lunedì 29 novembre 2021

STUDIO 1: IL RAVVEDIMENTO DALLE OPERE MORTE

 

di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei santi)


Premessa

Troverete qui l’essenziale per ben comprendere l’insegnamento seguente.

A volte incontrerete la stessa verità ripetuta più volte, con parole leggermente diverse, questo è necessario perché a volte bisogna battere più volte un chiodo per farlo entrare.

Per alleggerire il testo ho spesso menzionato riferimenti biblici senza citarne il contenuto, lasciando ad ognuno di voi di andare a leggerli nella vostra Bibbia.

Prendete tutto il tempo necessario per ben studiare questo insegnamento, pregando il Signore di mostrarvi la Verità e aiutarvi a comprendere.


STUDIO 1: IL RAVVEDIMENTO DALLE OPERE MORTE


La parola greca tradotta con “Ravvedimento” (o in alcune traduzioni “Pentimento” o “Rinuncia”) è “Metanoia” che significa “Cambiamento in meglio di modo di pensare “.


All’inizio è il nostro pentimento che ci permette di ricevere la salvezza in Gesù. In seguito è un percorso costante di ravvedimento che ci permetterà, nel corso di tutta la nostra vita cristiana, di rinunciare alle opere morte.

Pentirsi significa innanzitutto avere il desiderio sincero di essere illuminati su quel che il Signore vuole cambiare in noi. E poi il desiderio sincero di sbarazzarci di tutto quel che il Signore vuole cambiare in noi.


Prima cosa: Essere salvati!


Prima di tentare di rinunciare alle opere morte, abbiamo bisogno di essere salvati!

Da cosa?

Dal giudizio eterno che Dio riserva a tutti quelli che avranno rifiutato di pentirsi dei loro peccati e di credere in Gesù Cristo.

Parleremo del giudizio più avanti nel percorso di studio.


Il pentimento iniziale che ci giuda alla salvezza, è un’opera benedetta dello Spirito di Dio nei nostri cuori, che ci rivela che siamo dei peccatori e che abbiamo bisogno di credere al sacrificio di Gesù per essere perdonati da Dio dai nostri peccati e per diventare in Cristo una nuova creatura giusta e santa.

È la bontà di Dio che spinge tutti gli uomini al ravvedimento, poiché Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Romani 2:4

1 Timoteo 2:3-4


Le condizioni per essere salvati


Ricordiamoci che per essere salvati dobbiamo:


- Essere convinti di peccato dallo Spirito Santo, cioè riconoscere davanti a Dio che siamo dei peccatori.

- Riconoscere che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è stato inchiodato ad una croce per espiare i nostri peccati e per ricevere al posto nostro la giusta punizione che meritiamo per i nostri peccati. Credere in Gesù Cristo e nella Sua opera alla croce è il solo mezzo che ci è stato dato per essere salvati!


Facendo ciò riceviamo Gesù Cristo come nostro Salvatore e Signore, e Dio ci perdona di tutti i nostri peccati. Il sangue prezioso che Gesù ha versato per noi alla croce ci purifica completamente. Dio fa di noi Suoi figli. Fa passare il nostro spirito da una nuova nascita e ci accorda il dono del Suo Spirito!


Il ravvedimento per rinunciare alle opere morte


Dopo essere stati salvati però, avremo bisogno sempre di un ravvedimento costante lungo tutta la nostra vita, per rinunciare a tutte le opere morte che possiamo continuare a produrre DOPO la nostra conversione.


Più avanti definiremo quali sono queste opere.


Per poter rinunciarvi, dobbiamo comprendere che è il nostro modo di pensare che ci ha portati a praticare queste “opere morte”.

Quindi è un cambiamento di modo di pensare, rinnovando la nostra intelligenza e accettando la Verità di Dio, che ci permetterà di smettere di produrre queste opere morte, che sono le opere del diavolo. Allora potremo cominciare a manifestare le opere e il carattere del Signore Gesù.


Ecco la definizione che possiamo dare alla parola “ravvedimento” - non a quello iniziale per essere salvati, ma dopo che siamo stati salvati - per “rinunciare alle opere morte”:

- Decidere di non avere più nessun contatto con tutto quello che Dio considera sbagliato;

- Abbandonare o rinunciare a tutto quel che Dio ci chiede di abbandonare o rinunciare;

- Allontanare da noi tutto quel che Dio ci chiede di allontanare;

- Smettere di praticare quel che Dio ci chiede di smettere.

