venerdì 10 dicembre 2021

STUDIO 3: LA DOTTRINA DEI BATTESIMI - Prima parte.

di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei santi)



Inizieremo a trattare il terzo tema della prima parte del nostro programma:

La dottrina dei Battesimi.


Lo sapevate che il Nuovo Testamento parla di 6 battesimi diversi?


Prima di studiare questi sei battesimi, vediamo cosa significa la parola “battesimo”.

In greco il verbo “baptizô” significa “immergere, sommergere”. Indica sempre il fatto di immergere completamente qualcosa o qualcuno in un liquido. Questo esclude quindi l’idea di battezzare per aspersione. Un battesimo in acqua, per definizione, è un’immersione completa nell’acqua.


Nella Lettera agli Efesini, l’apostolo Paolo menziona i sette elementi che costituiscono l’unità dello spirito che esiste tra tutti i cristiani nati di nuovo in Cristo:

Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.” (Efesini 4:1-6)


Ecco il significato di questi sette elementi:

1. Un solo Corpo = il Corpo di Cristo che è la Sua Chiesa;

2. Un solo Spirito = lo Spirito Santo;

3. Una sola speranza = il ritorno di Cristo per Rapire la Sua sposa;

4. Un solo Signore = Gesù Cristo;

5. Una sola fede = la fede in Dio e nella Sua Parola;

6. Un solo battesimo;

7. Un solo Dio e Padre = il Padre del nostro Signore Gesù, che è anche nostro Padre.


Se Paolo parla di un solo battesimo, perché nel Nuovo Testamento vengono menzionati sei battesimi diversi?

Ecco quali sono i sei battesimi:

1. Il battesimo di Giovanni Battista, o Giovanni il battista;

2. Il battesimo d’acqua cristiano;

3. Il battesimo di Spirito Santo;

4. Il battesimo nella morte e nella resurrezione di Gesù Cristo;

5. Il battesimo in un solo Spirito per formare un solo Corpo;

6. Il battesimo nelle sofferenze di Gesù.


Prima di entrare nel dettaglio della descrizione dei sei battesimi, precisiamo subito che il battesimo di Giovanni Battista non è il battesimo cristiano. Riguardava solo gli Ebrei.

I cinque altri battesimi riguardano la Chiesa di Gesù Cristo. E tra questi, uno solo costituisce il “solo battesimo” di cui parla Paolo nella lettera agli Efesini.


Un solo battesimo” è il nostro battesimo nella morte e nella resurrezione di Gesù Cristo (la nuova nascita). Tutti gli altri battesimi rappresentano, o permettono di manifestare completamente, questa morte e questa resurrezione in Cristo, sia per il cristiano individualmente, che per l’insieme del Corpo di Cristo.


Studiamo questi battesimi:


1• Il battesimo di Giovanni il Battista.


Secondo Luca 1:36, Elisabetta, madre di Giovanni Battista (concepito sei mesi prima di Gesù) era “parente” di Maria, madre di Gesù.

Giovanni Battista fu considerato dal Signore Gesù come il più grande di tutti i profeti della vecchia alleanza, perché era colui che era stato rivestito dello spirito e della potenza di Elia per preparare il cammino del Signore. (Matteo 11:11, Luca 1:17)

Giovanni Battista predica al popolo il battesimo del ravvedimento per il perdono dei peccati (Luca 3:3). Si trattava di un bagno rituale di purificazione che accompagnava la confessione dei peccati.

Questo battesimo assomigliava al rituale ebraico di purificazione praticato all’epoca. Tale rituale chiedeva agli Ebrei praticanti di immergersi regolarmente nell’acqua corrente, soprattuto prima delle grandi feste, pentendosi delle proprie colpe. 

Il fatto di confessare le proprie colpe era considerato una purificazione dell’anima, mentre si pensava che l’acqua purificasse dalle impurità del corpo. Questo battesimo serviva a purificarsi dalle contaminazioni spirituali ricevute durante i contatti impuri.

Era un rituale molto codificato, che viene ancora praticato oggi dagli Ebrei religiosi, anche se non viene ordinato nella Legge di Mosè, perlomeno non in questa forma.

La “tradizione dei padri” esigeva anche, per esempio, che chi rientrava dalla piazza pubblica si lavasse scrupolosamente le mani prima di mangiare, cosa che non veniva chiesta nella Legge di Mosè.

La legge prevedeva solo che chi si fosse contaminato in certe occasioni, si lavasse o si bagnasse scrupolosamente, come per esempio un lebbroso che era stato guarito, o chi si era contaminato toccando un cadavere o un oggetto impuro. Ma non si trattava di un rituale da compiere in modo regolare o quotidiano.


