giovedì 10 marzo 2022

STUDIO 9: LA NOSTRA NUOVA IDENTITÀ E LA NOSTRA POSIZIONE IN CRISTO.

di Henri Viaud-Murat (Per il Perfezionamento dei santi)



Conosciamo tutti la definizione della nostra identità civile: nome, cognome, sesso, data e luogo di nascita, nazionalità, ecc. Descrive le caratteristiche essenziali che permettono di definire ogni essere umano vivente, secondo dei criteri oggettivi.

Sul piano psicologico la nostra identità personale definisce il nostro “io”, l’essere interiore di cui siamo coscienti. Questa identità caratterizza la nostra individualità unica, con la quale siamo coscienti di noi stessi e del mondo che ci circonda.

La nostra identità personale è stata modellata dalla nostra eredità, la nostra educazione, la nostra cultura, tutti il nostro vissuto e tutte le nostre esperienze passate, positive e negative.


Cosa dice la Psicologia riguardo alla nostra identità?


Esaminiamo rapidamente, in un primo tempo, in che modo la psicologia, in quanto “senza umana”, si sforza di definire la nostra identità personale sul piano psichico.

“Psicologia” significa “scienza dell’anima”.

Usare la parola “scienza” per definire una scienza umana non deve farci pensare che la psicologia possa essere messa sullo stesso piano delle scienze puramente fisiche. Poiché queste ultime sono in grado di osservare la materia e il dominio fisico che ci circonda e definirne le leggi assolute ed universali.

Così non è per la Psicologia e le scienze umane in genere, che osservano e studiano il funzionamento e la natura, individuale e sociale, degli esseri umani, i quali hanno una psiche estremamente complessa e mutevole.


La psicologia può quindi proporre solamente diverse teorie per cercare di descrivere e di spiegare la natura e il funzionamento dell’anima umana, facendo molta fatica a definirne le leggi assolute ed universali.

Gli psicologi ed i filosofi si sono sempre interessati al problema dell’identità umana. Questa questione di identità ha fatto nascere numerose teorie, spesso radicalmente opposte tra di loro.


Per esempio, gli psicologi sono interessati a sapere se l’essere umano è, di per sé, buono o cattivo, capace di manifestare soprattutto quel che è positivo e costruttivo per sé stesso e per gli altri; oppure al contrario, capace di manifestare soprattutto quel che è negativo e distruttivo per sei stesso e per gli altri.

Alcuni, ma sono una minoranza, affermano che l’essere umano è fondamentalmente cattivo e che ha quindi un grande bisogno di essere controllato, educato e disciplinato, per evitare che la vita sociale diventi un caos infernale.

La maggior parte degli psicologi afferma al contrario che l’uomo è fondamentalmente buono, ma che la società lo rende malvagio. Basterebbe allora migliorare le condizioni del suo ambiente e della vita sociale per vederlo svilupparsi in tutta la “bontà” della natura umana.


Prendiamo un altro esempio. Esiste un dibattito sempre in corso, tra i puri materialisti, sempre meno numerosi, i quali affermano che la psiche umana è solo una questione di neuroni e di associazioni complesse di cellule nervose; ed i sempre più numerosi che affermano l’esistenza di una “realtà” spirituale o “psichica” che va al di là della semplice esistenza fisica, come lo dimostrano certe esperienze di pre-morte o di “uscita dal corpo” momentanea.


La grande maggioranza degli scienziati tradizionali, ha da tempo constatato che esiste un enorme baratro tra il sistema psichico-chimico più complesso della materia e la più semplice cellula vivente. L’uomo non è mai riuscito a fabbricare neanche una minima cellula vivente, nemmeno a spiegare con certezza come la vita sia potuta apparire sulla terra.


Inoltre, la maggior parte degli scienziati che studiano le leggi dell’universo e della fisica, o quelli che semplicemente studiano il corpo umano, devono ammettere che un universo materiale così perfetto e complesso non può che essere stato concepito da un’intelligenza infinitamente superiore, anche se alcuni esitano ancora a chiamarlo “Dio”.


Tutti gli psicologi sono però d’accordo nel dire che la psiche di un essere umano, pur essendo estremamente complessa, può essere definita in diversi livelli: il livello cosciente, quello subcosciente e quello incosciente.

A livello Cosciente, distinguono:

- l’ambito dell’intelletto. Si tratta della capacità di comprendere, ragionare, riflettere, analizzare, paragonare ed organizzare i pensieri e le idee.

