerusalemme in pace, mentre la gente lo accoglie con rami di palme. 
Che grande contraddizione!
Le palme per gli Ebrei hanno sempre rappresentato la Liberazione dall’oppressione, l’Indipendenza, come dimostrato anche da vari ritrovamenti archeologici. 
Ne ho uno qui, che porto sempre al collo, una moneta ebraica di 1900 anni fa con una palma incisa, coniata dagli ebrei che si ribellarono contro l’oppressione romana dell’epoca.

Quindi la folla, in quel momento, aveva delle aspettative diverse da quelle di Gesù. Sognavano alla liberazione contro l’oppressione romana ed è quello che si aspettavano da Gesù, non che venisse in pace, ma per vincere.
Probabilmente quando lo videro con l’asino, iniziarono a rendersi conto che c’era qualcosa di strano, soprattutto quando si fermò davanti alla città ed iniziò a piangere guardando Gerusalemme. 
Quale Re verrebbe a liberare la nostra nazione piangendo e cavalcando un asino?!

I rami di palma venivano usati in tutto il Medioriente, in Grecia e in Roma, anche prima di quell’epoca, come simbolo di libertà politica, di vittoria militare e anche giuridica. Per esempio gli avvocati che vincevano una causa erano soliti mettere un ramo di palma fuori dalla porta di casa, così chi passava sapeva che avevano vinto una causa legale in giustizia.

Quando Gesù guarda Gerusalemme e piange dice, in Luca 19:44
tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”

In Isaia 9:5 leggiamo che 
un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato”
E uno dei nomi con cui si riferisce al Messia, a Gesù, è “Principe di Pace”.

Ma Gerusalemme non ha saputo vedere che il Messia portava la Pace, con la Sua nascita, la Sua morte e la Sua resurrezione. 
Solo Lui può portare la Pace.
Leggiamo in 2 Tessalonicesi 3:16 “Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera
Quella Pace che il mondo non può dare, una Pace che supera ogni comprensione umana!

Quindi quando Gesù entra in Gerusalemme per portare la Pace, la gente non riesce a capire quale pace, in che modo, non comprende lo scopo della sua venuta e nemmeno il tempo in cui sono stati visitati.

Parliamo del Tempo della visita, del giorno esatto in cui Gesù entra in Gerusalemme a dorso d’asino.

L’autore del libro “The Coming Prince” parla della profezia di Daniele nel capitolo 9 e mostra che calcolando a partire dal giorno dell’uscita del decreto del re Artaserse per la costruzione di Gerusalemme, fino all’ingresso di Gesù in Gerusalemme a dorso d’asino, abbiamo esattamente 173.880 giorni.
Il calcolo iniziale lo abbiamo dal Libro di Nehemia nel capitolo 2, dove leggiamo che 
Nel mese di Nisan, il ventesimo anno del re Artaserse”, 
il re dà l’autorizzazione a Nehemia di andare in Giudea per ricostruire la città di Gerusalemme in rovina. 
Non per la ricostruzione del tempio, che fu data più volte in diversi momenti, ma questa è l’unica volta che viene data per la ricostruzione della città.
Questo decreto esiste veramente come fonte storica e risale al 16 marzo 445 a.C.
Dobbiamo tenere presente che per il calendario ebraico 1 anno è composto da 360 giorni esatti.
(483 anni x 360 giorni = 173.880 giorni)
Contando da quella data 173.880 giorni, arriviamo al 6 aprile 32 d.C., esattamente 6 giorni prima della Pasqua Ebraica di quell’anno.
Gesù entra in Gerusalemme a dorso d’asino nel giorno esatto predetto dal Profeta Daniele.
Nel Capitolo 9 parla dell’arrivo del Messia e dice che ci saranno 69 settimane (483 anni) dal decreto per la ricostruzione della città di Gerusalemme all’arrivo del Messia.
E non lo chiama semplicemente “Messia”, ma “Messia il Principe”, in Ebraico la parola utilizzata è “Naghid” che significa Principe o Re.
Vediamo nello stesso capitolo che anche l’imperatore romano (il popolo di un “capo” che verrà a distruggere la città” v.26) viene chiamato “Naghid”, e li distingue chiamando “Messia il Principe”.

Gesù entra in Gerusalemme esattamente il 6 aprile 32 d.C., acclamato dalla folla come Messia e Principe, o “Re dei Giudei”, sapendo esattamente quale giorno fosse e quale profezia stava realizzando.
Infatti è la prima volta che acconsente a farsi acclamare in quel modo e addirittura dice ai Farisei che si lamentano, “se non gridasse la gente lo farebbero le pietre!”.
Gesù sa perfettamente che in quel momento sta realizzando le profezie di Isaia, Zaccaria e Daniele.

