di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei santi) |
SECONDA PARTE: Tendiamo a ciò che è perfetto:
8- Il ministero attuale di Cristo.
Sappiamo che il signore Gesù è venuto una prima volta sulla terra, incarnandosi in forma di un semplice uomo, per salvarci, accettando di espiare i nostri peccati nel Suo corpo sulla croce (1 Pietro 2:24).
Tre notti e tre giorni dopo la Sua morte, il Signore è resuscitato. In seguito è rimasto quaranta giorni con i Suoi discepoli prima di ascendere verso Suo Padre.
Sappiamo anche che, secondo la Sua promessa, ritornerà a prendere la Sua Chiesa fedele per incontrarlo nell’aria, evitandole di subire il giudizio della Sua ira che si abbatterà sulla terra empia durante i sette anni di Tribolazione descritti nell’Apocalisse.
Tra il momento della Sua ascesa in Cielo e quello in cui verrà a prendere la Sua sposa, il Signore Gesù avrà compiuto un ministero di un’importanza capitale, quello di Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, misterioso personaggio di cui ci parlano il Libro della Genesi, il Salmo 110 e l’Epistola agli Ebrei.
Prima di parlare in dettaglio del ministero attuale del Signore Gesù, è importante comprendere bene cosa è accaduto nella Sua vita, tra Getsemani e la Sua ascesa.
Nel giardino di Getsemani, appena prima di essere arrestato, il Signore Gesù rinnova per tre volte la Sua volontà di accettare la volontà di Suo Padre per la salvezza del mondo:
«Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà!» (Matteo 26:42)
Il Signore sapeva che la Sua ora era venuta, l’ora delle tenebre, l’ora delle Sue indicibili sofferenze, ma anche l’ora della salvezza!
Quelli che lo arrestano e lo incatenano lo prendono in giro, colpendolo, dandogli dei pugni e strappandogli la barba (Isaia 50:6). Poi viene consegnato ai Romani che hanno continuato a maltrattarLo e a prenderlo in giro, mettendogli una corona di spine sulla testa e colpendolo con una verga.
Quando il governatore romano cede alla richiesta della folla e consegna Gesù per essere crocifisso, lo fa frustare. Era un supplizio orribile. Il corpo del Signore viene lacerato dai colpi di una frusta particolare, che aveva alle estremità schegge affilate ed uncini, e i soldati gli lasciano appena le forze per agonizzare qualche ora sulla croce.
Cosa succede a Gesù sulla croce?
Gesù viene crocifisso all’ora terza, cioè alle nove del mattino, e resta inchiodato sulla croce, tra due malfattori, per sei ore, fino all’ora nona, cioè alle tre del pomeriggio.
Verso la sesta ora, cioè verso mezzogiorno, le tenebre coprono la terra per tre ore, fino alla morte del Signore.
Sempre verso la sesta ora, uno dei due malfattori, si pente e riconosce Gesù:
“Or uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: «Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi». Ma l'altro, rispondendo, lo sgridava dicendo: «Non hai neppure timore di Dio, trovandoti sotto la medesima condanna? Noi in realtà siamo giustamente condannati, perché riceviamo la dovuta pena dei nostri misfatti, ma costui non ha commesso alcun male». Poi disse a Gesù: «Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno». Allora Gesù gli disse: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso». Era circa l'ora sesta, e si fece buio su tutto il paese fino all'ora nona.” (Luca 23:39-44)
“Verso l'ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: «Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».” (Matteo 27:46 - citando Salmo 22:1)
“Il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò in mezzo. E Gesù, gridando con gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito». E detto questo, rese lo spirito.” (Luca 23:45-46)
Cos’è quindi accaduto tra l’ora sesta e l’ora nona, in quelle tre ore di tenebre?
È il momento in cui il peccato del mondo intero è entrato nel corpo di Gesù ed è questo che lo ha fatto morire.
“Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti.” (1 Pietro 2:24)
Per noi è di capitale importanza comprendere che il Signore Gesù ha portato i nostri peccati, i peccati del mondo, nel Suo corpo sulla croce e non nella Sua anima o nel Suo Spirito!