- l’ambito dei sentimenti, delle emozioni e delle credenze. Per semplificare diremo che è l’ambito del cuore, che ama e che crede. E anche l’ambito del nostro sistema di valori, delle nostre priorità e delle nostre motivazioni.

- l’ambito della volontà. Cioè la capacità di decidere ed impegnarsi.


A livello Subcosciente, constatano che a volte sentiamo “salire” nella nostra coscienza dei pensieri, emozioni, intuizioni, rivelazioni, premonizioni, sogni, “déjà vu”… che non sappiamo esattamente da dove arrivino e che possono avere delle conseguenze importanti, positive o negative, sulla nostra vita cosciente.


A livello Incosciente, hanno potuto constatare che esiste “in fondo” a ciascuno di noi un “serbatoio” indeterminato di pensieri, emozioni, aspirazioni, desideri, frustrazioni, traumi nascosti e rifiutati, di cui non siamo coscienti, ma che possono avere un’influenza determinante sulla nostra vita cosciente.


Per la psicologia, l’incosciente rappresenta una specie di “sgabuzzino” difficile da esplorare e definire, per il semplice motivo che l’incosciente riguarda per la maggior parte l’ambito spirituale al quale la nostra coscienza non può accedere.


Cosa dice la Bibbia sulla nostra identità?


Studiamo ora cosa dice la Bibbia sulla nostra identità umana.

La Parola di Dio ci rivela che l’essere umano è composto da tre parti distinte: lo spirito, l’anima ed il corpo.

Per semplificare, diciamo che la nostra anima è il nostro essere psichico interiore, cioè il nostro essere interiore cosciente. Come abbiamo appena visto, è l’ambito studiato dalla psicologia e anche dalla psichiatria, che a sua volta cerca di studiare e di curare le malattie ed i traumi psichici.


Il corpo, il nostro involucro esterno, è l’ambito di studio soprattutto della medicina, che cerca di studiare e di curare le malattie ed i traumi fisici.


Tuttavia, sia la psicologia, che la psichiatria e la medicina, non hanno accesso a due realtà fondamentali che ci vengono rivelate dalla Bibbia: la realtà del nostro spirito e la realtà della potenza di peccato e di morte che dimora nel nostro corpo fisico, che la Bibbia chiama “la carne”. Ne parleremo più avanti, perché molti cristiani ignorano anche queste due realtà.


Perché la psicologia, la psichiatria e la medicina non hanno mai avuto un accesso diretto a queste due realtà? 

Perché si tratta di due realtà spirituali, che non sono accessibili ai nostri cinque sensi.

Tutte le scienze sviluppate dall’uomo si basano su delle informazioni che vengono comunicate dai nostri sensi. Ora, né lo spirito, né la potenza di peccato e di morte che dimora nelle nostre membra, appartengono all’ambito materiale.

I nostri sensi possono solamente constatate gli effetti dello spirito e della potenza della carne, sul piano materiale osservabile, ma sono incapaci di penetrare direttamente nel mondo spirituale.

Il mondo spirituale che ci circonda e ci penetra può essere esplorato in due modi: 

- in modo illegale e vietato da Dio, cioè utilizzando delle scienze dette “occulte”,

- in modo legale ed autorizzato da Dio, cioè attraverso la fede in Cristo e nella Sua Parola.


Ricordiamo cos’è lo spirito secondo la Bibbia.


Il nostro spirito è il nostro vero essere interiore, di cui normalmente non siamo coscienti. 

Il nostro essere interiore cosciente è la nostra anima, ma non è il nostro vero essere.

I soli esseri umani (non convertiti a Cristo) che sono coscienti di avere uno spirito, sono i satanisti e gli occultisti, che possono, con la potenza di Satana, uscire coscientemente dai loro corpi ed andare a servire il male nel loro spirito.

Il nostro spirito è un “uomo interiore” completo, formato da una “sostanza spirituale” reale, ma impercettibile con i nostri sensi.

Il nostro spirito ha la stessa forma del nostro corpo fisico: possiede una testa con occhi, orecchie, naso, e bocca, un busto, due braccia, due gambe, ecc… Il nostro spirito ha anche un intelletto, delle emozioni e una volontà.

Il nostro spirito è il centro cella vita in noi ed è lui che comunica la vita alla nostra anima ed al nostro corpo. La morte fisica avviene quando lo spirito lascia il corpo.