Ma Gerusalemme non era pronta!

Questo perché sappiamo che allora, come ancora oggi, gli Ebrei credono nella salvezza per appartenenza religiosa. Credono che appartenendo alla religione Ebraica si accede direttamente alla salvezza e al Regno dei Cieli.

Purtroppo ci sono anche dei Pastori cristiani oggi, che credono questo; la chiamano la Doppia Alleanza, credono che gli Ebrei, per il semplice fatto di essere Ebrei, non hanno bisogno di credere nel Messia per essere salvati, lo sono già. Questo perché alcuni Ebrei Messianici negli anni 70 scrissero dei libri dicendo che attraverso le preghiere e le suppliche Israele è salvata, senza dover accettare esplicitamente il Messia.
Ovviamente è una menzogna!
La Bibbia lo spiega molto bene! Un affermazione che va contro le Scritture, perché è proprio agli Ebrei che Gesù dice: “Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene ala Padre se non attraverso di me!”

Gerusalemme non era pronta. 
La gente ha voluto evitare il sacrificio del Messia, quindi il pentimento, la morte a se stessi, preferivano avere un Re liberatore e vincitore.
Questo lo vediamo ancora oggi, e non solo nel popolo ebraico, la gente fa fatica a rendersi conto del peccato e/o ad ammettere di essere un peccatore.
È il grande problema del mondo. 
La gente non capisce le conseguenze del peccato e quindi non comprende il perché c’è bisogno di quel sacrificio, c’è bisogno di essere salvati.

È scritto che tutte le altre Nazioni vengono accecate da Satana, mentre Israele è l’unica ad essere stata accecata da Dio.
Come profetizzato da Isaia, e come scritto in Romani 11:8
Visto che il popolo ebraico ha indurito il cuore,
«Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire».

E poi aggiunge:
ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai gentili per provocarli a gelosia”
Quindi la caduta e l’accecamento di Israele sono temporanei, fino al momento in cui accetteranno che Gesù è il Messia.

Gesù è entrato in Gerusalemme il giorno esatto che il profeta aveva predetto.
E fatemi aggiungere che Gesù ritornerà a Gerusalemme esattamente nel modo e nel momento in cui è stato predetto.

La Prima venuta di Gesù viene chiamata nella Bibbia una “Visita”, non doveva rimanere.
Giovanni 3:17
Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.”
Giovanni 3:47
E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo.”

La Prima venuta non fu per il giudizio, ma per risolvere il problema del peccato, per salvare il mondo.
Ma nella Seconda venuta, ritornerà a Gerusalemme, come scritto in Apocalisse 19:11, Zaccaria 14:3, per combattere e per giudicare.
E come potere leggere, non cavalcherà un asino questa volta, ma un cavallo!

Gesù è entrato in Gerusalemme quel giorno delle Palme, cavalcando un asino, venendo in Pace, dicendo a Gerusalemme “se solo sapessi cosa procura la Pace”, e Chi procura la Pace.

La stessa Pace che viene offerta oggi a tutti noi!

E anche oggi, non solo tra gli Ebrei, forse pensi di essere a posto perché appartieni ad una famiglia Cattolica o Ortodossa o Protestante, o a certe religioni o a certi gruppi.
Non capisci! Non sei a posto!
Sei un peccatore!
E puoi solo essere salvato per Grazia tramite la Fede in Gesù Cristo. Non esiste nessuna opera che tu possa fare.
Devi solo credere a quell’unico sacrificio fatto 2000 anni fa su quella Croce!

Siamo chiamati a discernere i Tempi e le Stagioni.
La Bibbia ci dice che viviamo in tempi in cui il Mistero dell’iniquità è all’opera, in cui vediamo ovunque l’inganno satanico.
Vi assicuro che l’inganno è grande ovunque ma soprattutto nella Chiesa. 
Ricevo e-mails ogni giorno di persone che lasciano la Fede per unirsi a gruppi, a sette, a culti, che non credono nella divinità di Cristo, come i Testimoni di Geova, quando invece la Bibbia è piena di versetti che dimostrano la Divinità di Gesù Cristo!

Gesù ha fatto il suo ingresso trionfale non come Re conquistatore, ma come umile servo per la salvezza di tutti.
Il Suo sacrificio è stato dato come pegno di amore, non per regnare con forza, non per imporre la pace sulla terra, ma per conquistare il nostro cuore e portare la salvezza a chi accetta questo dono, per camminare qui sulla terra con la Sua Pace nel cuore.
In quanto Suoi discepoli dobbiamo mostrare il Suo carattere, in modo che il mondo veda che Lui regna e trionfa in noi e attraverso di noi.

La domanda che voglio farti oggi è questa:
Sei pronto per la tua visita?
Che Gesù sia morto è un fatto assodato!
Ma credi che è morto anche per te?
Oggi è il momento di scegliere, 
Oggi è il giorno della Salvezza.