L’anima di Gesù è rimasta perfettamente pura ed il Suo Spirito perfettamente santo. Solo il Suo corpo è stato profanato dal peccato del mondo e dalla morte:
“Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. Ma egli è stato trafitto (in ebraico anche: “profanato”) per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:4-5)
Perché l’anima e lo Spirito di Gesù sono rimasti perfettamente puri?
Perché se il peccato del mondo fosse entrato nella Sua anima e nel Suo Spirito, sarebbe morto spiritualmente!
E questo è IMPOSSIBILE perché Gesù è Dio il Figlio! E Dio non può morire spiritualmente!
L’unica parte del Suo essere che poteva morire era il Suo corpo.
Quando il peccato del mondo è entrato nel corpo di Gesù per espialo con la Sua morte fisica, è bastato per riscattarci dalla morte spirituale e dalla perdizione eterna.
Quelli che affermano che Gesù sarebbe morto spiritualmente sulla croce e che sarebbe andato in inferno per tre giorni e tre notti per vivere la sorte dei perduti e poi Dio il Padre l’avrebbe fatto “nascere di nuovo” in inferno prima di resuscitarlo fisicamente, insegnano una falsa dottrina molto grave, perché infama la Persona di Gesù e la dottrina di Cristo! (2 Giovanni 9-11).
Forse non si rendono conto che facendo morire spiritualmente il Signore Gesù, lo privano della Sua divinità e fanno di Lui, in realtà, un altro Gesù, diverso dal vero Gesù della Bibbia!
Altri passaggi affermano che Gesù ha compiuto la salvezza del mondo nel Suo corpo o nella Sua carne:
“Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli (Ebrei e pagani) uno e ha demolito il muro di separazione, avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace,” (Efesini 2:14-15)
“Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.” (Ebrei 10:19-22)
“voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie, ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa” (Colossesi 1:21-22)
Leggiamo chiaramente che è la morte del Signore nel corpo della Sua carne che ci ha riconciliati con Dio, non la morte nel Suo Spirito!
Ecco perché Satana e i suoi demoni non possono sopportare il fatto che il Signore Gesù Si sia incarnato in un corpo di carne, poiché è nella carne che ha espiato ai nostri peccati!
“Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio. E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo.” (1 Giovanni 4:1-3)
Dio Padre ha abbandonato davvero Suo Figlio sulla croce?
Alcuni dicono: “Come possiamo spiegare che Gesù esclama sulla croce: Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46)
(—A parte il fatto che in quel momento Gesù cita il Salmo 22:1, passaggio di una profezia riferita al Messia, noto a tutti gli Ebrei che lo stavano ascoltando—)
Ma semplicemente perché nel momento in cui il peccato del mondo è entrato nel Suo corpo, il Signore Gesù probabilmente non ha più sentito a livello della Sua anima la comunione col Padre, né la Sua presenza, che aveva sempre sentito fino a quel momento!
È esattamente quello che accade anche a noi: la presenza della carne di peccato nel nostro corpo fisico ci impedisce di sentire pienamente, a livello della nostra anima, la presenza di Dio, anche se si trova nel nostro spirito rigenerato! Infatti è una cosa che siamo chiamati a credere, sia che la sentiamo oppure no!
Il Signore Gesù in quel momento non ha avuto più coscienza della presenza di Suo Padre, cosa che ha sentito come un abbandono. Eppure Egli sapeva, per fede, che Suo Padre era sempre in Lui, nel Suo Spirito!
E noi sappiamo che Dio Padre non lo ha mai abbandonato veramente sulla croce, perché questo ci è confermato dal passaggio seguente:
“Infatti Dio (il Padre) era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo (sulla croce), non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione.” (2 Corinzi 5:19)
Dov’è che Dio il Padre ha riconciliato il mondo con Sè? Sulla croce! Dio Padre era quindi in Cristo sulla croce!