- Tagliare radicalmente da noi tutto quel che Dio ci chiede di tagliare;

- Distaccarci definitivamente da tutto quel che Dio ci chiede di distaccarci.


È un programma molto esigente!

Ma dobbiamo credere che se Dio ci chiede di seguirlo, Egli ci dona anche tutti i mezzi per farlo e ce ne rende capaci.

Quel che Dio ci chiede è una rinuncia completa di tutto quel che Lui considera sbagliato!

Per quale motivo?

Perché il Signore vuole perfezionarci fino a farci raggiungere una perfezione assoluta di tutto il nostro essere.


L’apostolo Paolo per esempio ha scritto questo:

Efesini 4:30-31

Colossesi 3:5-8


Il Signore Gesù stesso dirà che per seguirlo dobbiamo rinunciare a noi stessi, facendoci carico ogni giorno della nostra croce!

Luca 9:23

Di quale “se stesso” si parla? Non di certo del nostro nuovo “io” che è il nostro spirito rigenerato in Cristo!

Si tratta del nostro vecchio “io”, la nostra personalità che abbiamo ereditato dalla nostra vita passata di peccato.

“Rinunciare a se stessi” è molto radicale, vero?

Vedremo poi più avanti in che modo possiamo ubbidire a un tale comandamento!

Di certo non con le nostre proprie forze, e nemmeno con solo la nostra determinazione o le buone intenzioni! Da noi stessi siamo incapaci di discernere tutte le cose a cui dobbiamo rinunciare!


Quali sono le “opere morte”?


Studiamo ora più nel dettaglio quali sono queste “opere morte” alle quali siamo chiamati a rinunciare durante tutta la nostra vita cristiana.

Non si tratta solo dei peccati come li intendiamo abitualmente, ma anche in maniera più generale, tutte le opere della carne che, a prima vista, non sembrano dei peccati.

Tutte le opere della carne sono dei peccati, ma ce ne sono che di solito non consideriamo per forza come un peccato.


Cosa è la “carne”?


Per meglio comprendere questo, dobbiamo innanzitutto ricordarci cosa è la carne.

La “carne” è una potenza di peccato e di morte che dimora nelle nostre membra, e che vuole ancora controllarci anche DOPO la nostra conversione, come lo faceva prima (Romani 8:1-8)

La carne è come un “pezzettino” della natura e dello spirito di Satana, incrostato nel nostro corpo fisico. 

Saremo definitivamente liberati dalla sua presenza, solo alla nostra morte fisica, o nel momento del Rapimento della Chiesa fedele, se saremo in vita quando avverrà.

Perché Dio non ci “strappa via” questa carne dal nostro corpo al momento della conversione?

Perché se lo facesse, in quel preciso istante, il nostro corpo fisico diventerebbe un corpo di gloria immortale come quello di Gesù alla resurrezione; e potremo avere un corpo di gloria solo al momento della resurrezione dei morti in Cristo o del Rapimento per incontrare il Signore!


Dobbiamo però sapere che il nostro spirito rigenerato è già liberato completamente dal controllo della carne e del peccato! 

Ma non la nostra anima ed il nostro corpo!

Quindi siamo chiamati a convivere con questa carne di peccato nelle nostre membra.

La buona notizia è che possiamo imparare a paralizzarla completamente!

Come?

Appunto imparando a rinunciare alle sue opere morte, e cioè a camminare secondo lo spirito.


La “carne” ha dei pensieri, dei desideri, dei sentimenti e delle volontà che sono quelli di Satana. Si oppone sempre a Dio e ai pensieri, ai sentimenti e ai desideri del nostro spirito. Ed è incapace di obbedire a Dio (Galati 5:17, Efesini 2:3, Romani 8:5-8).

Questa carne di peccato e di morte ha talmente modellato e controllato la nostra anima e la nostra personalità prima della conversione, al punto che ci è difficile renderci conto quanto possiamo ancora essere carnali dopo la nostra conversione!

Dalla conversione in avanti, la carne si sforzerà di convincerci che sia impossibile sbarazzarci completamente del suo controllo! Ma non ascoltatela! È bugiarda come il suo maestro!