Questo ci permette di comprendere cosa dice Pietro nella Prima Epistola, quando parla dell’acqua del diluvio immagine del battesimo cristiano:

la quale è figura del battesimo (non la rimozione di sporcizia della carne, ma la richiesta di buona coscienza presso Dio), che ora salva anche noi mediante la risurrezione di Gesù Cristo” (1 Pietro 3:21)


Pietro insiste sul fatto che il battesimo cristiano non procura la purificazione dalle sporcizie del corpo, contrariamente al rituale ebraico di purificazione, ma che è “un impegno di una buona coscienza verso Dio”. È il sangue di Gesù che ci purifica da tutte le sporcizie e contaminazioni!

Questo versetto significa che la coscienza del battezzato cristiano è stata purificata prima del suo impegno nel battesimo in acqua, con il pentimento e la fede in Gesù. E che è la resurrezione di Gesù Cristo che lo salva, come lo vedremo più avanti quando parleremo del battesimo in acqua cristiano.


Gesù, essendo stato concepito dallo Spirito Santo, è nato senza peccato. Ha voluto identificarsi nella condizione umana peccatrice, chiedendo a Giovanni di battezzarlo, cosa che ha accettato di fare con reticenza.

Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato.  Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». E Gesù, rispondendo, gli disse: «Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. E Gesù, appena fu battezzato, uscì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui; ed ecco una voce dal cielo, che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».” (Matteo 3:13-17)

In quel preciso momento Gesù fu battezzato di Spirito Santo e rivestito della potenza dello Spirito. (Luca 4:1 e 14).


2• Il battesimo d’acqua cristiano.


Si tratta di un battesimo completamente diverso da quello di Giovanni Battista.

Prima di tutto si tratta di un battesimo unico, che non ha bisogno di essere rinnovato.

Venivano battezzati solo uomini e donne adulte o giovani che erano in grado di comprendere ed accettare il messaggio del Vangelo. Mai i primi cristiani hanno battezzato bambini piccoli o in fasce.

È un grave errore insegnare, come lo fanno in certe Chiese, che il battesimo degli infanti procura loro la salvezza o che hanno bisogno di essere salvati, visto che il loro spirito non è ancora caduto nella morte spirituale (Romani 7:8-11).

Ed infine il battesimo in acqua per immersione doveva essere ricevuto da tutti i discepoli del Signore Gesù, immediatamente dopo la loro conversione, ubbidendo al comandamento dato dal Signore.

Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato.” (Matteo 18:19-20)


Notiamo l’ordine in cui deve essere eseguito questo comandamento. 

Viene chiesto:

1. Prima di tutto di fare dei discepoli. Come? Predicando il pentimento e annunciando la buona novella del sacrificio espiatorio compiuto dal Signore Gesù sulla croce. “Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43);

2. Poi, battezzare per immersione quelli che hanno creduto in Gesù “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”;

3. Infine insegnando loro ad ubbidire a tutto quello che il Signore ha comandato. Inutile quindi chiedergli di ubbidire prima del loro battesimo!


Nel suo Vangelo, Marco descrive così il comandamento di Gesù:

Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo (cioè la buona novella) a ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato (in greco: dannato)” (Marco 16:15-16)


Il Signore precisa qui che saranno salvati quelli che avranno creduto in Lui e che saranno battezzati (d’acqua).

Non significa che il battesimo salva. È la fede in Cristo che salva. Però siccome il battesimo in acqua veniva sempre fatto immediatamente dopo la conversione, a quei tempi i “salvati” erano “quelli che avevano creduto e che erano stati battezzati”, poiché la fede in Gesù e il battesimo in acqua avvenivano immediatamente uno dopo l’altro.


Nella prima Chiesa non esistevano persone che avevano creduto in Gesù ma non erano state battezzate in acqua per immersione!


Nella lettera ai Colossesi Paolo spiega che il battesimo in acqua rappresenta la nostra sepoltura e la nostra resurrezione in Cristo:

essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.” (Colossesi 2:12)

Come Pietro nel passaggio citato sopra, Paolo rivela che siamo resuscitati, quindi salvati, per la fede nella potenza di Dio, che ha resuscitato Gesù dai morti e che ci ha resuscitati con Lui.

Il battesimo in acqua è quindi allo stesso tempo la rappresentazione della nostra morte, della nostra sepoltura e della nostra resurrezione in Cristo e con Cristo. È anche un atto di ubbidienza, e come precisa Pietro, l’impegno di una buona coscienza verso Dio.


Chi può battezzare un nuovo convertito?


Il Signore non da alcuna istruzione precisa a riguardo. Infatti, quel che conta, non è la persona che battezza, ma il fatto che chi si fa battezzare sia veramente convertito e che il battesimo sia fatto come Gesù lo ha comandato. Giuda ha battezzato i convertiti, eppure sia Gesù che gli altri discepoli, sapevano che era un bugiardo e un ladro, ma i suoi battesimi erano perfettamente validi!