In quel giorno, la gente che ha accolto Gesù con i rami di palma in mano, ha avuto l’aspettativa sbagliata e non ha compreso la visita di Gesù.
Nei nostri tempi, ci saranno altre persone che salteranno la visita, non quella di Gesù, ma la loro!
La nostra visita sarà in Cielo, mentre la Sua era qui sulla terra.
La Bibbia dice che il Signore ritornerà a prenderci e ci riceverà, così da essere dove sarà Lui.
Verrà a prenderci e ci porterà in Cielo per solamente 7 anni, perché è scritto che quando tornerà alla fine della Tribolazione, per combattere e regnare qui sulla terra, noi torneremo con Lui.
Abiteremo in quelle dimore che ci ha preparato in Cielo solo per un breve periodo, per soli 7 anni.
Questa sarà la nostra visita!

Cosa accadrà a chi salterà la propria visita in Cielo dopo che la Chiesa sarà portata via?
Vediamo che durante la Tribolazione molti Ebrei saranno salvati.
Possiamo leggere in Apocalisse 7 che ci saranno i 144.000 ebrei dalle 12 tribù di Israele. E dopo questo, versetto 9:
Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani.

Questi sono i Santi della Tribolazione, che dovranno affrontare il martirio perché hanno saltato la loro visita!

Voglio dirvi questo.
Questo è il momento! Oggi è il giorno della salvezza. Oggi è il giorno di mettersi a posto con Dio!
Oggi puoi evitare di sventolare le palme per il motivo sbagliato! Puoi evitare di attraversare il Giudizio di Dio della Tribolazione!
Ti conviene accettare ora il Principe di Pace nel tuo cuore.

Sappiamo che il Signore Gesù tornerà solo quando la pienezza dei gentili sarà entrata, e allora ci sarà la salvezza per Israele, Romani 11:25.
E sappiamo che tornerà in un momento preciso, come è venuto la prima volta in un momento ben preciso.
La sola cosa che non conosciamo è il giorno e l’ora della nostra partenza da qui.
Perché il Rapimento e la Seconda Venuta di Cristo sono due avvenimenti diversi ben distinti!

Allora ti chiedo:
Sei felice? 
Sei vincitore nella tua vita?
Conosci il Signore personalmente e la potenza della Sua Resurrezione?
Hai la Pace?
Sei come Lui un umile servo che viene cavalcando un asino?
Hai nel cuore un fardello per i perduti, come lo aveva Lui, quando pianse per Gerusalemme?

Riguardo Gerusalemme, sappiamo da Zaccaria 12 e 14, che sarà il luogo della grande guerra, ma anche dove Cristo, stabilirà il Suo Trono sulla terra, e in quel momento Israele sarà salvata (Romani 11:26-27).

Per concludere, Il Principe è arrivato la prima volta a dorso d’asino, e ritornerà sulla terra la seconda volta cavalcando un cavallo.
Ora ci troviamo nel lasso di tempo tra la Prima e la Seconda venuta di Gesù.
E tua scelta oggi, determinerà se nel momento della Sua Seconda Venuta, sarai sul tuo cavallo dietro di Lui o se dovrai affrontarlo da davanti per essere distrutto a perdizione.

Non farti ingannare.
Gesù è già venuto per Salvare il mondo.
Quando ritornerà alla fine della tribolazione, sarà per Giudicare e come Guerriero per distruggere i Suoi nemici.

In questi ultimi tempi che ci rimangono prima di partire, che siano giorni, o settimane, o mesi, 
il Signore sta mandando un ultimo invito:
Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me”

 Gesù vuole cenare con te oggi!

Non limitarti a sventolare le palme, ricevilo nel tuo cuore!
Non conta quello che vuoi mostrare dal di fuori, ma quello che hai dentro!
Il Signore legge il tuo cuore e vuole Regnare sulla tua vita.
Non ti forzerà mai, è un Gentiluomo!
Entrerà solo se glielo chiedi tu.

Preghiamo:
“Padre ti ringraziamo così tanto per la Tua Parola,
per i tuoi tempi, ti ringraziamo per i tuoi avvertimenti,
per l’amore che hai per noi quando ci dici che vuoi salvarci ma non vuoi forzarci, 
come hai detto a Mosé:
“Metto di fronte a te due vie, la vita e la morte, scegli la vita!”
Sapendo che hai mandato Tuo Figlio Gesù che è la Via, la Verità e la Vita.
E ci chiedi di scegliere Lui.
Di scegliere la Salvezza, per essere iscritti oggi nel Libro della Vita.
Ti ringraziamo e ti benediciamo.
Nel Nome di Gesù
Amen.”


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