È quindi necessario che la nostra anima, cioè la nostra personalità cosciente, sia completamente rinnovata e purificata, per sapere come riuscire a “paralizzare” la carne, impedendole di continuare ad essere un ostacolo alla manifestazione del nostro nuovo “io” spirituale.


Questo significa che, anche se non possiamo essere liberati dalla presenza della carne di peccato nel nostro corpo, possiamo essere liberati dal suo controllo!


Tre modi di peccare.


La Parola ci dice che possiamo peccare in tre modi diversi:

1- Disubbidendo ai comandamenti di Dio, in modo cosciente o incosciente (1 Giovanni 3:4)

2 - Facendo una cosa senza fede (Romani 14:23)

3 - Quando sappiamo fare il bene e non lo facciamo (Giacomo 4:17)


Quante occasioni abbiamo di peccare così!

Questi tre tipi di peccato vengono definiti da Paolo le “opere della carne” o le “opere morte”.


Esistono anche altre opere della carne.


Ma ci sono anche altre opere della carne che non fanno parte di questi tre modi di peccare e che non abbiamo l’abitudine di considerare peccati.

Per esempio, c’è un modo carnale di pregare, quando vogliamo pregare per essere visti e ammirati, o quando preghiamo in modo egoista.

C’è un modo carnale di lodare Dio, quando lodiamo per “far festa” e non per esaltare Dio.

Esiste un modo carnale di adorare, quando non adoriamo il vero Dio, ma un altro Gesù (2 Corinzi 11:4).

Questa è la carne “religiosa”, che è la più pericolosa e la più difficile da riconoscere! 

Come ad esempio ogni tipo di “legalismo religioso” (cioè un modo rigido, duro, imposto ed autoritario di ubbidire alla legge di Dio - Paolo lo definisce “zelo senza intelligenza o senza discernimento”); e anche ogni tipo di “liberalismo” religioso (cioè il non rispettare più nessuna legge di Dio sotto pretesto che siamo sotto la Grazia).

Sapete che la carne di peccato “adora” pregare, lodare e adorare Dio? Le basta essere lasciata tranquilla! In tutte le false religioni ci sono persone che pregano, lodano, adorano i loro dei, ma lo fanno con la loro carne!

All’epoca del Signore Gesù, i farisei pensavano di essere i più puri di tutti i Giudei! Eppure è proprio a loro che il Signore Gesù parla con più severità! Erano così pieni di loro stessi, della loro propria giustizia, da essere completamente accecati e non vedere la loro ipocrisia, il loro orgoglio e la loro vera condizione spirituale.

Un cristiano carnale, in linea generale, è cieco riguardo al suo stato ed è convinto che sono gli altri ad essere carnali! Provate a convincere un cristiano carnale di esserlo, vedrete come vi rigira la frittata!

Ma un cristiano che prega sinceramente il Signore di rivelargli quel che ha ancora di carnale in sé, sarà sempre illuminato dallo Spirito Santo!


Esempi di opere della carne.


La Bibbia ci da numerosi esempi di quel che Dio chiama “opere della carne” o “opere morte”.

In molti passaggi delle sue lettere, Paolo ci da una definizione delle opere della carne.

Per esempio in Galati 5:19-21

E cose simili a queste” (v.21) significa che la lista non è affatto completa! Qui vengono elencate solo le più grossolane.


Prendiamo ad esempio il passaggio di 1 Corinzi 13, in cui Paolo definisce cosa è l’Amore di Dio, l’amore Agape, che alcune versioni traducono erroneamente in “carità”.

L’Amore Agape è quel che ci permette di produrre il buon frutto dello spirito, che non è altro che la manifestazione nella nostra vita pratica del carattere di Gesù, ed è anche il carattere del nostro spirito rigenerato.

“L’amore è paziente, è pieno di bontà, l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia di orgoglio, l’amore non fa nulla di sconveniente, non cerca il proprio interesse, non si irrita, non sospetta il male, non si rallegra dell’ingiustizia ma gioisce con la verità, scusa ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Corinzi 13:4-7)


Se prendiamo il contrario di tutte queste caratteristiche dell’Amore di Dio, possiamo definire altre opere della carne:

“La carne è impaziente, la carne è piena di cattiveria, la carne è invidiosa, si vanta, si gonfia di orgoglio, la carne si comporta in modo sconveniente, cerca solo il proprio interesse, si irrita, sospetta il male, si rallegra dell’ingiustizia e non della verità, la carne non scusa nulla, non crede nulla, non spera nulla, non sopporta nulla!”