A volte sentiamo dire che Dio il Padre “Ha distolto lo sguardo disgustato” da Suo Figlio nel momento in cui è stato fatto peccato per noi sulla croce, e che “Lo ha abbandonato” in modo letterale ed assoluto, separandosi spiritualmente da Lui!
Questo è assolutamente falso!
Come possono Padre e Figlio, che sono due delle tre “forme” divine dell’Unico Dio, essere separati in modo assoluto anche solo per un istante? È assolutamente impossibile!
Se Dio Padre avesse abbandonato Gesù in modo assoluto, perché il Signore avrebbe detto prima di morire: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio» (Luca 23:46)?
Questo dimostra che è falso dire che lo Spirito del Signore è andato ad espiare i nostri peccati in inferno, come accade a tutti gli spiriti che si trovano nella morte spirituale! Se fosse stato così, sarebbe rimasto eternamente in inferno, perché nessun condannato alla morte spirituale in inferno ne può uscire mai più!
Ed è anche dimostrato da quel che il Signore dice al brigante sulla croce che si è pentito:
“In verità ti dico che oggi stesso sarai con me in paradiso”.
Ma allora, cosa ha fatto il Signore in Spirito, durante le tre notti ed i tre giorni in cui il Suo corpo è rimasto nella tomba?
La Bibbia non ci da molti dettagli, ma troviamo comunque alcuni passaggi che
ci possono rispondere.
Prima di tutto, come Lui stesso ha annunciato al brigante pentito sulla croce, dopo aver rimesso il Suo Spirito tra le mani di Suo Padre, il Signore Gesù è andato in paradiso.
Poi leggiamo che è sceso nel soggiorno dei morti, prima dai santi del vecchio patto, poi dai perduti.
“Per la qual cosa la Scrittura dice: «Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini». Or questo: «È salito» che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.” (Efesini 4:8-10)
Questo passaggio ci rivela che il Signore Gesù è innanzitutto sceso in Spirito nelle regioni inferiori della terra, che prima della Sua resurrezione venivano chiamate “il soggiorno dei morti” o lo Sceol.
Il soggiorno dei morti era diviso in due parti nettamente separate:
- il Seno d’Abrahamo, dove erano trattenuti come “prigionieri” i santi del vecchio patto;
- e l’Adès, dove si trovano in carcere quelli che sono perduti.
I “prigionieri” che Gesù è andato a prendere per portarli “in alto” non si trovavano in un luogo di tormento, ma erano confinati temporaneamente in un luogo di pace, dove potevano aspettare la venuta del Signore che li avrebbe guidati in Cielo, assieme a tutti i salvati, nell’attesa della loro resurrezione.
Tra queste due parti del soggiorno dei morti, c’era un abisso inviolabile. Ma chi si trovava da entrambe le parti poteva vedersi, come lo indica il racconto di Gesù del povero Lazzaro ed il ricco malvagio. Questa cosa è cambiata nel momento in cui Gesù ha “liberato” il Seno di Abrahamo e ha trasportato i santi in Cielo. Da quel momento in poi, è in Cielo che vanno immediatamente dopo la loro morte tutti i salvati in Cristo, senza avere più nessun contatto con i perduti, che continuano ad andare nel Soggiorno dei morti, luogo completamente separato e lontano dal Paradiso di Dio.
“Or avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morì anche il ricco e fu sepolto. E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno. Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri. Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; così pure nessuno può passare di là a noi”.” (Luca 16:22-26)
L’apostolo Pietro, nella prima epistola, ci rivela che Gesù è anche andato in Spirito nell’Ades, la parte del soggiorno dei morti riservata ai perduti:
“Perché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte nella carne, ma vivificato dallo Spirito, nel quale egli andò anche a predicare agli spiriti che erano in carcere, che un tempo furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate attraverso l'acqua” (1 Pietro 3:18-20)
Questi spiriti in carcere sono i ribelli e gli increduli che sono morti durante il diluvio. Gesù è andato a “predicare” loro, ma non sappiamo cosa. Sicuramente non ha predicato la salvezza, perché sono morti da ribelli e nessun perduto può essere salvato dopo la morte.
