giovedì 3 marzo 2022

STUDIO 6: IL GIUDIZIO ETERNO

di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei santi)



Tratteremo qui il sesto tema della prima parte del nostro programma: il Giudizio Eterno.

Possiamo definire la parola “Giudizio” in due modi:

1- la facoltà di analizzare e apprezzare correttamente. In questo caso, giudicare significa osservare e studiare qualcosa o qualcuno, per farsene un’opinione conforme alla verità, che sia favorevole o sfavorevole.

2- l’azione di giudicare in giustizia o davanti ad un tribunale. In questo caso, un giudice, dopo aver studiato un caso, prende una decisione che porta ad una sentenza che condanna o assolve, in modo conforme alle leggi in vigore.


Nei due casi, per giudicare è necessario raccogliere ed esaminare attentamente dei fatti precisi, e di conoscere bene i criteri di giudizio, per poter arrivare ad un’opinione il più vicino possibile alla verità, o ad una sentenza che sia la più giusta possibile.

Per far questo la persona che giudica deve avere: imparzialità nell’esame obiettivo e completo dei fatti; il desiderio sincero di ricercare la verità in ogni cosa; e una grande integrità nella decisione del giudizio finale.


Dio solo è Giusto Giudice.


Solo Dio è capace di giudicare perfettamente. Solo Lui conosce perfettamente le motivazioni dei cuori e solo Lui conosce perfettamente cosa accede nella vita di ciascuno e nel mondo intero!


Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti la mente e il cuore” (Geremia 11:20)


Poiché l'Eterno è il nostro giudice, l'Eterno è il nostro legislatore, l'Eterno è il nostro re” (Isaia 33:22)


Dio detiene nelle Sue mani tutti i poteri: giudiziario, legislativo ed esecutivo!

È necessario che Dio giudichi per far risplendere la Sua santità e la Sua giustizia.


Ma l'Eterno degli eserciti sarà esaltato nel giudizio, e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.” (Isaia 5:16)


Ecco perché, prima di giudicare e per poter giudicare, Dio deve farci conoscere i Suoi criteri di giudizio, cioè i comandamenti della Sua Parola che ci chiede di osservare.


Lucifero, il primo ad essere stato giudicato.


Lucifero era un cherubino protettore, ripieno della gloria di Dio. Ma si è lasciato trascinare dall’orgoglio, volendo ricevere lui stesso l’adorazione che è riservata a Dio solo. Così fu precipitato lontano dalla presenza di Dio ed è diventato il diavolo, Satana (che significa “l’avversario”).


Tu eri un cherubino unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di DIO e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità. Per l'abbondanza del tuo commercio, ti sei riempito di violenza e hai peccato; perciò ti ho scacciato come un profano dal monte di DIO e ti ho distrutto, o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore. Ti getto a terra, ti metto davanti ai re, perché ti vedano.” (Ezechiele 28:14-17)


Anche Adamo ed Eva sono caduti sotto il giudizio di Dio.


Nel giardino dell’Eden, Dio aveva vietato ad Adamo ed Eva di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Aveva detto:

E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai».” (Genesi 2:16-17)


Dio aveva dato la Sua legge. Il giorno in cui Adamo ed Eva hanno peccato mangiando il frutto proibito, Dio ha dovuto pronunciare il Suo giudizio e sono morti, prima spiritualmente e poi, molto tempo dopo, fisicamente.

Era necessario che Dio dia ad Adamo ed Eva la possibilità di scegliere se ubbidirgli o disubbidirgli. Altrimenti non avrebbero esercitato il libero arbitrio. E senza libero arbitrio non c’è vero amore!

Se Dio non avesse dato il Suo giudizio, in modo conforme alla Sua Parola, non sarebbe stato dichiarato Giusto. E questo è impossibile!


Tutti gli esseri umani sono sotto il giudizio di Dio.


Da quel momento in poi, tutti i discendenti di Adamo ed Eva sono nati nel peccato e devono subire il giusto giudizio di Dio. Poiché tutti gli uomini hanno peccato e tutti sono privi della gloria di Dio.


Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato;” (Romani 5:12)


Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 6:23)


Dio ha fatto ricadere il Suo giudizio su Suo Figlio.