Dio è Colui che crea tutti gli spiriti.


La Bibbia ci insegna che Dio è il “Padre degli spiriti”:


Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di più ora al Padre degli spiriti, per vivere?” (Ebrei 12:9)


Ciò significa che Dio crea gli spiriti di tutti gli esseri umani. Dio crea uno spirito immortale, che non cessa mai di esistere, neppure dopo la morte fisica.

Quand’è che Dio crea uno spirito? Nel momento dell’unione tra le due cellule iniziali nel ventre materno. In quel preciso istante lo spirito di quel piccolo essere vivente viene creato e si riveste di un corpo fisico.

Lo spirito creato da Dio è perfettamente puro e santo, come tutto ciò che Dio crea. Per questo motivo, lo spirito di un bambino abortito, o che muore in tenera età, viene direttamente ammesso nel paradiso di Dio.

Invece, l’embrione del corpo fisico di cui è rivestito lo spirito, gli viene dato dai suoi genitori. E il peccato risiede nel nostro corpo fisico fin dalla caduta di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden.

Questo ci permette di comprendere come mai, questo peccato latente, si manifesta a partire da una certa età sotto-forma di una disubbidienza cosciente alle leggi stabilite da Dio; cosa che in quel momento fa morire spiritualmente lo spirito del bambino.

La morte spirituale del nostro spirito non significa che cessa di esistere, ma che il peccato cosciente spezza il collegamento che univa Dio al nostro spirito dal momento della sua creazione.

Lo spirito continua poi ad esistere, ma si trova separato da Dio ed immerso nella morte spirituale, che è la natura stessa di Satana e che caratterizza il regno delle tenebre controllato da Satana, il principe della morte.


L’esempio dell’apostolo Paolo


Paolo descrive esattamente quel che gli è accaduto, che è l’esperienza di tutti gli esseri umani:


io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire.  Il peccato invece, presa occasione da questo comandamento, ha prodotto in me ogni concupiscenza, perché senza la legge, il peccato è morto (cioè addormentato, inattivo). Ci fu un tempo in cui io vivevo senza la legge, ma essendo venuto il comandamento, il peccato prese vita ed io morii, e trovai che proprio il comandamento, che è in funzione della vita, mi era motivo di morte. Infatti il peccato, colta l'occasione per mezzo del comandamento, mi ingannò e mediante quello mi uccise. Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono. Ciò che è buono è dunque diventato morte per me? Così non sia; anzi il peccato mi è diventato morte, affinché appaia che il peccato produce in me la morte per mezzo di ciò che è buono, affinché il peccato divenisse estremamente peccaminoso per mezzo del comandamento.” (Romani 7:7-13)


La legge di cui parla Paolo è la legge di Dio, l’insieme dei comandamenti prescritti da Dio nella Sua Parola, nel suo caso la Legge di Mosè, che era quella che Paolo doveva rispettare crescendo.

Fintanto che Paolo non era in grado di comprendere la legge di Dio, era come “senza la legge”, e il suo spirito dimorava ancora nella vita eterna.

Ma quando i comandamenti della legge “vennero”, cioè quando Paolo fu capace di comprenderli, ed ha cominciato a sforzarsi per obbedire, il peccato che risiedeva nelle sue membra e che fino a quel momento era “morto”, cioè inattivo, riprese vita e spinse Paolo a disubbidire ai comandamenti di Dio, senza che potesse opporsi.

Questo perché la potenza di peccato che dimora nelle nostre membra, la carne, è incapace di ubbidire alla legge di Dio.

Nel momento in cui Paolo, per la prima volta nella sua giovane vita, ha disubbidito in modo cosciente ad un comandamento della legge di Dio, il suo spirito è caduto nella morte spirituale. Quando dice “il peccato prese vita ed io morii”, parla ovviamente della morte spirituale, poiché era ancora vivo sul piano fisico mentre raccontava.


Da allora, come tutti, Paolo ha dovuto convertirsi a Cristo, cioè passare da una nuova nascita del suo spirito, per far ritornare il suo spirito nella vita eterna.


Non è la legge di Dio che ha causato la morte spirituale di Paolo, ma la legge ha semplicemente stimolato il peccato, che si è automaticamente ribellato, causando la morte spirituale.