Nella tradizione della maggior parte delle chiese cristiane moderne sono i pastori o gli anziani che battezzano. Ma sono solo tradizioni umane. Nulla impedisce a qualunque convertito battezzato di battezzare. È scritto che in Cristo siamo TUTTI “una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa e un popolo acquistato per Dio”! (1 Pietro 2:9). “Sacerdozio regale” significa che siamo TUTTI in Cristo sacerdoti e sacerdotesse dell’ordine di Melkisedek, il cui Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, è anche Re dei re.


I primi dodici discepoli hanno ricevuto il battesimo cristiano?


Certamente, altrimenti l’apostolo Pietro il giorno della Pentecoste, quando fa il suo discorso agli Ebrei radunati per la festa, non avrebbe chiesto che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo, se non lo fosse stato anche lui!

Leggiamo all’inizio del Vangelo di Giovanni:

Dopo queste cose, Gesù venne con i suoi discepoli nel territorio della Giudea, e là rimase con loro e battezzava” (Giovanni 3:22)

È certo che i primi discepoli che Gesù ha battezzato sono stati i dodici! E che li ha battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, come Lui stesso ha comandato di fare in Matteo 28.

In seguito sono i discepoli che hanno continuato a battezzare i nuovi discepoli di Gesù:

Quando dunque il Signore seppe che i farisei avevano udito che Gesù stava facendo più discepoli e battezzando più di Giovanni (sebbene non fosse Gesù stesso che battezzava ma i suoi discepoli),” (Giovanni 4:1-2)


Il battesimo di Giovanni era accettato come battesimo cristiano?


No. Il battesimo di Giovanni non poteva sostituire il battesimo cristiano. Quelli che lo avevano ricevuto dovevano ricevere il battesimo cristiano quando diventavano discepoli di Cristo.

Or un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo eloquente e ferrato nelle Scritture, arrivò ad Efeso. Costui era ammaestrato nella via del Signore e, fervente di spirito, parlava e insegnava diligentemente le cose del Signore, ma conosceva soltanto il battesimo di Giovanni. Egli cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Ma, quando Aquila e Priscilla l'udirono, lo presero con loro e gli esposero più a fondo la via di Dio.” (Atti 18:24-26)

Sicuramente Aquila e Priscilla hanno parlato ad Apollo del battesimo cristiano e lo hanno battezzato seguendo l’ordine del Signore.


Più tardi, anche Paolo incontra alcuni discepoli che avevano ricevuto il battesimo di Giovanni.

Ora, mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le località più alte del paese, giunse ad Efeso e, trovati là alcuni discepoli, disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete creduto?». Quelli gli risposero: «Non abbiamo neppure udito che vi sia uno Spirito Santo». E disse loro: «Con quale battesimo dunque siete stati battezzati?». Essi risposero: «Col battesimo di Giovanni» Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo che dovevano credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Cristo Gesù». Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.” (Atti 19:1-5)

Si trattava sicuramente di discepoli di Gesù, visto che Paolo chiede se avevano ricevuto lo Spirito Santo quando avevano creduto. Era ovvio che avevano creduto in Gesù se Paolo gli fa questa domanda! Siccome avevano ricevuto solo il battesimo di Giovanni, Paolo li battezza subito “nel nome del Signore Gesù”.


Questo significa forse che il battesimo cristiano deve essere fatto usando la formula “nel Nome di Gesù”?


Negli Atti degli Apostoli, quando si parla del battesimo in acqua, viene detto che questo battesimo era fatto:

- “Nel nome di Gesù Cristo” (Atti 2:38);

- “Nel nome del Signore Gesù” (Atti 8:16 e 19:5);

- “Nel nome del Signore” (Atti 10:48);

- “Invocando il nome del Signore” (Atti 22:16).


Possiamo notare che la formula cambia in questi diversi passaggi.

Ma la diversità di formule ci mostra che non si tratta delle parole esatte che venivano pronunciate al momento del battesimo.

Battezzare “nel nome del Signore” o “nel nome del Signore Gesù” o “nel nome di Gesù” significa che il battesimo doveva essere fatto come Gesù lo aveva comandato, e come Lui stesso aveva fatto.

Colui che agisce nel nome di una certa persona lo fa come mandatario (o rappresentante, o delegato) di questa persona. Deve quindi fare le cose come lo ha chiesto la persona che lo ha mandato. E Gesù ha comandato di battezzare nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Matteo 28:19).

In caso di dubbio o contestazione, è sempre la Parola di Gesù che deve avere l’ultima parola!


Per esempio, ecco quel che Paolo scrive nella lettera ai Colossesi:

E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:17)

Sarebbe ridicolo dire che dobbiamo pronunciare la formula “nel nome di Gesù” per tutte le cose che facciamo, in parole o in azioni! Invece significa semplicemente che tutto quello che diciamo e che facciamo deve essere fatto come il Signore Gesù lo ha chiesto e come lo farebbe Lui!