La carne quindi può manifestarsi in modi molto diversi e a volte sottili. Per riconoscerla meglio, ricordiamoci che ha lo stesso carattere di Satana, che possiamo definire con cinque caratteristiche:

- orgoglio;

- odio (ossia ogni mancanza di amore);

- egoismo;

- concupiscenza (o desiderio che porta al peccato);

- paura (e timore).


Se c’è una minima parte di queste cinque caratteristiche, viene dalla carne.

Attenzione però! Non è necessario studiare liste infinite di cataloghi di opere della carne per sapere se le pratichiamo! Basta sempre contare sull’aiuto dello Spirito Santo, il solo capace di farci luce per rivelarci quel che abbiamo ancora di carnale in noi e in che modo il Signore vuole liberarcene!


L’esempio di Paolo.


Ecco come Paolo descrive quando era controllato dalla carne:

(Romani 7:14-24) “Infatti noi sappiamo che la legge è spirituale, ma io sono carnale, venduto come schiavo al peccato. Giacché non capisco quel che faccio, perché non faccio quello che vorrei, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio ciò che non voglio, io riconosco che la legge è buona. Quindi non sono più io ad agire, ma è il peccato che abita in me. Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte?


Paolo scrive “Chi mi libererà da questa potenza di peccato e di morte che si trova nel mio corpo fisico?”

È un problema che tutti noi cristiani abbiamo!

Ma, arriviamo a gridare la stessa cosa di Paolo, supplicando Dio di mostrarci come essere liberati da questa potenza malvagia che abita nelle nostre membra?

O ci accontentiamo di chiedere sempre perdono a Dio, senza essere davvero decisi a voler cambiare?


Anche Paolo quindi, ha conosciuto un periodo della sua vita in cui era ancora schiavo della carne. Ma Dio gli ha rivelato il cammino della vittoria, e non è rimasto per sempre sotto questa schiavitù.

Ecco cosa scrive più avanti:

Romani 8:1-4 “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.

Se Paolo afferma di essere stato liberato dalla legge di peccato e di morte che produce tutte le opere morte, significa che anche noi possiamo esserlo, attivando la legge dello Spirito di vita in Gesù Cristo!

Più avanti vedremo come.


Come prepararci a rinunciare alle opere morte.


Possiamo rinunciare radicalmente alle opere morte, solo rendendoci conto che Dio ha fatto di noi, in Cristo, delle nuove creature.

È necessario quindi meditare quel che la Parola ci rivela riguardo al nostro spirito rigenerato, il nostro “uomo nuovo” o “donna nuova” (1 Corinzi 6:17, 2 Co. 5:17 e 21, 2 Co. 6:14-16, Ef. 2:6, Ef. 4:24, Fil. 3:15, Col. 3:10, Eb. 10:10 e 14, 1 Gv. 4:17).

È l’apostolo Paolo che ha ricevuto dal Signore la rivelazione della nostra morte e resurrezione in Cristo e della nostra nuova identità in Cristo. Ne parla praticamente in tutte le sue lettere.

Prendete quindi l’abitudine di studiare tutte le lettere di Paolo, sopratutto quella ai Romani, ai Galati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi e l’epistola agli Ebrei.


Facendo di noi delle nuove creazioni, il Signore ci ha resi capaci (o messi in grado), di ubbidire perfettamente ai Suoi comandamenti, anche i più esigenti, se sappiamo come spogliarci, nella nostra anima, del “vecchio uomo” che eravamo prima della conversione e rivestirci dell’ “uomo nuovo” che siamo diventati in Cristo con la nuova nascita del nostro spirito (Efesini 4:17-24).

Ecco cosa Paolo scrive a Tito:

Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente (in modo santo), aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo (il Rapimento), il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per Sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:11-14)

Questo passaggio ci mostra bene che è la grazia di Dio che ci insegna a rinunciare a tutto quel che è sbagliato agli occhi di Dio e a vivere in modo conforme alla volontà del Signore.

Ma Dio ci lascia liberi di accettare o di rifiutare il Suo insegnamento. 