Ciononostante, nella Sua grazia e nel Suo amore, Dio non ha voluto condannare le Sue creature. Allora ha dato il Suo unico Figlio, facendo ricadere su di Lui il giudizio dei nostri peccati, affinché tutti quelli che credono in Lui non periscano, ma ricevano il perdono e la vita eterna.


Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».” (Giovanni 3:17-21)


Dopo la caduta, il giudizio di Dio resta sospeso sull’umanità peccatrice, finché non crede al Figlio di Dio.

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui” (Giovanni 3:36)


Dio pazienta, volendo salvare tutti gli uomini, fino al giorno in cui sarà manifestata la Sua ira. Quello sarà il tempo dell’Apocalisse, quando il giudizio di Dio si abbatterà sull’umanità ribelle.


Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è venuta” (Apocalisse 14:6-7)


Il giudizio di Dio riposa sul peccato.


Dalla prima caduta in poi, Dio ha pronunciato un giudizio sul peccato:

il salario, o la conseguenza, del peccato, è sempre la morte. 

E nella parola “morte” sono incluse tutte le maledizioni possibili ed immaginabili, quelle ricadute sul Signore Gesù sulla croce.

Tutti quelli che accettano Gesù Cristo come loro Salvatore e Signore, scampano dal giudizio di Dio sul peccato e da tutte le maledizioni che ne risultano. Ma quelli che non Lo hanno accettato, o che Lo rifiutano, devono subire quel giudizio e quelle maledizioni.


Dobbiamo ben comprendere che i giudizi e le maledizioni che risultano dal peccato non sono la volontà perfetta di Dio, che è Amore e vuole benedire!

Ma, come per Adamo ed Eva, Dio ci avvisa che se pecchiamo saremo separati da Dio, apriremo una porta al maligno e attireremo su di noi le maledizioni.

Se però ci pentiamo e ci giriamo verso il Signore Gesù, Lui è felice di perdonarci, di benedirci, di guarirci e di salvarci!

Lo Spirito Santo opera nel mondo intero per condurre tutti gli uomini al ravvedimento e per convincerli di peccato, di giustizia e di giudizio.


Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Di peccato, perché non credono in me; di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.” (Giovanni 16:7-11)


Quando un uomo accetta di essere convinto di peccato, lo Spirito Santo gli rivela che ha solo due alternative:

- o essere convinto di giustizia, ricevendo Gesù Cristo come Salvatore e Signore:

- o essere convinto di giudizio, se rifiuta la salvezza offerta in Cristo.


Molti atei non riescono a sbarazzarsi del pensiero che ci sia un giudizio dopo la morte. Quel pensiero viene dallo Spirito Santo, che vuole salvarli guidandoli al pentimento e alla fede in Gesù.


I cristiani, come sono chiamati a giudicare e come possono essere giudicati?


Prima di parlare del giudizio eterno, vedremo i diversi giudizi che i cristiani possono essere chiamati a pronunciare o a subire.


In che modo Dio ci chiede di giudicare.


Il Signore Gesù ci ha spesso messi in guardia riguardo al modo di giudicare. Ci chiede di vegliare con cura a giudicare secondo la giustizia e la verità, e non secondo le apparenze e secondo la carne.


Non giudicate, affinché non siate giudicati. Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate; e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: "Lascia che ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre c'è una trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.” (Matteo 7:1-5)


Il giudizio che il Signore ci vieta di dare, è un giudizio ipocrita, quando cerchiamo di correggere o condannare gli altri per cose che facciamo noi stessi!

Invece, ci chiede di giudicare nel modo corretto, cioè di discernere e dichiarare quel che è giusto o sbagliato secondo quel che Dio considera giusto o sbagliato.

In certe chiese, viene utilizzato questo comandamento di Gesù per vietare ai cristiani di giudicare, soprattuto i responsabili. In questo modo, nessun cristiano osa giudicare gli altri, per timore di essere accusato!

Ora, noi dobbiamo giudicare, ma dobbiamo farlo nel modo giusto, cioè secondo la verità e la giustizia di Dio.