Fare ogni cosa come la farebbe Gesù significa camminare secondo lo Spirito!


Quindi, il battesimo in acqua cristiano deve essere fatto “nel nome di Gesù”, cioè pronunciando le parole che Gesù ci ha chiesto di pronunciare “Battezzandoli nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. È questo il vero battesimo nel nome di Gesù!

La Chiesa è stata da troppo tempo inutilmente divisa da chi ha voluto rifare i battesimi a chi non è stato battezzato “nel nome di Gesù”. Che grande errore!

Se siete stati battezzati solo con la formula “nel nome di Gesù” chiedete spiegazioni a Gesù stesso, per sapere cosa ne pensa e vi dirà chiaramente cosa dovete fare!

A livello pratico, quelli che hanno accettato il messaggio del Vangelo devono immediatamente fare il battesimo in acqua per immersione, riconoscendosi peccatori e invocando il nome del Signore Gesù per il perdono dei loro peccati.

È Ananìa (un semplice discepolo) che dice a Paolo:

Ed ora che aspetti? Alzati e sii battezzato e lavato dai tuoi peccati, invocando il nome del Signore” (Atti 22:16)

È il fatto di invocare il nome del Signore Gesù che lava i peccati, non il battesimo in sé. Lo dice anche Pietro il giorno di Pentecoste a quelli che hanno avuto il cuore toccato dal suo discorso:

Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2:38)

È il pentimento e il fatto di invocare il nome del Signore Gesù Cristo per il perdono dei peccati che ci da la salvezza, non il battesimo in sé.

Riguardo invece al dono dello Spirito Santo di cui parla Pietro, si tratta del battesimo di Spirito.


3• il battesimo di Spirito.


I santi della vecchia alleanza potevano accedere al perdono dei loro peccati, cioè alla nuova nascita, con il pentimento e la fede nel Dio d’Israele, il solo vero Dio.

Ma non avevano la promessa di ricevere lo Spirito Santo che venisse a dimorare in permanenza in loro. Questo è stato riservato alla Chiesa e alla nuova alleanza in Cristo (Geremia 31:31-33, Ezechiele 36:25-27, Galati 3:14).

Solo alcuni profeti, re, giudici e sacerdoti potevano essere unti o rivestiti dallo Spirito di Dio per un tempo o per compiere la loro missione.


Ricordiamoci che Abrahamo è stato dichiarato giusto perché ha avuto fede in Dio. Essere dichiarato giusto significa che ha beneficiato della nuova nascita del suo spirito. Se il suo spirito non fosse passato da una nuova nascita, non sarebbe potuto entrare nel Regno celeste di Dio dopo la sua morte.

Ora, Gesù stesso dichiara che Abrahamo è vivo e che sarà seduto a tavola alle Nozze dell’Agnello con Isacco e Giacobbe, in quanto amico dello Sposo (Matteo 8:11).


I dodici non erano forse già nati di nuovo prima della Pentecoste?

Ovviamente! Poiché avevano riempito le condizioni date dal Signore per essere salvati. E cioè si erano pentiti dei loro peccati, avevano creduto al Signore Gesù in quanto Figlio di Dio e Messia (cioè Cristo, Unto), ed erano stati battezzati in acqua.

Ma, avevano lo Spirito Santo in loro?

No. Non era possibile averlo prima della resurrezione del Signore Gesù. Lo Spirito Santo era con loro, ma non ancora in loro. Lo dice il Signore Gesù durante l’ultima cena:

Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.(Giovanni 14:16-17)


Se il Signore dice che lo Spirito Santo sarà in loro, vuole dire che non vi era ancora! Ma che semplicemente dimorava con loro.

Solo dopo la resurrezione del Signore hanno potuto ricevere in loro lo Spirito Santo:

Poi Gesù di nuovo disse loro: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». E, detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo».” (Giovanni 20:21-22)


È in quel preciso momento che lo Spirito Santo è venuto a dimorare in loro.

Dal momento della resurrezione di Gesù in poi, tutti quelli che si pentono ed accettano il Signore Gesù come loro Salvatore, ricevono immediatamente in loro lo Spirito Santo, allo stesso tempo del perdono dei loro peccati e della nuova nascita.


Ma è questo quel che il Signore chiama il “battesimo di Spirito”?

No. Poiché prima di salire in Cielo, il Signore resuscitato ha detto ai Suoi discepoli che avevano già ricevuto lo Spirito Santo poco tempo prima:

E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni… voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra» (Atti 1:4-5, 8)


È Gesù stesso che usa il termine “voi sarete battezzati di Spirito Santo”.

Significa che non erano ancora stati battezzati di Spirito Santo, anche se lo avevano già ricevuto in loro.