Questa rinuncia dipende da una decisione della nostra volontà che si appoggia sulla nostra fede; perché è sempre per fede che dobbiamo prendere quel che la grazia di Dio ci mette davanti!

È il pentimento che ci permette di renderci conto che siamo sulla via sbagliata. Ed è la conoscenza della verità che ci permette di intraprendere la via giusta.


Dio vuole riprenderci con dolcezza, per rivelarci tutto quel che vuole cambiare in noi, per permetterci di ravvederci. Così possiamo arrivare alla conoscenza della verità e ritornare in noi stessi per sottrarci dal laccio del diavolo!

Anche noi dobbiamo fare così con chi non conosce la verità e con chi si oppone a noi con false dottrine:

Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente, ammaestrando con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità, e ritornino in sé, sottraendosi dal laccio del diavolo, che li aveva fatti prigionieri, perché facessero la sua volontà.” (2 Timoteo 2:24-26)


È la nostra conoscenza della verità e il fatto di accettarla, che ci permette di liberarci da tutte le menzogne e di sottrarci da tutti i lacci del diavolo (Giovanni 8:32).

La conoscenza della Verità la otteniamo dall’insegnamento della Verità, che riceviamo con il nostro studio personale della Bibbia - che è la Paola di Dio - e ascoltando messaggi che espongono in modo giusto e fedele la Parola della Verità (2 Timoteo 2:15).

Dobbiamo imparare a riconoscere quando lo Spirito Santo che dimora in noi, ci avvisa che siamo in contatto con dei falsi insegnamenti e ci spinge a verificare ogni cosa nella Parola. Non trattiamo mai alla leggera questa cosa e preghiamo subito che il Signore faccia luce! E lo farà sempre fedelmente!

Non dimentichiamo mai che lo Spirito Santo in noi ha il compito di insegnarci ogni cosa e guidarci in tutta la Verità (1 Giovanni 2:27).

La conoscenza della Verità passa necessariamente dalla rivelazione di tutto quel che Cristo ha compiuto per noi alla croce.

Riassumendo velocemente possiamo dire che Signore Gesù non ha solo preso nel Suo corpo sulla croce tutti i nostri peccati, le nostre iniquità, ma anche la nostra vecchia natura di peccato (il nostro “vecchio uomo”) e tutte le maledizioni che risultano dal peccato (malattie, infermità, maledizioni varie…) (Isaia 53:4-5, Matteo 8:17, 2 Corinzi 5:21, Galati 3:13-14, 1 Pietro 2:24).


Cosa può liberarci dalla carne e permetterci di rinunciare alle opere morte?


Solo la morte può liberarci perfettamente dal controllo della carne! (Romani 6:1-7).

Il cristiano che muore nel Signore prima del rapimento della Chiesa fedele, non porta nulla di carnale con sé nel Regno di Dio! In quel momento si ritrova in modo cosciente nel suo spirito, perfetto in giustizia e in santità ed entra nel paradiso di Dio senza rughe, né macchie, né nulla di simile.

Può solo rimpiangere se ha vissuto su questa terra senza sapere qual era lo stato reale del suo spirito e senza aver imparato a camminare secondo questo spirito rigenerato!

Non aspettiamo di morire per essere liberati dalla carne!

È quaggiù che siamo chiamati ad imparare come “far morire” la carne che dimora nel nostro corpo, cioè come impedirle di manifestarsi.

Per far questo dobbiamo sapere che il nostro spirito rigenerato è già passato dalla morte e dalla resurrezione in Cristo.

La nostra vera personalità è già completamente sfuggita dal controllo della carne!

Inoltre la nostra vera personalità è per natura incapace di produrre opere morte!

Quindi, più arriviamo a manifestare in nostro nuovo “io”, più potremo camminare su questa terra come il nostro Signore Gesù ha camminato, liberi dal controllo della carne e dalle opere morte!


Non permettiamo mai al nemico di convincerci che si tratta di una cosa impossibile!

Non ascoltiamolo mai quando ci dice che nessuno ci è ancora riuscito e che comunque noi non ci arriveremo mai!

Non accontentiamoci di obiettivi mediocri per la nostra vita! Ma prefissiamoci gli obiettivi elevati che il Signore ci propone, contando su di Lui per raggiungerli!