Nessun essere umano può scampare dalla morte spirituale quando pecca, poiché tutti gli uomini hanno peccato e sono separati da Dio.

Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato, come sta scritto: «Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno. La loro gola è un sepolcro aperto, con le loro lingue hanno tramato inganni, c'è un veleno di aspidi sotto le loro labbra; la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza; i loro piedi sono veloci per spandere il sangue; sulle loro vie c'è rovina e calamità, e non hanno conosciuto la via della pace; non c'è il timore di Dio davanti ai loro occhi».” (Romani 3:9-18)


La natura umana è quindi malvagia di per sé, ed è impossibile trasformarla radicalmente con i nostri propri sforzi.


Tale descrizione dell’essere umano ci dimostra che la natura umana è fondamentalmente malvagia, contrariamente a quanto afferma la maggior parte degli psicologi. Non è educandola e disciplinandola che verrà trasformata in natura fondamentalmente buona!


Può un Etiope cambiare la sua pelle o una tigre le sue striature? Allo stesso modo potreste voi, abituati a fare il male, fare il bene?” (Geremia 13:23)


Nè cultura, né educazione possono cambiare la natura profonda dell’essere umano peccatore! Possono solo ricoprirla con una vernice ingannevole.

Per cambiare radicalmente la natura di peccato, serve un intervento divino, che si chiama “nuova nascita” del nostro spirito.


Perché nessuna carne sarà giustificata (resa giusta) davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato. Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c'è distinzione; poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Lui ha Dio preordinato per far l'espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio, per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesù.” (Romani 3:20-26)


Questo passaggio ci mostra che fortunatamente è possibile essere liberati da questo stato di morte spirituale!

Bisogna riconoscersi peccatori davanti a Dio, e credere che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ci ha riscattati dai nostri peccati prendendoli nel Suo corpo sulla croce, per espiare al posto nostro. (1 Pietro 2:24)

Chiunque crede questo, riceve il pieno perdono dei suoi peccati. E oltre a questo, Dio fa passare il suo spirito, che era fino a quel momento immerso nella morte spirituale, da una nuova nascita spirituale.


L’uomo interiore spiritualmente morto, e che Paolo chiama il “vecchio uomo”, diventa istantaneamente un “uomo nuovo”. Dio ricrea letteralmente il nostro spirito ad immagine di Cristo e del Suo proprio Spirito, cioè in una giustizia ed una santità perfette.

Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso? Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati (immersi) in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato (ridotto all’impotenza) e affinché noi non serviamo più al peccato. Infatti colui che è morto è libero dal peccato. Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore.” (Romani 6:1-11)


per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio (ad immagine di Dio) nella giustizia e santità della verità.” (Efesini 4:24)


vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato.” (Colossesi 3:10)


Il nostro spirito possiede i pensieri di Cristo, i sentimenti di Cristo e la volontà di Cristo!


Due realtà di cui la maggior parte dei cristiani non è cosciente:


- La realtà del loro spirito rigenerato

- e la realtà della carne di peccato che dimora nelle loro membra.


Il problema della maggior parte dei cristiani è che la nuova nascita del loro spirito è avvenuta sul piano spirituale e non ne sono stati coscienti.

La quasi totalità dei cristiani, quando si pente e riceve il Signore Gesù come proprio Salvatore, non sa nemmeno di possedere uno spirito, né che questo sia passato da una nuova nascita in quel momento!

E siccome la nostra anima, cioè la nostra personalità cosciente, non viene minimamente toccata dalla nuova nascita, non possiamo beneficiare in modo rapido del cambiamento radicale di personalità che è avvenuto nel nostro spirito!

Il nostro spirito, in un istante, passa dallo stato di figlio del diavolo a quello di figlio di Dio, dallo stato di partecipante della natura satanica, a quello di partecipante della natura divina!

Ma la maggior parte dei cristiani ignora anche che, dopo la loro conversione, una potenza di peccato e di morte (la carne), continua a dimorare nel loro corpo fisico mortale, e che tenterà di continuare a controllarli come faceva prima della conversione.


L’ignoranza di queste due cose, spiega come mai tanti cristiani possano vegetare in un’anima ancora controllata dalla carne. E spiega anche perché molti possano rimanere carnali molto a lungo, finché non abbiano compreso come manifestare quel che sono nel loro spirito e come impedire alla potenza della carne di manifestarsi.