Il battesimo di Spirito è un rivestimento di potenza per essere testimoni di Cristo. È lo stesso rivestimento di potenza che ha ricevuto Gesù quando è stato battezzato da Giovanni.

Quando riceviamo il battesimo di Spirito Santo, che ci riveste di un’unzione di potenza, si tratta di un’esperienza diversa da quella della nuova nascita, dove riceviamo lo Spirito Santo che viene a dimorare in noi, nel nostro nuovo spirito rigenerato.


Lo Spirito Santo “in noi” permette a tutti i cristiani nati di nuovo di produrre il frutto dello Spirito. mentre lo Spirito Santo “su di noi” (e che ci riempie quando ci immergiamo = battezziamo di Spirito), ci apre immediatamente la porta alla potenza e ai doni dello Spirito. Ma non è la Sua sola funzione, visto che il battesimo di Spirito serve anche ad edificare noi stessi.


Il frutto dello Spirito è la cosa più importante, ma senza il battesimo dello Spirito manchiamo di potenza. 

Al tempo stesso, se abbiamo il battesimo di Spirito e tutti i doni, ma senza l’amore e il frutto dello Spirito, non siamo nulla! 

Abbiamo bisogno delle due cose, sia del frutto dello Spirito che del battesimo dello Spirito: dell’Amore e della Potenza!


Paolo dice:

Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore (il frutto dello Spirito), divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo. E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla.(1 Corinzi 13:1-2)


Dieci giorni dopo l’ascesa del Signore Gesù, ecco cosa accade:

Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. E all'improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.” (Atti 2:1-4)


Lo Spirito Santo è prima venuto “su di loro” poi “li ha riempiti” e poi si misero tutti a parlare in altre lingue.

Possiamo già notare che essere battezzati di Spirito è la stessa cosa che essere riempiti (o ripieni) di Spirito.

Lo Spirito Santo riempie in noi tutto quello che può riempire al momento in cui riceviamo il Battesimo di Spirito. Continuerà in seguito a riempirci sempre di più, man mano che camminiamo fedelmente con il Signore!


Riguardo alle lingue che hanno espresso, si trattava qui di lingue esistenti, ma che non conoscevano. Poiché tutti quelli che li hanno sentiti parlare li udivano rendere gloria a Dio ognuno nella sua propria lingua. Ma alcuni discepoli hanno magari hanno parlato in lingue di angeli, come menziona Paolo in 1 Corinzi 13:1.


Notiamo bene che TUTTI quelli che erano insieme (Atti 1:14) sono stati riempiti di Spirito e che TUTTI hanno parlato in altre lingue quando sono stati battezzati di Spirito.

In quel momento si è compiuta la promessa di Gesù:

E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; 18 prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno” (Marco 16:17-18)


Il parlare in lingue che accompagna il battesimo di Spirito è promesso a TUTTI i discepoli di Gesù, basta che credano.

Allo stesso modo TUTTI i discepoli di Gesù, se credono, hanno il potere di scacciare i demoni nel Suo Nome, di imporre le mani ai malati che saranno guariti. Non è una cosa riservata solo ad alcuni, solo ai pastori o solo ai conduttori!


Esaminiamo gli altri passaggi degli Atti degli Apostoli che parlano del battesimo di Spirito per vedere cosa è accaduto. 

Oltre ad Atti 2:4, ci sono ancora quattro menzioni del battesimo di Spirito.


La seconda si trova quando Filippo andò ad evangelizzare una città della Samaria. Predicò Cristo e quelli che ricevettero la sua parola furono battezzati in acqua, compreso l’ex mago Simone.

Ma Pietro e Giovanni furono mandati da Gerusalemme affinché i nuovi convertiti ricevessero il battesimo di Spirito Santo, poiché non era ancora sceso su di loro. Notata sempre la stessa espressione “su di loro”.

Gli apostoli imposero loro le mani e ricevettero lo Spirito Santo.

Notate bene che i nuovi convertiti non sono stati automaticamente battezzati di Santo Spirito nel momento della loro conversione. Lo hanno ricevuto solo quando gli apostoli hanno imposto loro le mani.

Non dice qui che chi aveva ricevuto il battesimo di Spirito ha parlato in altre lingue, però ci sono degli indizi che ci permettono di pensare che fu così.

Innanzitutto Simone il mago “vide” che lo Spirito Santo era stato dato per imposizione delle mani. Se non fosse accaduto nulla di visibile, Simone non lo avrebbe notato!

Poi, quando Simone offrì dei soldi agli apostoli per ricevere il potere di trasmettere il battesimo per imposizione delle mani, Pietro indignato gli disse:

Vada il tuo denaro in perdizione con te, perché tu hai pensato di poter acquistare il dono di Dio col denaro. Tu non hai parte né sorte alcuna in questo, perché il tuo cuore non è diritto davanti a Dio” (Atti 8:20-21)

Il testo greco dice: “non hai parte né sorte in questo fatto di parola (o voce o lingua), riferendosi centralmente al parlare in lingua che si era manifestato quando furono battezzati di Spirito.