Cosa ha fatto Gesù subito dopo la Sua resurrezione?
Gesù è resuscitato all’inizio del primo giorno della settimana, cioè la sera del sabato dopo il tramonto del sole (n.b. gli Ebrei contano un giorno dalle 18 alle 18 del giorno successivo e non da mezzanotte a mezzanotte del giorno successivo come fanno le nazioni).
Alle prime luci dell’alba, alcune donne si recano al sepolcro col desiderio di imbalsamare il corpo di Gesù.
Maria di Magdala è la prima ad incontrare il Signore risorto.
“Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Lei, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io lo prenderò». Gesù le disse: «Maria!». Ed ella allora, voltandosi, gli disse: «Rabboni!» che significa: Maestro. Gesù le disse: «Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va' dai miei fratelli e di' loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro».” (Giovanni 20:15-17)
Gesù le chiede di non toccarlo, perché non è ancora “salito verso Suo Padre”.
Eppure, la sera stessa Gesù appare ai discepoli dicendo:
“Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso si rese presente in mezzo a loro e disse loro: «Pace a voi!». Ma essi, terrorizzati e pieni di paura, pensavano di vedere uno spirito. Allora egli disse loro: «Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori sorgono dei dubbi? Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io». E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: «Avete qui qualcosa da mangiare?». Ed essi gli diedero un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele. Ed egli li prese e mangiò in loro presenza” (Luca 24:36-43)
Tra l’incontro con Maria di Magdala e la Sua apparizione ai discepoli, Gesù dev’essere quindi salito al Padre per compiere un atto essenziale della Sua missione di salvezza.
Ce lo rivela l’epistola agli Ebrei:
“Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto non fatto da mano d'uomo, cioè non di questa creazione, entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei tori e dei capri e la cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! E perciò egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell'eterna eredità.” (Ebrei 9:11-15)
Cristo è quindi salito verso Suo Padre ed è entrato nel Luogo Santissimo del Tempio celeste di Dio, col Suo proprio sangue, per versarlo sul propiziatorio che si trova sull’arca dell’alleanza celeste, per ottenere una redenzione eterna per tutti quelli che credono in Lui! (Apocalisse 11:19)
Gesù è entrato nel Luogo Santissimo come mediatore del nuovo patto e anche come Sommo Sacerdote dei beni a venire.
Come mediatore tra Dio Padre e gli uomini, Gesù ha ottenuto per tutti loro una redenzione eterna. Come Sommo Sacerdote dei beni a venire, Egli intercede per quelli che Gli appartengono, affinché possano tutti ricevere l’eredità eterna che è stata promessa.
Quale eredità?
Prima di tutto il fatto che Egli ci ha acquistati sulla croce; poi il rapimento della Sposa fedele; iil fatto di regnare con Lui per mille anni sulla terra attuale; ed infine il fatto di regnare eternamente con Lui come Sua Sposa nella Gerusalemme Celeste, sui salvati della nuova terra, sulla quale la morte non esisterà più!
Una strana rivelazione!
Questo stesso capitolo dell’epistola agli Ebrei, ci rivela una cosa strana:
“Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici più eccellenti di questi. Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura delle cose vere, ma nel cielo stesso per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi, e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo, altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una sola volta, alla fine delle età” (Ebrei 9:23-26)
I modelli delle cose celesti erano il Tempio di Gerusalemme e tutto quello che conteneva. Tutte quelle cose dovevano essere purificate regolarmente col sangue degli animali sacrificati.
Ma anche le cose celesti, cioè il Tempio celeste e tutto quel che contiene, dovevano essere purificate, non col sangue degli animali, ma con il sangue prezioso di Gesù!
Questo significa che, a causa del peccato dell’uomo, anche quelle cose celesti, hanno avuto bisogno di essere purificate da un sacrifico “più eccellente”!
Non dimentichiamo che il Tempio celeste si trova nel Cielo spirituale di Dio e non nella Gerusalemme Celeste! Sono due luoghi diversi. La città santa non può essere toccata dal peccato dell’uomo!