Solo il nostro studio personale della Parola di Dio può rivelarci: che possediamo uno spirito; che questo è passato da una nuova nascita; e che questo è la nostra vera natura, LA NOSTRA VERA IDENTITÀ!

Ci rivela anche come possiamo rivestirci dell’uomo nuovo che siamo nel nostro spirito e come impedire alla carne di manifestarsi.

La cosa importante è non considerare il nostro spirito come una “persona estranea” che abita in noi! Si tratta della nostra vera persona, del nostro vero “io”. 

Un cristiano che muore fisicamente, si ritrova istantaneamente e coscientemente nel suo spirito rigenerato. Non porta nulla di carnale con sé!

Non aspettiamo quel momento per scoprire chi siamo davvero! Abituiamoci fin da ora a “infilarci” per fede la nostra nuova natura!


Qual’è l’origine della tensione spirituale che possiamo sentire nella nostra anima?


Dio, facendo nascere di nuovo il nostro spirito, ci dona un’identità completamente nuova, simile alla Sua propria natura giusta, santa e perfetta! Ma questa identità è nascosta nel più profondo del nostro essere interiore, finchè ignoriamo la sua realtà.

Questo spiega la tensione interna che tutti i cristiani provano nella loro anima, finché non hanno compreso come rivestirsi del loro spirito rigenerato, cioè come camminare secondo lo spirito.


Questa tensione avviene perché il nostro spirito rigenerato non ha assolutamente la stessa personalità della nostra anima, finché resta ancora controllata dalla carne.

Il nostro spirito ha la stessa natura del Signore Gesù, mentre la nostra anima ha la stessa natura di Satana. Finché la carne controlla ancora la nostra anima, le due influenze radicalmente opposte tra loro, quelle della carne e dello spirito, si proiettano a livello della nostra anima, provocando a volte confitti violenti nei nostri pensieri e nelle nostre emozioni!


la carne infatti ha desideri (e pensieri e sentimenti) contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.” (Galati 5:17)


I desideri dello Spirito (Santo) sono anche i desideri del nostro nuovo spirito. Nel testo greco non c’è la “S” maiuscola.

Il nostro spirito tenta di manifestarsi, ma la nostra anima ripiena ancora della carne, non gli permette di esprimersi. Allora possiamo sentire una penosa frustrazione.

Il nostro spirito ci comunica il desiderio di fare quel che è buono e giusto davanti a Dio, ma constatiamo che ne siamo incapaci, malgrado tutti i nostri sforzi.

Proviamo allora quel che Paolo ha provato ad un certo punto della sua esistenza:


Infatti noi sappiamo che la legge è spirituale, ma io sono carnale, venduto come schiavo al peccato. Giacché non capisco quel che faccio, perché non faccio quello che vorrei, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio ciò che non voglio, io riconosco che la legge è buona. Quindi non sono più io ad agire, ma è il peccato che abita in me. Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte (traducendo l’espressione di Paolo: Chi mi libererà da questa morte che è nel mio corpo?)…” (Romani 7:14-24)


Quanti cristiani si trovano in questa misera situazione! E quanti girano in tordo a lungo nel loro deserto spirituale, senza sapere come uscirne!

Per potere uscire, come Paolo, dobbiamo volerlo, chiedendo al Signore che ci riveli come essere liberati da questa potenza di morte che è nel nostro corpo! Soprattutto visto che la Parola di Dio ci spiega come possiamo esserlo!


Possiamo essere liberati da questa potenza di morte!


Paolo non è rimasto tutta la sua vita schiavo della carne, ne è stato liberato!

E ha potuto poi rivelarci in che modo possiamo esserlo anche noi:


Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore… Io stesso dunque con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato. ORA dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha LIBERATO dalla legge del peccato e della morte (sott’inteso: che è nella carne). Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne (di Gesù), affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito. (Romani 7:25, 8:1-4)


La soluzione divina è molto semplice: se camminiamo secondo lo spirito non saremo più controllati dalla carne!

Camminare secondo lo spirito ci permette di attivare una legge spirituale che si chiama “la legge di vita in Gesù Cristo”. E questa legge è infinitamente più potente della legge di peccato e di morte che è nella carne!

La legge dello spirito di vita si trova nel nostro spirito rigenerato. Quando sappiamo come attivarla, impedisce alla legge di peccato e di morte di manifestarsi, ma non la sopprime. Semplicemente annulla i suoi effetti!