L’apostolo Paolo scrive:

Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio. Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali. Or l'uomo naturale (cioè l’uomo carnale) non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. Ma l’uomo spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno. Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.” (1 Corinzi 2:12-16)


Ciò significa che, più diventiamo dei cristiani spirituali, più giudicheremo nel modo corretto. Noi abbiamo tutti lo Spirito e il pensiero di Dio nel nostro spirito, ma dobbiamo essere capaci di comprendere quel che lo Spirito di Dio ci dice, per poter giudicare correttamente. Per riuscirci è necessario non essere carnali.

Quindi, non si deve vietare ai cristiani di giudicare, ma piuttosto insegnare come giudicare secondo la verità e secondo lo Spirito, aiutandoli a santificarsi e diventare discepoli sempre più spirituali.


I cristiani devono sapere che sono chiamati a giudicare.


Non “quelli di fuori”, cioè i non convertiti a Cristo, poiché è Dio che li giudica. Ma, un giorno futuro, saremo chiamati a giudicare il mondo e anche gli angeli (1 Corinzi 6:2-3)


Fintanto per che troviamo ancora qui, ci viene chiesto di giudicare “quelli di dentro”, cioè i membri della Chiesa di Cristo. Ben inteso, deve essere un giudizio secondo la verità e la giustizia di Dio. Quindi è una cosa riservata a coloro che hanno raggiunto un livello di maturità spiritale da permettergli di giudicare giustamente, che siano conduttori oppure no.

È la nostra conoscenza personale della Parola di Dio che ci permette di esercitare un giudizio secondo la giustizia, poiché in realtà è la Parola di Dio che giudica.


La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Ebrei 4:12-13)


Siamo anche chiamati a giudicarci da soli, per non essere giudicati da Dio.


Ci viene anche chiesto di giudicare noi stessi, se non vogliamo essere giudicati o “corretti” dal Signore.

Se non ci giudichiamo da soli, cioè se non ci pentiamo delle nostre opere sbagliate per ubbidire alla volontà di Dio, è Dio stesso che ci giudicherà, che ci correggerà, per riportarci nelle retta via e farci partecipare alla Sua santità.


Dobbiamo però comprendere che questi giudizi non sono destinati a condannare i cristiani che peccano, e che non vogliono pentirsi, ma a condurli al pentimento e al perdono di Dio. 

Per esempio, Paolo rimprovera ai Corinzi di non aver giudicato uno dei membri della loro chiesa che viveva apertamente nel peccato senza volersi pentire:


Si ode dappertutto dire che tra di voi vi è fornicazione, e una tale fornicazione che non è neppure nominata fra i gentili, cioè che uno tiene con sé la moglie del padre. E vi siete addirittura gonfiati e non avete piuttosto fatto cordoglio, affinché colui che ha commesso una tale azione fosse tolto di mezzo a voi. Ora io, assente nel corpo ma presente nello spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso ciò. Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo, ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.” (1 Corinzi 5:1-5)


Questa non è una decisione personale di Paolo, ma Paolo agisce nel nome del Signore. Quindi è il Signore che consegna a Satana il cristiano che rifiuta di pentirsi.

Lo stesso vale per i cristiani che prendono la Santa Cena indegnamente, cioè mentre vivono in una situazione di peccato cosciente, senza volersi pentire:

Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.” (1 Corinzi 11:26-31)


Dobbiamo comprendere bene: 

non è Dio che rende malati i cristiani per insegnare qualcosa o per renderli più spirituali!

Ma sono i cristiani che peccano e non si pentono, malgrado tutti gli avvertimenti del Signore.

In questo caso, il Signore può arrivare al punto di consegnarli a Satana, affinché soffrano tra le mani del nemico, per riacquistare il buon senso e pentirsi. Allora il giudizio viene tolto.

Ogni castigo di Dio è un Suo giudizio. Ma se impariamo a esaminarci da soli, non saremo giudicati dal Signore!


Possiamo constatare che i giudizi pronunciati da Dio sulla Sua Chiesa, non sono una condanna definitiva, ma delle correzioni, a volte severe, destinate a portare il peccatore al pentimento, affinché il suo spirito sia salvato nel giorno del Signore Gesù.