Nell’eternità ci saranno tre dimore distinte nella casa del Padre (Giovanni 14:2):
- Il cortile esterno, che sarà la nuova terra;
- Il Luogo Santo, che è il Cielo di Dio;
- e il Luogo Santissimo, che è la Gerusalemme Celeste.
“Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine.” (Apocalisse 11:19)
“Non vidi in essa alcun tempio, perché il Signore Dio onnipotente e l'Agnello sono il suo tempio. E la città non ha bisogno del sole né della luna, che risplendano in lei, perché la gloria di Dio la illumina e l'Agnello è il suo luminare.” (Apocalisse 21:22-23)
Questo ci dimostra quanto sono state gravi le conseguenze del peccato di Adamo ed Eva, non solo sulla terra, ma che nel Cielo di Dio!
Cosa ha fatto Gesù subito dopo la Sua ascesa?
“Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni».” (Atti 1:3-5)
La prima azione compiuta dal Signore Gesù dopo essere risalito in Cielo, fu di mandare sulla terra lo Spirito Santo per riempire la Sua Chiesa.
Infatti sono stati il Padre ed il Figlio a mandarci lo Spirito Santo, secondo le parole di Gesù:
“Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.” (Giovanni 14:26)
“Ma quando verrà il Consolatore che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, egli testimonierà di me.” (Giovanni 15:26)
A presente Gesù Cristo è Sommo Sacerdote per l’eternità!
Poi il Signore si è seduto alla destra di Dio Suo Padre ed è stato proclamato Sommo Sacerdote per l’eternità, secondo l’ordine di Melchisedek.
Il sommo sacerdote stabilito al servizio del Signore nel tempio di Gerusalemme, doveva appartenere alla tribù di Levi e alla discendenza di Aaronne. La loro missione era di presentare offerte e sacrifici per i peccati, sia i loro che quelli del popolo.
“E nessuno si prende da se stesso questo onore, ma lo riceve colui che è chiamato da Dio, come Aaronne. Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di diventare sommo sacerdote, ma la ricevette da colui che gli disse: «Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato», e altrove dice: «Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek». Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrì preghiere e supplicazioni a colui che lo poteva salvare dalla morte, e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio. Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì, e, reso perfetto, divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli ubbidiscono, essendo da Dio proclamato sommo sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedek” (Ebrei 5:4-10)
Il fatto di essere dichiarato Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Mechisedek e non quello di Aaronne, significa che c’è stato un cambio di sacerdozio e quindi un cambio di Legge. La Legge di Mosè è stata annullata, per essere sostituita con un’altra Legge: quella di Cristo, che è la Legge dello Spirito di Vita in Cristo (Romani 8:2).
“Si ha così l'annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità, la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. Inoltre ciò non è avvenuto senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento, (ma costui con giuramento da parte di colui che gli ha detto: «Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek»). Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore. Inoltre quelli erano fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare, ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro, per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.” (Ebrei 7:18-28)
Chi era questo misterioso Melchisedek?
Il capitolo 7 della Lettera agli Ebrei ci da delle informazioni preziose:
“Infatti questo Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abrahamo, mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abrahamo diede anche la decima di ogni cosa. Il suo nome significa innanzitutto "re di giustizia", e poi anche "re di Salem", cioè "re di pace". Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al Figlio di Dio, egli rimane sacerdote in eterno. Considerate pertanto quanto fosse grande costui, al quale il patriarca Abrahamo diede la decima del bottino.” (Ebrei 7:1-4)
Ecco le caratteristiche di Melchisedek:
- Re di Salem (Gerusalemme)
- Re di giustizia
- Re di pace
- È sacerdote del Dio Altissimo (Dio Padre)-
- Senza padre, né madre, né genealogia
- Senza principio di giorni e senza fine di vita
- Reso simile al Figlio di Dio (che è apparso più tardi come un altro sacerdote, a somiglianza di Melchisedek)
- Sacerdote in eterno.