La terza menzione di un battesimo di Spirito Santo la troviamo al momento della conversione di Saulo di Tarso. Dopo che Gesù gli fu apparso sul cammino di Damasco, Paolo fu condotto nella città e Gesù gli mandò un semplice discepolo chiamato Ananìa. Questo gli impose la meni e gli disse:

Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo». In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato” (Atti 9:17-18)

Anche qui non viene detto che Paolo si mise a parlare in lingue. Ma sappiamo che Paolo parlava in lingue, come lui stesso dice ai Corinzi:

Io ringrazio il mio Dio, perché parlo in lingue più di voi tutti.” (1 Co. 14:18)

Paolo ha certamente ricevuto il dono delle lingue quando Ananìa gli ha imposto le mani.


La quarta menzione di un battesimo di Spirito si trova quando l’apostolo Pietro andò ad evangelizzare Cornelio e la sua famiglia. Così termina il suo discorso:

A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome». Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse stato sparso anche sui gentili, perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire: «Può alcuno vietare l'acqua, perché siano battezzati costoro che hanno ricevuto lo Spirito Santo proprio come noi?». Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù. Essi poi lo pregarono di rimanere con loro alcuni giorni.” (Atti 10:43-48)

Cornelio e la sua famiglia hanno ricevuto la salvezze e il battesimo di Spirito Santo e sono stati immediatamente battezzati in acqua. Quindi è possibile essere battezzati di Spirito prima di essere battezzati di acqua, a condizione di essere già convertiti a Cristo.


L’ultima menzione di un battesimo di Spirito si trova quando Paolo incontra ad Efeso una dozzina di discepoli, senza dubbi discepoli di Gesù.

«Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete creduto?». Quelli gli risposero: «Non abbiamo neppure udito che vi sia uno Spirito Santo»” (Atti 19:2)

Quando Paolo chiede “quando avete creduto”, si tratta senza dubbi del fatto di aver creduto in Gesù. E fu molto stupito del fatto che non avessero nemmeno sentito parlare dello Spirito Santo, perché tutti i nuovi convertiti venivano immediatamente battezzati in acqua e subito sempre guidati al battesimo di Spirito.

Paolo comprese che non erano stati battezzati in acqua nel nome del Signore ma che avevano ricevuto solamente il battesimo di Giovanni.

Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù. E, quando Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro e parlavano in altre lingue e profetizzavano.” (Atti 19:5-6)


In questi cinque passaggi possiamo notare queste cose:

- I discepoli facevano molta attenzione ad obbedire scrupolosamente ai comandamenti di Gesù, cioè di battezzare in acqua i nuovi convertiti, immediatamente dopo la loro conversione, e di guidarli subito dopo al battesimo di Spirito.

Purtroppo oggi non sempre accade così! A volte si fanno aspettare molto a lungo i nuovi convertiti prima di battezzarli in acqua e non viene spiegato come ricevere il battesimo di Spirito, che Gesù desidera ardentemente dare a tutti i Suoi discepoli!

- Nei cinque passati del battesimo di Spirito che abbiamo studiato, tre dicono chiaramente che hanno parlato in lingue e gli altri due lo lasciano supporre.

È così triste constatare che la maggior parte delle chiese cristiane oggi non rispetta più i comandamenti del Signore, o si sono completamente deviate battezzando gli infanti o insegnando che il battesimo di Spirito viene dato automaticamente alla conversione, o ancora affermando che le lingue sono finite o che non sono più utili!


Il parlare in lingue è per tutti i discepoli del Signore Gesù?


Molti lo contestano. Eppure in Marco 16, il Signore Gesù ha chiaramente affermato che tutti quelli che avranno creduto parleranno in nuove lingue!

Chi contesta cita, ma fuori contesto, questo passaggio di Paolo:

E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione, i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti dottori? Hanno tutti il dono di potenti operazioni? Hanno tutti i doni di guarigioni? Parlano tutti diverse lingue? Interpretano tutti” (1 Corinzi 12:28-30)


La risposta a tutte queste domande è No.

Però tutto questo capitolo concerne l’esercizio dei doni spirituali nell’assemblea. In un’assemblea cristiana i doni spirituali si esercitano per l’edificazione di tutti e l’utilità comune (1 Co. 12:7)

Paolo descrive così i diversi doni spirituali che si esercitano nell’assemblea:

A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di conoscenza; a un altro fede, dal medesimo Spirito; a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti; a un altro diversità di lingue; a un altro l'interpretazione delle lingue. Or tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole.” (1 Co. 12:8-11)

Il dono di “diversità di lingue” (cioè dare un messaggio da parte di Dio in una lingua che deve essere interpretata) è esercitato nell’assemblea da quelli che lo hanno ricevuto. Ma non tutti esercitano questo dono, poiché avviene per iniziativa dello Spirito Santo (è Lui che decide).