Conserviamo il nostro cuore ancorato a questa magnifica promessa del Signore:

In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.” (Giovanni 14:12)


Tra le opere di Gesù non ci sono solo i prodigi e i miracoli, ma anche tutte le opere della sua vita di tutti i giorni, Lui che camminava perfettamente secondo lo Spirito!

Identificandoci per fede al nostro nuovo “io”, permettiamo allo Spirito di Dio di insegnarci a camminare secondo lo spirito, azionando la Legge dello Spirito di Vita che agisce già nel nostro spirito rigenerato.


Ne riparleremo più avanti.


Due cose che dobbiamo sapere prima di prendere la via della rinuncia dalle opere morte:


1- La prima cosa è che il Signore Gesù ha già portato TUTTI i nostri peccati e TUTTE le opere della carne nel Suo corpo sul legno della croce, per espiarle al posto nostro (1 Pietro 2:24).

E voi sapete che egli è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato.” (1 Giovanni 3:5)

Andando avanti sulla via del perfezionamento, ci capiterà ancora (e all’inizio magari spesso) di peccare o di produrre opere carnali. Ma dobbiamo sapere che abbiamo una riserva sovrabbondante di perdono, grazie al sangue di Gesù, e che Dio sarà sempre pronto a perdonarci i peccati se rimaniamo in un atteggiamento di pentimento.


Tutti i peccati di cui non siamo coscienti sono coperti dal sangue di Gesù che li cancella.

Riguardo ai peccati che lo Spirito Santo ci mostra, ci basta semplicemente riconoscere davanti a Dio che abbiamo peccato e il sangue di Gesù ci purifica immediatamente. (1 Giovanni 1:9)

“Confessare” significa “dire la stessa cosa di, essere d’accordo”.

Quando lo Spirito Santo ci mostra che abbiamo peccato, ci basta essere d’accordo con Lui e dire la stessa cosa;

“Si Signore, riconosco che ho peccato”, e il sangue di Gesù ci purifica subito.


Se siamo leggeri, e ci lasciamo andare al peccato, con la scusa che i nostri peccati saranno sempre perdonati se li confessiamo, il Signore che conosce il nostro cuore, saprà correggerci con amore, ma severamente se necessario, se prendiamo con leggerezza la nostra santificazione!

Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo” Ebrei 12:11

Col nostro Signore è meglio far prova di umiltà e di buona volontà, vegliando a correggere noi stessi per quanto ci è possibile, piuttosto di dover subire la Sua correzione!

1 Corinzi 11:31


2-  La Seconda cosa da sapere per rinunciare alle opere morte, è che Dio ha fatto di noi delle nuove creature spirituali, capaci di camminare secondo lo spirito!

Galati 2:20

Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.


Galati 5:24

Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso (reso impotente) la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze


Galati 6:14

Ma quanto a me, non avvenga mai che io mi vanti all'infuori della croce del Signor nostro Gesù Cristo, per la quale il mondo è crocifisso a me e io al mondo


Dobbiamo imparare dal Signore come poter sbarazzarci di tutto quel che il “vecchio uomo” aveva costruito nella nostra anima e di come rivestire il “nuovo uomo” che siamo già nel nostro spirito.


Nella seconda parte di questo programma vedremo in modo dettagliato in che modo possiamo imparare cosa significa camminare secondo lo spirito e come metterlo in pratica!


Rinunciare alle opere morte è più che essere perdonati, è smettere di praticare il peccato!


Pentirsi è riconoscere che abbiamo peccato quando lo Spirito Santo ce lo mostra. Farlo è essenziale e il Signore ci perdonerà sempre. 

Riconoscere che abbiamo peccato è una cosa, ma smettere di praticare il peccato è un altra!

Ora, il Signore ci guida ad una rinuncia completa, che non significa solamente riconoscerci peccatori, ma anche riuscire a smettere di praticare il peccato.

Ci metteremo un certo tempo prima di riuscirci. Ma ogni volta che constatiamo di non riuscirci, dobbiamo chiedere aiuto al Signore Gesù che ci mostri come farlo, e Lui sarà sempre fedele!

Il Signore non ci lascerà la mano finché non abbiamo compreso come smettere di praticare i nostri peccati, cioè come camminare secondo lo spirito.