È chiaro che si tratta di un personaggio divino, visto che non ha principio di giorni né fine di vita, senza padre, né madre, né genealogia umana.
È anche sacerdote in eterno del Dio Altissimo, cioè di Dio Padre. Quindi non è una manifestazione di Dio Padre in forma umana.
Si è reso simile al Figlio di Dio, che significa che non è il Figlio di Dio, poiché il Signore Gesù è apparso più tardi come “un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek” (Ebrei 7:15). A somiglianza non significa identico!
Se è un personaggio divino, ma non è il Padre né il Figlio, chi altri può essere se non lo Spirito Santo manifestato in forma umana?
In questo caso, Gesù Cristo, che è Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, è anche Sommo Sacerdote secondo l’ordine dello Spirito Santo!
Ed è chiaro che il nuovo patto nel sangue di Gesù è stato sigillato dallo Spirito Santo, il giorno della Pentecoste, e che l’era della Chiesa è anche quella dello Spirito Santo sparso sulla terra!
Alcuni aspetti della natura di Gesù e dello Spirito Santo sono simili.
Il Signore Gesù è un consolatore (2 Corinzi 1:5, Filippesi 2:1), e lo Spirito Santo è un “altro consolatore” (Giovanni 14:16 e 26).
Il Signore Gesù intercede (Romani 8:34) ed anche lo Spirito Santo intercede (Romani 8:26). È compito del sacerdote di intercedere.
Il frutto dello Spirito è anche il carattere di Gesù.
Qual’è il ministero attuale del Signore Gesù come Sommo Sacerdote?
Nel Suo ruolo di Sommo Sacerdote, Gesù può salvare perfettamente quelli che si avvicinano a Dio attraverso di Lui, essendo vivo in eterno, per intercedere per loro. Con la Sua intercessione vuole permetterci di accedere alla pienezza della Sua salvezza!
Infatti la salvezza in Cristo include molte più benedizioni che solo il perdono dei nostri peccati!
Consideriamo quali sono per noi i benefici di avere nella persona del Signore Gesù un simile Sommo Sacerdote, stabilito sulla casa di Dio!
Egli vuole che beneficiamo perfettamente di tutto quello che ha acquistato per noi:
- Ha compiuto per noi un sacrificio espiatorio perfetto: i nostri peccati sono perdonati e ha fatto di noi delle nuove creature in spirito, simili a Lui. Siamo in Lui giustizia stessa di Dio! (2 Co. 5:21, Ef. 4:24, Col. 3:10).
- Ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, che comprende tutte le malattie e tutte le maledizioni che si possono nominare, affinché la benedizione d’Abrahamo si compia per noi (Galati 3:13-14). Attraverso le Sue ferite noi siamo stati guariti (1 Pietro 2:24, Isaia 53:4-5);
- in Spirito siamo seduti in Cristo alla destra di Dio, ben al di sopra di tute le potenze delle tenebre (Ef. 2:6 e 1:21);
- Ci ha completamente liberati dalla potenza delle tenebre (Col, 1:13 e 2:15);
- Egli ha promesso di ritornare a prenderci per portarci via ed essere con Lui per sempre (Giovanni 14:3, 1 Te. 4:16-17).
- Egli ha promesso di farci regnare con Lui sulla terra durante il Millennio (2 Tim. 2:12, Ap. 20:6).
- Egli ha promesso di tenerci nella Sua presenza per l’eternità nella Gerusalemme Celeste (Ap. 21:2 e 10).
Quindi, in quanto Sommo Sacerdote, il Signore Gesù ha come missione attuale:
1- Di aiutarci a conoscere e ricevere, qui ed ora sulla terra, la nostra parte di eredità di cui possiamo beneficiare fin da ora.