Invece il parlare in lingue ricevuto al momento del battesimo dello Spirito lo esercita per propria iniziativa chi lo ha ricevuto. Chi parla in lingue può parlare dove e quando vuole lui.

In altre parole, Dio vuole che tutti siano battezzati di Spirito e che tutti parlino in lingue (1 Co. 14:5), ma non tutti ricevono il dono di diversità di lingue nell’assemblea, cioè di portare messaggi da parte di Dio in altre lingue in un contesto di assemblea.

Ecco perché Paolo dice “parlano forse tutti in lingue?” (nel contesto della chiesa). La risposta è no.

Personalmente, io parlo in lingue nella mia relazione personale con il Signore, ma non porto mai alcun messaggio in lingue ad un’assemblea. Non è un dono che ho ricevuto.


A cosa serve il dono delle lingue che riceviamo al battesimo di Spirito?

Non si tratta di un dono per imparare più in fretta le lingue straniere!

Anche se a volte alcuni missionari sono stati utilizzati dallo Spirito Santo per parlare a dei popoli di cui non conoscevano la lingua. Ma sono casi rari.

Gesù ha detto ai Suoi discepoli che avrebbero ricevuto una potenza per testimoniare. È la prima funzione del battesimo di Spirito.

Qualunque nuovo convertito battezzato di Spirito può subito manifestare la potenza e i doni dello Spirito. Anche se di solito non è ancora un cristiano molto spirituale.

Per questo l’apostolo Paolo ci spiega a cosa serve il parlare in lingue che ricevono tutti quelli che vengono battezzati di Spirito:

Desiderate l'amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate profetizzare, perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo comprende, ma egli in spirito proferisce misteri. Chi profetizza, invece, parla agli uomini per edificazione, esortazione e consolazione. Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa.” (1 Co. 14:1-4)


Paolo ci rivela qui due funzioni molto importanti del parlare in lingue:

- Chi parla in lingue parla a Dio ed è in spirito che proferisce dei misteri. E Paolo aggiunge: se prego in lingue il mio spirito è in preghiera (v.14). Paolo chiama il parlare in lingue “la preghiera dello spirito”. Dice anche che si può cantare in lingue, rendere grazie in lingue con lo spirito.

Che privilegio di poter parlare a Dio e pregarLo, lodarLo e renderGli grazie in una lingua direttamente ispirata dallo Spirito Santo! È una lingua celeste perfettamente pura e mirata!

Quando non sappiamo più cosa dire in preghiera nella nostra lingua materna, preghiamo in lingua per il motivo o per la persona che abbiamo nel cuore, e possiamo essere certi che questa preghiera ispirata dallo Spirito sarà gradita davanti al trono di Dio!


- Un altra funzione molto importante di parlare in lingue è l’edificare se stessi.

Edificazione è un altro modo per dire santificazione o perfezionamento!

Esistono molti modi per edificare se stessi: studiando la Bibbia, passando del tempo nella comunione fraterna, pregando nella nostra lingua, prendendo la Santa Cena, ascoltando delle lingue ispirate, ecc…

Ma il modo più semplice, più facile e più potente di edificare se stessi è di parlare in lingue!

Paolo dice che è in spirito che diciamo dei misteri quando parliamo a Dio in una lingua ispirata. Ovviamente si tratta di misteri per noi, non per Dio! Ma parlare in lingue con Dio di quei misteri permette allo Spirito Santo di far “scendere” nella nostra intelligenza la loro rivelazione. E questo ci edifica.


Il parlare in lingue ci permette quindi di ricevere la rivelazione delle cose che sono misteriose per noi, ma che lo Spirito Santo ci permette di comprendere. È come se parlando in lingue si stabilisse un canale di comunicazione spirituale tra il nostro spirito e la nostra intelligenza e che in questo modo possiamo ricevere delle rivelazioni che altrimenti non potremmo.

Paolo dice ai Corinzi di parlare in lingue più di tutti loro! Significa che si edificava in modo potente e costante! Questo può spiegare come abbia potuto ricevere una tale abbondanza di rivelazioni profonde!

E possiamo capire come mai il maligno fa ogni sforzo possibile per spegnere questo dono delle lingue o per impedire ai cristiani di esercitarlo! Non permettiamogli di farlo!

Nell’ambito di un assemblea, il dono di parlare in altre lingue non è il più potente dei doni spirituali, ma serve anch’esso all’edificazione della chiesa, se viene interpretato in una lingua comprensibile a tutti.