Non possiamo ancora essere liberati dalla sua presenza, ma possiamo essere liberati dal suo controllo!


Prendiamo l’analogia delle legge di gravità, che è una legge molto conosciuta.

Secondo questa legge, qualsiasi oggetto lasciato andare nell’aria, ricade a terra, attirato dalla legge di gravità. Questa legge non cambia, è impossibile evitarla.

Tuttavia, se mettiamo un oggetto sopra un tavolo, non cade più. 

Significa forse che la legge di gravità ha smesso di esistere? No! Ma la tavola le impedisce di manifestarsi. La tavola rappresenta la legge dello spirito di vita, che annulla la legge di peccato e di morte, rappresentata dalla legge di gravità.


Ecco un altro esempio.

Un aereo è un oggetto più pesante dell’aria. Ed è sottomesso alla legge di gravità, a meno che non si faccia intervenire un’altra legge più potente, quella dell’aerodinamica.

Secondo questa legge, se l’aereo vola ad una certa velocità, la forma aerodinamica delle sue ali esercita una forza ascendente (che sale), che annulla la forza di gravità (che scende), ma non la sopprime.

Infatti, se la velocità diminuisce sotto una certa soglia, la legge di gravità riprende il sopravvento e l’aereo cade.


Per noi cristiani, la forma aerodinamica delle nostre ali può essere paragonata alla nostra fede, e se corriamo verso il traguardo, lo sguardo fisso su Gesù e sulla Sua Parola, allora azioniamo la legge dello spirito di vita, che annulla la legge del peccato e della morte. Ma se la nostra velocità spirituale rallenta, allora la legge della carne riprende tutta la sua potenza!


Riassumendo:

Sul piano umano, possediamo un’identità personale, che costituisce il nostro “io cosciente”, la nostra identità alla quale siamo sempre stati abituati.

La Bibbia ci rivela che, quando ci siamo convertiti a Cristo, Dio ha creato in noi, a livello del nostro spirito, un essere interamente nuovo, che è il nostro nuovo “io” e che possiede un’identità completamente differente da quella che era sempre stata la nostra.

Tra il nostro vecchio “io” ed il nostro nuovo “io”, c’è la stessa differenza che c’è tra la notte più scura ed il giorno di sole più luminoso, o tra Dio e Satana!

Ecco perché il Signore ci ordina di rinunciare al nostro vecchio “io” e di identificarci completamente, per fede, al nuovo “io” che ha creato in noi.


Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà.” (Luca 9:23-24)


Rinunciare a se stessi significa rifiutare di conservare la nostra vecchia identità di peccatori perduti.

Prendere la propria croce ogni giorno, significa comprendere, e mai dimenticare, che dobbiamo accettare di mettere completamente a morte tutto quello che, a livello della nostra anima, esiste ancora della nostra “vecchia” personalità, ereditata dal nostro passato di peccato.

Se vogliamo salvare la nostra “vecchia” vita, saremo guidati alla perdizione! Ma se accettiamo di perderla, passando da una nuova nascita spirituale, la salveremo!

Saremo in grado di farlo solo sapendo che Dio ha già creato nel nostro nuovo spirito una nuova persona, che è la nostra di adesso. Dio ci dona una nuova identità che non ha nulla a che vedere con la nostra di prima e ci chiede di identificarci per fede ad essa. 


Cosa significa “identificarci per fede a questa nuova persona”?

Significa che dobbiamo CREDERE che, per Dio, la nostra vecchia persona è stata messa a morte in Cristo e con Lui, e che dobbiamo CREDERE che ha fatto di noi, con la Sua resurrezione, una nuova persona simile a Lui.

Dobbiamo abituarci, in ogni istante della nostra vita, a considerarci come morti, rispetto alla nostra vecchia identità terrestre, e come viventi, rispetto alla nostra nuova identità celeste!

Dobbiamo abituarci a dire costantemente a noi stessi: “La persona che eri prima, prima della tua nuova nascita spirituale, è morta e sepolta in Cristo! Non occupartene più! Non cercare di migliorarla o di trasformarla! Ora sei una nuova persona, simile in ogni cosa a Gesù Cristo! Questa è la tua nuova identità in Cristo!”


Camminare con lo spirito comincia da questa nuova presa di coscienza!


Prima di poter camminare con lo spirito, abbiamo bisogno di avere una rivelazione che NOI SIAMO il nostro nuovo spirito, ed installarci per fede!