Il Signore vuole:
- riempirci del Suo Spirito;
- aiutarci a produrre il frutto dello Spirito in abbondanza;
- aiutarci ad avere la vittoria sul peccato, sulla carne e su Satana;
- aiutarci a camminare secondo lo Spirito;
- aiutarci a manifestare i doni e la potenza del Suo Spirito;
- aiutarci a fare le opere che ha preparato per noi in anticipo, le stesse opere che Lui stesso ha compiuto e di più grandi ancora;
- aiutarci a comprendere la chiamata che ha previsto per la nostra vita ed il ministero che ha deciso per ognuno di noi;
- Egli ci guarisce dalle nostre malattie ed infermità;
- ci accorda una lunga vita e una buona salute;
- Egli guarisce i nostri cuori spezzati;
- ci libera da tutta la potenza delle tenebre;
- provvede a tutti i nostri bisogni con abbondanza;
- benedice le nostre famiglie per la loro salvezza…
2- Di prepararci per essere rapiti per incontrarLo in quanto Sposa di Cristo, cosa che ci assicura di regnare con Lui durante il Millennio e di avere poi il nostro posto nella Gerusalemme Celeste!
Da questo possiamo comprende l’importanza del Suo ministero di intercessione in nostro favore!
Gesù ha ottenuto un ministero superiore a quello di un sommo sacerdote terrestre, essendo Lui il mediatore di un nuovo patto, più eccellente del vecchio e che è stato stabilito su migliori promesse (Ebrei 8:6).
Quelli che beneficiano di questo nuovo patto non hanno più bisogno di essere insegnati dagli uomini, poiché vengono insegnati dallo Spirito Santo che dimora in loro e che li guida in tutta la verità (1 Giovanni 2:20 e 27).
Gesù non ha bisogno di offrire ogni giorno dei sacrifici per il peccato, poiché lo ha fatto una volta per tutte, offrendo Se stesso alla croce.
I sacrifici che dovevano essere compiuti sotto la Legge di Mosè, erano incapaci di portare alla perfezione chi li offriva, perché avevano sempre la coscienza dei loro peccati.
Mentre Cristo, con il Suo unico sacrificio, ha purificato la nostra coscienza dalle opere morte, per non avere più alcuna coscienza dei nostri peccati. Di certo non li dimentichiamo, ma sappiamo che la nostra coscienza è ora libera da ogni peccato.
Per non avere più coscienza dei nostri peccati, dobbiamo assolutamente renderci conto del potere purificatore assoluto del sangue prezioso di Gesù, poiché il Suo sangue ha il potere di cancellare tutti i peccati.
Con l’offerta del Suo corpo sulla croce, il Signore Gesù ha santificato (messo da parte per essere santo), una volta per tutte, tutti quelli che Gli appartengono. E con la stessa offerta del Suo corpo, Egli ha portato alla perfezione per sempre, quelli che sono stati santificati (Ebrei 10:10 e 14).
Com’è stato possibile?
Per il fatto che Gesù ha portato nel Suo corpo tutti i nostri peccati, ma anche tutte le conseguenze dei nostri peccati e anche la nostra vecchia natura di peccato. Egli ci ha così liberati, con un solo atto di giustizia, non solo da tutti i nostri peccati e dalle loro conseguenza, (malattie, infermità, maledizioni…), ma anche dalla nostra vecchia natura di peccato, causa di tutti i nostri problemi!
Con la Sua resurrezione, il Signore Gesù ci ha anche resuscitati con Lui, facendo passare il nostro spirito da una nuova nascita spirituale. Il nostro spirito quindi è stato portato alla perfezione in Cristo.
Non abbiamo ancora raggiunto la perfezione nella nostra anima e nel nostro corpo, ma Dio ce l’ha data nel nostro spirito, che ora è la nostra vera natura.
Camminare secondo lo spirito, significa manifestare nella nostra anima e nel nostro corpo quello che siamo già nel nostro nuovo spirito!
Possiamo quindi dire che siamo dei santi (nello spirito) in via di santificazione (nella nostra anima e nel nostro corpo), e che siamo anche perfetti (nel nostro spirito) in via di perfezionamento (nell’anima e nel corpo)!
Dio ha scritto la Sua legge nel nostro spirito! E non si ricorda più dei nostri peccati! Tutti i peccati che ignoriamo sono sotto il sangue di Gesù! E quando lo Spirito Santo ci rivela un peccato di cui non eravamo coscienti, basta che lo riconosciamo davanti a Dio e quel peccato viene subito cancellato!