Costoro infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli ci corregge per il nostro bene affinché siamo partecipi della sua santità. Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.” (Ebrei 12:10-11)


Il Rapimento della Chiesa porta con sé un giudizio.


Il Rapimento della Chiesa fedele per incontrare il Signore Gesù nell’aria, sarà un aspetto del giudizio di Dio.

Questo giudizio avverrà sotto forma di selezione, di separazione, tra quelli che saranno pronti, perché avranno lasciato che il Signore li santifichi, e quelli che non saranno pronti, o perché non avranno ubbidito alla volontà e ai comandamenti del Signore Gesù, o perché saranno caduti in un peccato cosciente di cui tardano a pentirsi.

I cristiani che non saranno rapiti dovranno subire la prova dell’Apocalisse. Tutti quelli che rifiuteranno il marchio della Bestia saranno messi a morte, ma non perderanno la salvezza. Coloro invece che accetteranno quel marchio, che sarà associato all’adorazione della Bestia, saranno perduti per l’eternità.

Quanto è importante per ciascuno di noi restare pronti a partire in ogni momento!

E cioè attingere costantemente nella grazia di Dio, di essere pronti a pentirci appena lo Spirito Santo ce lo mostra e dimorare sempre nell’umiltà e nell’obbedienza.


Tutti dovranno passare davanti al tribunale di Dio o di Cristo.


I cristiani, visto che Cristo ha ricevuto al loro posto la condanna che meritava il peccato, scamperanno da ogni condanna.

Significa forse che eviteranno ogni tipo di giudizio dopo il Rapimento?

No. Perché i cristiani che saranno Rapiti, dovranno tutti presentarsi davanti al tribunale di Cristo.


Ora tu, perché giudichi il tuo fratello? O perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo.(Romani 12:10)


Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.” (2 Corinzi 5:9-10)


Davanti al tribunale saranno giudicate le nostre opere compiute per il servizio a Dio e agli altri, sia in bene che in male, mentre eravamo nel nostro corpo mortale.

Qui la parola “male” non designa dei peccati, poiché sono stati tutti cancellati dal sangue di Cristo, ma dovrebbe essere tradotto piuttosto con “le cose che non sono state fatte nel modo corretto”.

Se abbiamo compiuto ”bene” le opere che Dio ha previsto in anticipo per noi, significa che lo abbiamo fatto nell’amore e nello spirito, sotto la guida dello Spirito Santo. Queste opere riceveranno una ricompensa nell’eternità davanti al tribunale di Cristo.


Per esempio, se lavoriamo per il Signore con una motivazione pura, con amore per le anime perdute, per edificare il Suo popolo, o per fare sinceramente del bene a qualcuno, possiamo essere certi che quelle opere verranno fatte secondo la volontà di Dio.


Invece tutte le opere che avremo compiuto nella carne, saranno bruciate nel fuoco davanti al tribunale di Cristo e non riceveranno alcuna ricompensa.

Dio non considera queste opere dei peccati, ma opere carnali, che non sono state fatte nell’amore e nello spirito, come Dio avrebbe voluto.

Ad esempio opere compiute con una motivazione impura: per apparire, per essere visti e lodati. Oppure opere compiute con una buona intenzione, ma in un modo che non corrisponde alla volontà di Dio perché in realtà vogliamo fare di testa nostra; e se scegliamo la nostra volontà e non la Sua, Lui che rispetta la nostra scelta, ci lascia fare!

Se invece Dio vede che abbiamo il desiderio sincero di fare la Sua volontà, ma intraprendiamo delle opere che Lui non aveva preparato per noi, ci bloccherà, come fece con Paolo. (Atti 16:6-8)


Tali opere non sono malvagie di per sé, ma non riceveranno alcuna ricompensa davanti al tribunale di Cristo.

Paolo lo spiega in questo passaggio:

Così colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la sua fatica. Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed altri vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, l'opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.” (1 Corinzi 3:8-15)


Paolo parla dell’opera di ciascuno, del lavoro che noi compiamo per il Signore, di tutto quello che piantiamo e costruiamo al Suo servizio.

Dobbiamo prima di tutto posare il buon fondamento, che è Cristo, cioè fondare tutte le nostre opere su Cristo e sulla Sua opera compiuta alla croce.