Installarsi per fede, significa semplicemente CREDERE che siamo la nuova persona che Gesù dice che siamo in Lui. Se lo crediamo, la vedremo manifestarsi concretamente!

«Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?» (Giovanni 11:40)


La nostra intelligenza, la percezione che abbiamo di noi stessi e l’immagine che abbiamo di noi stessi, devono essere interamente rinnovati, per essere in armonia perfetta con quel che Dio ci rivela sulla nostra nuova identità.

Quando la nostra nuova identità diventerà così reale come lo è quella a cui siamo sempre stati abituati, allora vedremo che sarà facile camminare secondo questa nuova identità!


Immaginiamo gli sforzi che deve fare uno colpito da amnesia per ricordarsi di continuo tutto gli elementi della sua vecchia identità, affinché questa ritorni reale per lui e non la dimentichi più!

Facciamo lo stesso sul piano spirituale! Passiamo del tempo a meditare su tutto quel che siamo in Cristo, tutti gli elementi della nostra nuova identità, per non dimenticarla, finché “dimenticheremo” invece la nostra vecchia identità e ci venga facile camminare secondo la nuova!

La nostra nuova “carte d’identità” ce la descrive la Parola di Dio!


La nostra nuova identità è associata ad una nuova posizione!


La nostra nuova identità attribuita al nostro spirito, gli conferisce anche una nuova posizione spirituale particolarmente privilegiata!

il nostro spirito non viene solo creato a nuovo ad immagine di Cristo, ma è stato posto in Cristo!

Quando Cristo è morto sulla croce, noi siamo morti con Lui e in Lui! 

Quando è resuscitato, noi siamo resuscitati con Lui e in Lui! (Romani 6:3-7)


Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.” (2 Corinzi 5:17)


Se uno è una nuova creatura nel suo spirito rigenerato, si trova anche in Cristo!


Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5:21)


Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell'amato suo Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha fatto abbondare verso di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà secondo il suo beneplacito, che egli aveva determinato in se stesso, per raccogliere nella dispensazione del compimento dei tempi sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra. In lui siamo anche stati scelti per un'eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà, affinché fossimo a lode della sua gloria, noi che prima abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver udita la parola della verità, l'evangelo della vostra salvezza, e aver creduto, siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa; il quale è la garanzia della nostra eredità, in vista della piena redenzione dell'acquistata proprietà a lode della sua gloria.” (Efesini 1:3-14)


Significa che tutto quello che Cristo ha acquistato per noi, noi lo possediamo in Lui!

E che in Cristo condividiamo la Sua posizione attuale! E la Sua posizione è di essere seduto alla destra di Dio Padre, nel posto più alto dei luoghi celesti!


Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia, con benignità verso di noi in Cristo Gesù.” (Efesini 2:4-7)


che egli (Dio Padre) ha messo in atto (la Sua potenza) in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti.” (Efesini 1:20-23)


Ci rendiamo conto di quale sia adesso la nostra posizione spirituale suprema e gloriosa del nostro spirito rigenerato, grazie alla nuova identità che è la nostra in Cristo?

Ci rendiamo conto che Dio ci ha posti in Cristo al di sopra di ogni autorità, di ogni potenza e di ogni nome che si può nominare? Non abbiamo nulla da temere da Satana né da tutte le potenze delle tenebre!


Poiché egli (Dio Padre) ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio” (Colossesi 1:13)


Ci rendiamo conto che Dio ha messo tutte le cose sotto in nostri piedi in Cristo, e che siamo il compimento di Colui che compie ogni cosa in tutti?

Noi che eravamo dei peccatori perduti, al livello più basso della gerarchia spirituale, siamo stati elevati al livello più alto, da Dio nella Sua grazia, in Cristo!

Quanti cristiani sono davvero coscienti della loro nuova identità e della loro posizione spirituale attuale in Cristo?

Quante cose cambierebbero nella nostra vita se ne fossimo coscienti e se lo credessimo davvero!

Dobbiamo essere riconoscenti a nostro Padre per questo dono glorioso della Sua grazia!


La prossima volta vedremo l’ultima parte del nostro percorso di studio: 

Camminare secondo lo spirito.


Siate benedetti!


Link Originale:  https://bloghvm.wordpress.com/2021/12/10/b365-le-perfectionnement-des-saints-11/#more-3160



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