Con i nostri sforzi personali siamo incapaci di rinunciare a qualsiasi peccato e opera della carne. Primo, perché da soli siamo incapaci di discernere tutto quel che il Signore considera peccato o opera della carne!

E poi, perché sarebbe un fardello impossibile da portare, il fatto di passare tutto il tempo a sforzarci di riconoscere nella nostra vita cosa è peccato e cosa no, cosa è opera della carne e cosa no, e poi di sforzarci fino allo sfinimento di non commettere alcun peccato e non praticare alcuna opera della carne! 

È una cosa impossible da fare e non è quel che ci chiede il Signore!


La soluzione del Signore è semplice!


Grazie a Dio, il Signore ha previsto per noi una soluzione facile; così facile che la maggior parte dei cristiani non la prende nemmeno in considerazione, talmente sono occupati a cercare fare, fare, fare e fare ogni sorta di buona opera fino allo sfinimento!


Galati 5:16

Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne


Ecco la soluzione divina! Camminate secondo li Spirito di Dio (o secondo il vostro spirito rigenerato, che è la stessa cosa) e non darete più alla carne l’occasione di compiere i suoi desideri, pensieri e volontà!

Questo per il semplice motivo che sarà completamente paralizzata, ridotta all’impotenza!

Possiamo dire: “Grazie Dio mio, perché non hai voluto per me cose complicate! Mi basta credere che io sono davvero la nuova creatura che Tu dici che io sono, e la vedrò manifestarsi!”

Gesù ha detto: “Credi e vedrai la gloria di Dio!” (Giovanni 11:40)


Solo con la fede in quel che Gesù dice che siamo in Lui, riusciremo a manifestare il nostro spirito!

Tutte le volte che camminiamo secondo lo spirito per fede, non compiamo alcuna opera della carne! E possiamo quindi dire che non pecchiamo!

Invece di passare il nostro tempo a braccare tutte le opere morte in noi, per cercare di eliminarle senza successo - cosa impossibile -, ci basta camminare secondo lo spirito, cosa che impedisce alla carne di manifestare TUTTE le opere morte! 

Non è semplice?

Camminando secondo lo spirito, anche solo per cinque minuti per iniziare, ci comporteremo in modo naturale e senza sforzi come vuole Dio! Allora produrremo naturalmente il buon frutto dello spirito, che è il carattere di Gesù, e non potremo manifestare alcuna opera morta!


Un peccatore per natura fa forse fatica a peccare?

No! Lo fa naturalmente, senza sforzi, poiché è la sua natura!

Allo stesso modo, un cristiano, che è un santo per natura, non dovrebbe fare fatica ad essere santo e non peccare, perché è la sua natura! A condizione che sappia “mettersi nei suoi nuovi panni”, e cioè rivestirsi dell’uomo nuovo che è in Cristo!

Dobbiamo credere con tutta la nostra anima, che Gesù ha fatto di noi dei santi per natura, con la nostra nuova nascita, e allora cammineremo naturalmente come i santi che siamo davvero nel nostro spirito.


Oh quanto è importante,  addirittura cruciale, che impariamo a camminare sempre di più secondo lo spirito!


Possiamo riassumere che possiamo davvero rinunciare alle opere morte solo imparando a camminare secondo lo spirito.

Probabilmente non ci riusciremo al primo colpo, anche se sarebbe possibile, ma sapremo cosa dobbiamo fare per progredire in questo apprendimento!

Perché questo percorso di perfezionamento prenderà tutta la nostra vita. Ma dobbiamo essere certi che è il Signore a guidarci alla perfezione assoluta! E dobbiamo permetterGli di farlo!

Non scoraggiamoci mai se constatiamo che non abbiamo ancora raggiunto la perfezione. L’apostolo Paolo stesso ammette che non l’ha ancora raggiunta. Ma facciamo come Paolo, che correva verso la meta, gli occhi fissi su Gesù!

Filippesi 3:12-15 “Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato alla perfezione (nella mia vita pratica), ma proseguo per poter afferrare il premio (della perfezione), poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo la corsa verso la meta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. Noi tutti che siamo perfetti (nel nostro spirito), abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo.


Il prossimo messaggio sarà “La fede in Dio”.


Buon lavoro e a presto!

Che Dio vi benedica!


"Perciò, lasciando l'insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno; 3 e ciò faremo, se Dio lo permette.” (Ebrei 6:1-3)