Poi, dobbiamo costruire utilizzando dei buoni materiali. Se utilizziamo legno, paglia o stoppia, questi rappresentano le opere carnali, fatte al di fuori della guida dello Spirito Santo. Tali opere saranno bruciate nel fuoco, poiché non sono quelle che erano state preparate in anticipo per noi dal Signore. Non riceveranno alcuna ricompensa. Chi le ha compiute non perderà la salvezza, ma avrà solo perso tempo ed occasioni preziose in questa vita cristiana terrena.

Se invece utilizziamo dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose, questi rappresentano le opere spirituali, guidate dallo Spirito di Dio.

Tali opere rimarranno e riceveranno ricompense.

Quali saranno queste ricompense?

Non viene detto di preciso. Forse dei ruoli o delle funzioni al servizio del Signore durante il Millennio o nell’eternità, sulla nuova terra e nella Gerusalemme Celeste!

La Bibbia ci parla di diverse corone che dovremo ricevere per essere ricompensati della nostra fedeltà.

- La corona incorruttibile (1 Corinzi 9:25);

- La corona di gloria (1 Tessalonicesi 2:19)

- La corona di giustizia (2 Timoteo 4:8)

- La corona di vita (Giacomo 1:12 e Apocalisse 2:10)

- La corona incorruttibile della gloria (1 Pietro 5:4)


Così come i Ventiquattro Anziani gettano le loro corone d’oro davanti al trono di Dio, anche noi getteremo le nostre corone davanti al trono del Signore, perché Lui solo meriterà tutta la gloria, quando avremo compiuto le opere che Lui stesso aveva preparato per noi!


Un giorno, Dio manifesterà il Suo giusto giudizio che sarà definitivo.


Temete per voi stessi la spada, perché l'ira porta la punizione della spada, affinché sappiate che c'è un giudizio” (Giobbe 19:29)


Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell'uomo». Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male.” (Ecclesiale 12:13-14)


Un giorno tutto quel che è nascosto sarà portato alla luce!

Anche per questo Dio ci chiede di sopportare con pazienza le ingiustizie e i cattivi trattamenti ai quali possiamo essere esposti, sapendo che un giorno, la giustizia perfetta di Dio sarà manifestata in nostro favore:

Noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, per la vostra perseveranza e fede in tutte le vostre persecuzioni ed afflizioni che sostenete. Questa è una dimostrazione del giusto giudizio di Dio, affinché siate ritenuti degni del regno di Dio per il quale anche soffrite, poiché è cosa giusta, da parte di Dio, rendere afflizione a coloro che vi affliggono, e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all'evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei suoi santi, per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta.” (2 Tessalonicesi 1:4-10)


Il giudizio eterno.


Nella Sua prima manifestazione, il Signore Gesù non è venuto per giudicare e condannare gli uomini, ma per salvarli. Ma dopo la Sua resurrezione, ogni giudizio è stato dato nelle Sua mani.


Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti. A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:42-43)


Ma ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano. Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell'uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30-31)


il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio” (2 Pietro 2:9)


L’apostolo Pietro parla qui del “giorno del giudizio”. C’è quindi un giorno in cui Dio pronuncerà un giudizio definitivo su quelli che avranno rifiutato di pentirsi e di ricevere la Sua grazia in Gesù Cristo.

Quel giorno è innanzitutto il giorno della nostra morte, poiché c’è un giudizio che avviene dopo la morte ed è definitivo.

E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza” (Ebrei 9:27-28)


Così come Cristo è morto una sola volta per espiare i peccati del mondo, così è riservato a tutti gli uomini di morire una sola volta, dopo di che viene il loro giudizio.

Quelli che durante la vita terrena avranno ricevuto Gesù Cristo come loro Salvatore e Signore e Gli saranno rimasti fedeli, scamperanno da ogni condanna dopo la loro morte, secondo la parola di Gesù:

Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno.” (Giovanni 11:25-26)


Significa che tutti quelli che credono al Signore Gesù non conosceranno mai la morte spirituale, anche dopo la loro morte fisica, poiché hanno ricevuto la vita eterna appena si sono pentiti dei loro peccati e hanno creduto in Gesù Cristo. Andranno direttamente nel paradiso di Dio.