Accostiamoci dunque a Gesù per beneficiare della Sua intercessione!
Conoscendo tutto quel che Gesù ha compiuto per noi, siamo esortati ad avvicinarci senza timore al Signore, per farci aiutare da Lui a beneficiare concretamente di tutto quello che ci appartiene già nei luoghi celesti:
“Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse.” (Ebrei 10:19-23)
Tutto quel che Cristo ha acquistato per noi ci appartiene innanzitutto sotto forma di benedizioni spirituali nei luoghi celesti.
“Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Efesini 1:3)
Per far sì che queste benedizioni spirituali passino concretamente nella nostra vita pratica, abbiamo bisogno dell’intercessione del Signore Gesù! È Lui che ci aiuterà a rinnovare la nostra intelligenza per permetterci di sapere quel che ci appartiene in Cristo e che ci aiuterà a crederlo, eliminando dal nostro cuore tutti i dubbi e tutti i timori che ci impediscono di esercitare pienamente la nostra fede in Dio e nella Sua Parola.
Quel è il punto essenziale di tutto quel che stiamo dicendo?
“Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.” (Ebrei 8:1-2)
Il punto essenziale per tutti noi cristiani del nuovo patto, è di renderci conto che beneficiamo attualmente del ministero insostituibile del Signore Gesù Cristo, in quanto intercessore in nostro favore presso il Padre e in quanto Sommo Sacerdote stabilito sulla casa di Dio.
La casa di Dio siamo noi, membri della Chiesa del Dio Vivente! (1 Tim. 3:15).
Per permettere però al ministero attuale di intercessione del Signore Gesù di aver successo per la gloria di Dio, è necessario che tuti quelli per chi Lui intercede facciano la loro parte dandogli piena fiducia, per poter riceve il pieno beneficio della Sua intercessione!
Chiediamo sempre il Suo aiuto ogni volta che ne abbiamo bisogno. Lui ci aiuterà sempre fedelmente!
Ecco cosa il Signore si aspetta da noi:
- Dobbiamo CREDERE che tutto quello che ha compiuto per noi con la Sua morte e la Sua resurrezione lo ha davvero già fatto!
- Dobbiamo CREDERE che quello che ha detto che possediamo già ora in Lui, lo possediamo davvero!
- Dobbiamo CREDERE che quel che ha detto che farà, lo farà davvero!
Per CREDERE a tutto questo, è evidente che dobbiamo prima SAPERLO!
Facciamo quindi per noi stessi e per i nostri fratelli e sorelle questa preghiera che Paolo faceva per gli Efesini:
“Io non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità nei santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza,” (Efesini 1:16-19)
Dopo che la nostra intelligenza sarà stata illuminata dalla rivelazione della Parola e dello Spirito Santo, dopo aver saputo qual’è la speranza della Sua vocazione, e dopo aver compreso quel’è l’eredità che possediamo già in noi, ci viene chiesto di CREDERE per accedere a tutto quel che ci appartiene in Cristo e per beneficiare dell’infinita grandezza della Sua potenza!
L’infinita e straordinaria grandezza della Sua potenza verso di noi, si manifesta in modo proporzionale alla nostra fede!
A una piccola fede (in Dio e nella Sua Parola) corrisponde una piccola potenza di Dio in nostro favore!
Ad una grande fede (in Dio e nella Sua Parola) corrisponde una grande potenza di Dio in nostro favore!
Ecco perché il Signore vuole purificare la nostra fede, affinché si aggrappi solo a Lui e alla Sua Parola! Allora beneficeremo dell’infinita grandezza della Sua potenza!
A Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, sia tutta la gloria in eterno! Amen.
Nel prossimo studio tratteremo: La nostra nuova identità e la nostra posizione in Cristo.
Che Dio vi benedica.
Link Originale: https://bloghvm.wordpress.com/2021/12/06/b363-le-perfectionnement-des-saints-10/#more-3156