Nell’ambito della nostra relazione personale con il Signore invece, il parlare in lingue è certamente il modo più potente di edificare noi stessi!

Ecco perché il Signore, prima di salire in cielo, ha detto ai Suoi discepoli di non allontanarsi da Gerusalemme, cioè di non fare niente, senza prima aver ricevuto il battesimo di Spirito Santo!


Testimonianza personale.


Dopo essermi pentito ed aver ricevuto il Signore Gesù come mio salvatore, sono rimasto quasi un anno intero a casa, a studiare e leggere la Parola di Dio. All’epoca avevo un carattere riservato e timido, quindi durante quel periodo non ho fatto nulla per servire il Signore.

A forza però di studiare la Parola, lo Spirito Santo è riuscito a convincermi che il mio battesimo cattolico non era conforme al vero battesimo cristiano che leggevo nella Bibbia. Allora ho subito insistito per essere battezzato in acqua per immersione. Il giorno del mio battesimo in acqua, Dio mi ha fatto la grazia di battezzarmi anche di Spirito Santo e mi sono subito messo a parlare in lingue, esprimendo semplicemente quello che mi veniva da esprimere.

Ho subito compreso cosa significava quello che il Signore ha detto ai Suoi discepoli: “Riceverete una potenza, lo Spirito Santo che verrà su di voi e sarete miei testimoni!”

Immediatamente ho sentito il bisogno di testimoniare della mia fede.

Il giorno dopo i miei battesimi d’acqua e di Spirito, pieno di coraggio, sono andato a trovare il mio direttore all’università dove insegnavo e gli ho chiesto di poter utilizzare la mia aula di psicologia per annunciare il Vangelo. È stato molto sorpreso, (sia perché non se lo aspettava da me e sia perché è vietato all’Università francese insegnare “religione” al di fuori delle aule di teologia), ma mi ha dato il permesso. È stato un primo grande miracolo!

Ho subito iniziato ad invitare i colleghi e gli studenti per ascoltare la buona novella e sono venuti! Anche persone delle città dove abitavo hanno iniziato a venire!

È stato proprio in quel periodo che ho iniziato a vivere dei combattimenti tra la potenza di Dio e quella di Satana.

Il mio battesimo di Spirito e stato anche una porta aperta per ricevere ed esercitare doni spirituali, come il dono di interpretazione delle lingue, di profezia, di discernimento degli spiriti e altri ancora, secondo la volontà dello Spirito Santo che mi guida per esercitarli.

Cari fratelli e sorelle, non sottovalutiamo il parlare in lingue e la sua potente utilità!


Per quelli che non sono ancora battezzati di Spirito


Concludendo vorrei spiegare a chi non è ancora stato battezzato di Spirito come può esserlo.

La prima cosa che dovete sapere è che il Signore Gesù vi desidera battezzare con il Suo Spirito molto più di quanto lo vogliate voi! E vuole farlo CON il dono di parlare in altre lingue! 

Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono(Luca 11:13)

Quando ci convertiamo a Cristo non abbiamo bisogno di chiedere a Dio di darci lo Spirito Santo che dimori in noi, perché avviene automaticamente. 

Invece dobbiamo chiederglielo per essere riempiti o battezzati di Spirito, perché Dio non lo farà di forza con chi non lo desidera!

Se avete già chiesto al Signore di essere riempiti del Suo Spirito, e non è successo nulla, vi faccio una domanda:

Avete creduto che vi aveva riempiti quando glielo avete chiesto? Anche senza sentire nulla?

Probabilmente no!

Quindi quello che dovete fare è semplicemente chiedere al Signore di riempirvi col Suo Spirito e CREDERE CHE VI RIEMPIE APPENA LO CHIEDETE! Non interessatevi mai di quel che potete sentire o no, semplicemente credete che siete stati riempiti di Spirito nel momento in cui lo avete chiesto!

Poi, visto che credete di essere stati riempiti e visto che la Parola vi mostra che tutti quelli che sono stati riempiti hanno iniziato a parlare in lingue, mettete la vostra fede in azione, aprite la bocca e pronunciare tutte le parole sconosciute che sentite di pronunciare, CREDENDO CHE QUESTA SPINTA È ISPIRATA DALLO SPIRITO SANTO e scacciando il pensiero che siete voi ad inventarlo!

Se non riuscite subito, non stressatevi, non forzatevi, ma non mollate! Rimanete nella fede e continuate a credere che siete stati riempiti di Spirito. Siate certi che lo Spirito Santo vi guiderà a parlare in nuove lingue! Continuate a credere e a mettere la fede in azione!


Nel prossimo studio finiremo di parlare degli altri battesimi.

A presto!

Che Dio vi benedica!




Link Originale: https://bloghvm.wordpress.com/2021/11/21/b357-le-perfectionnement-des-saints-4/#more-3123



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