Dobbiamo ricordare che il Purgatorio (quel luogo intermedio tra cielo ed inferno dove si dovrebbe andare per espiare alcuni peccati non “mortali”) non esiste nella Bibbia! Dopo la morte gli uomini sono, o salvati per fede in Cristo, o perduti per aver rifiutato Cristo.

Quelli che avranno rifiutato il Signore Gesù, trovandosi già nella morte spirituale, quando moriranno fisicamente si renderanno conto con orrore che dovranno subire il giudizio divino e la condanna alla morte eterna, che è la seconda morte.

Quindi è completamente inutile pregare per la salvezza di coloro che sono deceduti! È qui sulla terra che dobbiamo accettare la nostra salvezza, pentendoci e ricevendo Gesù Cristo come nostro Salvatore e Signore!

Gesù ha detto:

In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna” (Giovanni 6:47)


Il Signore parla al presente! Noi possediamo la vita eterna fin da ora se abbiamo accettato Gesù come nostro Salvatore. E dopo la nostra morte fisica andremo immediatamente alla presenza del nostro Dio, grazie al sacrificio pienamente sufficiente di Cristo sulla croce!


Quelli invece che sono perduti, appena passano dalla morte fisica, si rendono conto subito di essere condannati. Ma dovranno aspettare in un luogo di sofferenza, il giorno terribile del Giudizio Finale, quando resusciteranno per essere definitivamente condannati e gettati nello stagno di fuoco, con il diavolo ed i suoi demoni.


Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu più trovato posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l'Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.” (Apocalisse 20:11-15)


Si tratta di un giudizio eterno. Il Signore Gesù ha detto:

Ora, se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile, dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne. E se il tuo piede ti è occasione di peccato, taglialo; è meglio per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella Geenna, nel fuoco inestinguibile, dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne. E se l'occhio tuo ti è occasione di peccato, cavalo; è meglio per te entrare con un occhio solo nella vita, che averne due ed essere gettato nella Geenna del fuoco, dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne” (Marco 9:43-48)


Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra (quelli che sono giudicati e condannati): "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.” (Matteo 26:41)


Se questo fuoco eterno non si spegne e se il verme rode i perduti, si tratta proprio di un terribile castigo eterno!

Perché una tale severità? Perché è proporzionale alla gravità della decisione di rifiutare il Signore Gesù, il cui sacrificio sostitutivo sulla croce rappresenta il solo modo legale per espiare tutti i nostri peccati.

Alla fine, il solo peccato di quelli che saranno gettati nello stagno di fuoco, sarà di aver rifiutato definitivamente il Signore Gesù Cristo.

Quindi possiamo comprendere perché Dio giudica così severamente tutti quelli che avranno disprezzato il sacrificio di Suo Figlio sulla croce.

Chi insegna che i perduti saranno dissolti nel nulla e che l’inferno non esiste, rigetta l’insegnamento chiaro della Parola di Dio. Non avendo compreso che la giustizia perfetta di Dio esige la punizione del peccato. Quel peccato che è stato posto su Gesù al posto nostro, dovrà ritornare su tutti quelli che avranno rifiutato il Salvatore del mondo.

Dissolvere nel nulla i peccatori non sarebbe una punizione, poiché non sarebbero in grado di subire il loro castigo!

Da quale sorte terribile ci ha liberati il Signore Gesù con il Suo sacrificio sulla croce!

Quanto dobbiamo esserGli riconoscenti!

Non solo perché ci ha salvati dal giudizio eterno, ma per la gioia ineffabile di poter trascorrere l’eternità con Lui!

A Lui sia tutta la gloria per l’eternità! 

Amen!


Abbiamo concluso la prima parte del nostro studio sulle dottrine fondamentali della Parola di Cristo.

Inizieremo la seconda parte del programma, studiando “Ciò che è perfetto”!

A presto.

Che Dio vi benedica!


Link Originale:  https://bloghvm.wordpress.com/2021/12/02/b361-le-perfectionnement-des-saints-8/#more-3143



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